Nel cuore di Pregassona aprirà una nuova realtà, che punta a diventare un punto d'incontro dedicato alla solidarietà e all'economia circolare
Una nuova realtà sta per nascere nel cuore di Pregassona, un nuovo punto di incontro dedicato alla solidarietà, alla sostenibilità e all’economia circolare. Stiamo parlando dell’Atelier Amélie, un negozio solidale innovativo che offrirà alla cittadinanza un luogo dove trovare non solo abiti e oggetti usati, ma anche spazi per socializzare, apprendere e partecipare ad attività creative. L’atelier aprirà le porte al pubblico già a partire da lunedì 18 novembre in via Fola 4, ma verrà ufficialmente inaugurato alle 11 di sabato 30 novembre. Il progetto nasce da una collaborazione tra l’Associazione Amélie, da sempre impegnata nel promuovere lo sviluppo sociale e l’integrazione della comunità, e il negozio Mi Casa es Tu Casa di Tania Budak (che fungerà anche da responsabile e che verrà affiancata da volontari per i turni in negozio), che dopo anni di attività a Lugano unisce le forze con l’Associazione per creare un luogo unico nel suo genere. Situato in posizione strategia, il negozio sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 14 alle 18, offrendo anche tre parcheggi riservati disponibili nelle immediate vicinanze.
“L’Atelier Amélie si propone dunque di essere molto più di un semplice negozio dell’usato – si legge nel comunicato diffuso dall’Associazione –. L’obiettivo è di creare uno spazio polifunzionale che favorisca la socializzazione e riduca l’impatto ambientale, promuovendo l’economia circolare. Nel negozio sarà possibile trovare oggetti unici di artigianato locale, gadget dell’Associazione Amélie e una selezione di abiti (per adulti e bambini) e oggetti usati in buone condizioni, contribuendo così a ridurre gli sprechi e a supportare famiglie in difficoltà. Una delle particolarità del progetto è il modello di conto vendita: chiunque può portare abiti o altri oggetti in buono stato che, se ritenuti idonei, saranno messi in vendita. Una volta venduti, al donatore verrà riconosciuto il 50% del prezzo di vendita”. In pratica se un capo verrà venduto a dieci franchi, alla persona che lo ha donato ne verranno rimborsati cinque. Un modello che, secondo Budak, incentiva le persone a contribuire attivamente al progetto creando una rete virtuosa di condivisione e riutilizzo.
“Ciò che ci ha spinto ad aprire questo negozio è soprattutto la povertà in aumento, riscontrabile a Lugano e in tutto il cantone – sottolinea Marco Imperadore, presidente dell’Associazione Amélie –. Vogliamo quindi in primis aiutare chi, con l’abbassamento del potere d’acquisto, non ha la possibilità di comprare abiti, giochi od oggetti nuovi che costano troppo”.
L’Atelier Amélie intende offrire molto di più rispetto a un negozio di seconda mano. L’ambiente è stato pensato come un luogo di ritrovo, dove chiunque può fermarsi per un caffè, scambiare due chiacchiere e rilassarsi. Oltre alla vendita, saranno proposti diversi servizi e attività per favorire la socializzazione e l’apprendimento. Ad esempio ci sarà un angolo caffè: uno spazio accogliente dove chiunque potrà fermarsi per una tazza di tè o caffè, chiacchierare o semplicemente rilassarsi. Sarà anche un punto di ritrovo per genitori, nonni e bambini grazie a un’area dedicata ai giochi usati. Saranno disponibili pure piccoli servizi di sartoria per sistemare capi con qualche imperfezione, come ad esempio buchi e orli, e l’Atelier si sta adoperando per poter offrire in futuro anche dei corsi di cucito per chi desidera imparare a riparare personalmente i propri vestiti. Verrà infine offerto anche uno spazio per attività formative, come laboratori di artigianato, corsi di fotografia e incontri dedicati al benessere con terapisti specializzati.
“L’idea è che l’Atelier diventi un vero e proprio centro di vita per il quartiere – commenta Imperadore nella nota –. Vogliamo che le persone si sentano libere di entrare, anche solo per bere un caffè o fare due chiacchiere. Non è necessario acquistare qualcosa per essere parte di questa comunità”.
Come detto, Atelier Amélie prenderà il via ufficialmente il 18 novembre, ma l’inaugurazione si terrà il 30 novembre, quando la comunità potrà conoscere più da vicino i volontari, le attività e la filosofia di questo ambizioso progetto. “Apriamo prima di Natale perché crediamo che questo sia il momento giusto per farci conoscere – spiega Tania Budak –. Vogliamo offrire a tutti l’opportunità di trovare regali sostenibili e originali, sostenendo al contempo una buona causa”.
“Siamo certi che questo spazio diventerà un punto di riferimento per la comunità, e non vediamo l’ora di accogliere tantissime persone” conclude Imperadore.