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Prima storica a Lugano: il Plr boccerà il Preventivo

Secondo il gruppo, il Municipio sta facendo troppo poco per risparmiare. Paolo Morel: ‘No ad assegno in bianco in attesa di risultati gruppo di lavoro’

In sintesi:
  • Il partito: ‘Nessun aumento di moltiplicatore senza prima delle misure concrete’
  • ‘Il moltiplicatore per noi non è un tabù, ma bisogna fare riflessione a 360 gradi. Alienare il Casinò? Discutiamo di tutto’
  • E i tagli sin qui già annunciati? ‘È solo microchirurgia, ci vuole una revisione della spesa seria e analitica’
Ferrara, Morel e Olgiati
28 novembre 2024
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«Troppo poco e troppo tardi». Questo in estrema sintesi il giudizio della capogruppo del Partito liberale radicale (Plr) di Lugano Natalia Ferrara sulla reazione del Municipio all’attuale crisi finanziaria, riferendosi in particolare alle due misure ideate: un aumento del moltiplicatore d’imposta per le persone giuridiche dal 77 all’82% e un gruppo di lavoro che entro il prossimo giugno dovrà presentare una serie di misure di risparmio. «Manca una visione, si naviga a vista» secondo il Plr cittadino, che si è deciso a un passo storico: per la prima volta non voterà il Preventivo, che per il 2025, ricordiamo, prevede un disavanzo di quasi 24 milioni di franchi.

‘Nessun aumento di moltiplicatore senza misure concrete’

«Non è un fatto da poco – osserva il presidente sezionale Paolo Morel –, ma dobbiamo essere responsabili. E approvare per l’ennesima volta un assegno in bianco in attesa dei risultati del gruppo di lavoro, non lo è. Sono più di dieci anni che il nostro partito segnala il crescente peggioramento delle finanze comunali. Aumentano le spese, il personale, le consulenze esterne. Manca una priorità nella lunga lista di investimenti già approvati. L’autofinanziamento è insufficiente. Approvando il Consuntivo 2023 abbiamo chiesto l’impegno del Municipio nel contenimento della spesa e con altrettanta fermezza abbiamo segnalato che il partito non avrebbe approvato un aumento del moltiplicatore per finanziare la gestione corrente. Invece è esattamente ciò che sta accadendo e la radiografia del 17 ottobre scorso (quando è stato presentato il Preventivo 2025, ndr) non lascia spazio a dubbi: non c’è nessuna misura concreta». Da qui, la decisione di non appoggiare il documento.

I tagli già annunciati? ‘Revisione vera, non microchirurgia’

Qualche misura, invero, i conti per l’anno prossimo la contengono già: l’annullamento dell’aperitivo di Natale per l’amministrazione comunale, come pure la rinuncia al pagamento dei francobolli per le votazioni via corrispondenza, la riduzione del fondo per il progetto ‘Primo impiego’ e la sospensione dell’estensione dell’apertura del centro di accoglienza diurno di Ingrado anche nei fine settimana. «È vero, sono emerse queste iniziative delle quali siamo prevalentemente venuti a conoscenza dai media – ammette Morel –. Ma il vero problema è l’entità delle proposte. Si tratta di microchirurgia. Ottimo anche andare a Londra a cercare di attrarre contribuenti facoltosi (in riferimento all’iniziativa del capodicastero Finanze Marco Chiesa, ndr), ma i risultati si vedranno solo fra qualche anno. Servono misure concrete nell’immediato».

‘Ritoccare l’imposizione per noi non è un tabù, ma...’

Una misura concreta, però, è l’aumento dell’imposizione per le persone giuridiche. «Ritoccare il moltiplicatore per noi non è mai stato un tabù e non lo è tuttora. Ma non al mero scopo di coprire i costi operativi senza aver prima indicato dove si intende agire – precisa ancora il presidente –. Su che basi il Legislativo deve approvare il Preventivo? Lo sapremo solo l’estate prossima. Questo Preventivo dimostra l’assenza di una volontà di attuare una revisione generale della spesa e di compiere delle scelte strategiche per il futuro di Lugano». «È necessaria una riforma strutturale – aggiunge la capogruppo –. Già per il Preventivo 2024 la grande misura annunciata avrebbe dovuto essere un gruppo di lavoro, ma questo non è avvenuto. Certo, durante la discussione sul Consuntivo 2023 sia il capodicastero Finanze sia il sindaco Michele Foletti a parole hanno dato il proprio impegno. Ora ci vogliono i fatti, è necessario un chiaro freno, a cominciare dagli effettivi del personale, non solo della massa salariale».

‘Situazione precaria, ci vogliono reazioni tempestive’

Ferrara precisa che il Plr «non vuole un taglio lineare in tutti i dicasteri, ma una revisione della spesa seria e analitica. Le spese per beni e servizi sono aumentate di 20 milioni negli ultimi due anni. Possibile che su 480 milioni di spesa per la gestione corrente, non ci sia modo di affrontare la revisione in modo concreto?». A restituire una «situazione precaria» secondo la commissaria della Gestione Lara Olgiati sono d’altra parte le cifre. «Se non consideriamo l’incasso eccezionale dovuto ai contributi Lalia (che hanno permesso di chiudere ampiamente nelle cifre nere, ndr), il Consuntivo 2023 avrebbe avuto un disavanzo effettivo di 2,6 milioni di franchi – aggiunge la consigliera comunale –. Reazioni tempestive erano già necessarie. Siamo confrontati con una costante crescita delle spese operative: i 480 milioni del Preventivo 2025 sono 9 in più rispetto al Preventivo 2024 e 16 in più del Consuntivo 2023».

Il peso della riforma fiscale cantonale e...

Altro tasto dolente, l’autofinanziamento. «Nel 2025 sarà di soli 135’000 franchi – ancora Olgiati –, ovvero lo 0,16% del totale di 83 milioni degli oneri per investimenti. È stato proposto l’aumento di 5 punti del moltiplicatore per le persone giuridiche, che corrisponde a circa 3 milioni di franchi. Ma questo è solo lo 0,6% della spesa. Il risanamento al momento quindi non è solo insufficiente, ma è proprio inesistente e ogni ulteriore ritardo peggiorerà il futuro della Città». Sul moltiplicatore, Olgiati aggiunge che c’è il rischio che possa portare le aziende a spostarsi in comuni vicini che non attueranno aumenti nel 2025. Eppure, ricordiamo, questo aumento viene ampiamente compensato dalla diminuzione dell’aliquota sull’utile dall’8 al 5,5% decisa a livello cantonale, permettendo alle imprese di pagare meno. «È vero – replica Ferrara –, ma è anche una questione di fiducia nei confronti delle aziende: sono necessarie stabilità e affidabilità».

... quello dell’investimento per il Pse

Un eventuale aumento con, sullo sfondo, quello già preannunciato da almeno un paio di anni del circa 3% per compensare il grande investimento del Polo sportivo e degli eventi. «Significa che nel giro di pochi anni le aziende potrebbero ritrovarsi con un’imposizione aumentata di 8 punti», lamenta Morel. Presidente che sottolinea che non si tratta di un attacco al Municipio, ma bensì di una metodologia di lavoro. A tal proposito, non manca qualche critica neanche al gruppo di lavoro: «Non ne discutiamo la competenza, ma la composizione. La Confederazione, quando si è trovata nella stessa situazione, ha dato mandato a un gruppo di esperti esterno all’amministrazione, che nel giro di sei mesi è arrivato con proposte superiori alle necessità. Nel caso di Lugano un gruppo esterno richiederebbe forse troppo tempo, ma un comitato misto avrebbe evitato un approccio diviso in compartimenti».

Vendere il Casinò? ‘Aperti a tutto’

Il Plr di Lugano voterà dunque di no al Preventivo 2025 e, numeri alla mano, così facendo metterà una seria ipoteca all’approvazione del documento. Se già i Verdi tradizionalmente non lo votano e la Sinistra ha già storto il naso di fronte ad alcuni tagli nel sociale, l’ago della bilancia potrebbero farlo verosimilmente pochi singoli consiglieri. Ma perché il Plr – i cui rappresentanti in Municipio non hanno voluto assumere il dicastero Finanze a inizio legislatura, malgrado Morel l’avesse caldeggiato – presenta oggi delle proprie proposte? «Non è compito del Legislativo, ma dell’Esecutivo» ribadisce Ferrara. «Noi siamo favorevoli ad analizzare ogni proposta che non sia microchirurgia – aggiunge Morel –. Cedere una quota delle Ail? Vendere il Casinò? Bisogna discutere di tutte le scelte strategiche possibili. Ma siamo già in ritardo e questo Preventivo manca di coraggio e di qualsiasi visione per il futuro».

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