Il progetto da 159 milioni di franchi ha superato senza opposizioni lo scoglio della domanda di costruzione. A breve la licenza edilizia
Ci siamo: nel 2025 partiranno, finalmente, i lavori di ristrutturazione e di ampliamento degli spazi all’Ospedale Civico di Lugano. Lungamente attesi, è da poco scaduto il periodo di pubblicazione della relativa domanda di costruzione depositata dall’Ente ospedaliero cantonale (Eoc). Non ci sono state opposizioni, pertanto nei primi mesi dell’anno prossimo sarà rilasciata la licenza edilizia e il cantiere potrà dunque essere avviato. La progettazione è affidata all’architetto Alberto Lurati, ma i dettagli sono ancora in via di definizione. Ne abbiamo parlato con il direttore dell’Ospedale Regionale di Lugano, Emanuele Dati.
Il progetto ha un iter lungo e laborioso. Una prima domanda di costruzione era stata depositata nel 2016, poi ritirata in quanto si era proceduto senza concorso, poi bandito nel 2017, con la conseguente seconda istanza pubblicata nel 2018. Tuttavia, il progetto ‘Canone Inverso’ viene archiviato nel 2021, in piena pandemia. Direttore, come mai è stato deciso lo stop tre anni fa?
È giusto ricordare la progettualità precedente per capire le scelte di quella attuale. Il progetto cosiddetto della nuova piastra base, annullato all’inizio del 2021, nasceva dall’esigenza di creare un grande volume adiacente all’Ospedale Civico rivedendo in maniera profonda gli accessi (l’entrata principale sarebbe dovuta essere dal lato sud e non più da nord come attualmente, ndr) e creando le condizioni per lo sviluppo di una nuova struttura nell’area dell’autosilo. I nuovi volumi da costruire avrebbero permesso di ristrutturare in un secondo tempo la costruzione esistente. Questo progetto non considerava la possibilità che nel frattempo si è già quasi realizzata di sopraelevare lo stabile del Cardiocentro (che a breve avrà tre piani in più, uno per la ristorazione e due per la degenza, ndr) e aveva per sua natura il difetto di non offrire una soluzione nel breve tempo per la ristrutturazione della piastra base esistente del Civico, e tantomeno per la torre di degenza. Un secondo importante intervento avrebbe comunque dovuto rinnovare quei volumi per poter adempiere al compito complessivamente.
Questo nuovo progetto non è dunque il medesimo di quello sospeso?
No. Con il nuovo progetto si è cambiata profondamente strategia. In questo senso si è data priorità alla ristrutturazione dello stabile esistente (proprio questa tipologia di intervento ha permesso a Eoc di non dover passare dal tradizionale concorso di progetto per creazione di nuove grandi strutture, ndr), creando alcuni volumi nuovi nella piastra base del Civico e appoggiandosi a quelli realizzati nel frattempo da Eoc nel Cardiocentro (che sempre nel 2021 è passato sotto il cappello dell’Eoc, ndr). Anche l’Ospedale Italiano partecipa al rinnovo del Civico ereditando una serie di contenuti discostabili dal Civico e a carattere prettamente ambulatoriale per i quali sono già in corso dei cantieri, sebbene di più lieve entità vista la giovane età della struttura. Grazie a questi presupposti, il futuro Civico è più vicino al concetto iniziale – tuttora valido – per il quale è stato pensato e disegnato, rendendolo perfettamente funzionale per il mandato ricevuto. Daremo anche più spazio a quelle aree funzionali che rispetto al progetto che ha costruito il Civico negli anni Settanta hanno acquisito importanza e necessitano volumi maggiori (ambulatori, pronto soccorso, radiologia, blocco operatorio, medicina intensiva…). In breve la nuova soluzione rende il progetto economicamente più efficiente e porta più rapidamente al risultato finale, offrendo un ospedale completamente rinnovato in tempi più brevi.
Nei contenuti, il Civico cambierà?
Il ruolo, i mandati e le funzioni dell’ospedale rimangono gli stessi che nel progetto annullato. Il polo ospedaliero pubblico di Lugano (Civico, Italiano e Cardiocentro) è e rimane la risposta ai bisogni del Cantone in termini di medicina acuta multidisciplinare e complessa. È importante ricordare che al Civico è concentrata la medicina altamente specializzata così come la maggior parte dei mandati complessi a livello cantonale. Oltre a questo ruolo legato alla complessità e all’urgenza vogliamo rinforzare e offrire alla popolazione l’accoglienza anche per le casistiche meno complesse.
A fine lavori, la struttura avrà un aspetto molto diverso?
Oltre all’offerta clinica in continuo sviluppo e agli aspetti tecnici legati allo svolgimento dell’attività ospedaliera, così come agli sviluppi verso una maggiore sostenibilità ambientale (secondo standard Minergie), ci saranno importanti miglioramenti nel comfort per l’utenza. Un primo intervento sarà necessario per risolvere il passaggio pedonale tra l’autosilo e l’ospedale, rendendolo interamente coperto, senza incroci col traffico veicolare e adeguato alla percorrenza con sedie a rotelle perché pensato secondo le moderne logiche di inclusività nelle costruzioni. Una volta entrati nell’ospedale bisogna immaginarsi un atrio ripensato con una grande area di accoglienza per i pazienti ambulatoriali. Nella torre invece prevediamo camere singole o doppie con aria condizionata e servizi, e più in generale lo sviluppo di una architettura di interni più fresca e moderna, e una serie di servizi offerti al pubblico come ad esempio un ristorante ingrandito e modernizzato. Vorrei però menzionare che sul lato dell’accoglienza non stiamo aspettando la fine dei lavori per portare dei cambiamenti, che avranno sicuramente il loro compimento con la completa realizzazione del rinnovo del Civico: stiamo infatti già lavorando in profondità sull’organizzazione e le competenze legate all’offerta alberghiera e di ristorazione. Tutto ciò è già visibile e in continuo sviluppo nei rinnovati menù e nella presa a carico degli utenti tutti (pazienti, visitatori e collaboratori).
Inizialmente, nel 2016-17, si era parlato di un investimento da 80 milioni, poi raddoppiati a 160 nel 2018. Quest’ultima stima, con un progetto radicalmente diverso e dopo la crisi energetica e delle materie prime, è ancora attuale?
Il progetto annullato nel 2021 era stimato oltre 250 milioni. L’attuale progetto, che include il rinnovo dell’attuale piastra base e torre del Civico prevede circa 159 milioni di investimento.
I lavori come saranno strutturati? E le tempistiche quali sono?
La struttura e sequenza dei lavori è in fase di definizione perché come si può facilmente immaginare, hanno una complessità importante dato che si interviene in un ospedale funzionante ventiquattro ore su ventiquattro. Di certo, si procederà a tappe. Nelle prossime fasi pianificatorie verrà messo l’accento sulla minimizzazione dei disagi per utenti e personale durante i cantieri. In questo senso insieme alle associazioni di categoria stiamo definendo il procedere. La previsione per la fine dei lavori è il 2030-32.