Alla storia del convento e della chiesa sono dedicati una mostra, una pubblicazione e diversi eventi
Dopo aver dedicato un libro al castello sforzesco che sorgeva fino al 1517 nell’area dove oggi c’è Villa Ciani, la Divisione cultura della Città di Lugano ha concentrato le ricerche storiche su un altro luogo simbolico del Rinascimento luganese: il convento francescano di Santa Maria degli Angeli. Alla fugace storia del castello, scomparso in meno di un ventennio dopo essere passato sotto il dominio francese e poi assediato e distrutto dai confederati, si affianca uno studio su un’area cittadina, quella dove da 10 anni sorge il Lac, che nell’arco di 500 anni ha attraversato numerose vicissitudini e trasformazioni. Alla storia del convento e della chiesa di Santa Maria degli Angeli è dedicata la seconda, e ultima, tappa del progetto ‘Lugano nel Rinascimento’ che, muovendosi sul binario della ricerca scientifica e su quello della divulgazione, intende valorizzare i beni artistici e architettonici di una stagione culturalmente fondamentale anche per l’identità della Svizzera italiana.
Alla storia del convento e della chiesa di Santa Maria degli Angeli sono dedicati una mostra, una pubblicazione e diversi eventi. L'esposizione ‘Cosa c'era a Lugano prima del Lac?’ potrà essere visitata fino a metà febbraio nel Giardino Belvedere con una serie di pannelli illustranti la storia di quell’area negli ultimi 500 anni. Lunedì 9 dicembre, alle 18, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli verrà invece presentato ‘Il Libro della fibbia. Storia del convento di Santa Maria degli Angeli’ con interventi di Paolo Ostinelli (Università di Zurigo) e Michele Pellegrini (Università di Siena). La pubblicazione, di oltre 500 pagine, contiene la trascrizione integrale del manoscritto che racconta tre secoli di storia del convento e della comunità a esso legata, e ben nove contributi scientifici per conoscere la storia del convento dal punto di vista storico, economico, architettonico, artistico, musicale, ma anche della vita quotidiana. Dal 18 gennaio inizierà un ciclo di quattro incontri incentrato sul convento e dedicato all’arte e all’architettura del periodo