Vandalizzano delle auto e lasciano biglietti minatori

In riva al Ceresio bocche cucite sul raid vandalico della notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana. I diretti interessati non ne vogliono parlare. Si limitano a osservare che sull'accaduto stanno cercando di saperne di più i carabinieri dell'enclave: i militari si celano dietro al segreto istruttorio. Per cui, ora come ora, non resta che ancorarsi ai fatti. Dunque, qualche notte fa, a Campione d'Italia, sono state prese di mira quattro autovetture alle quali sono state tagliate le gomme. A una è stato danneggiato anche il tettuccio aprile. È l'auto di Tanina Padula, vicesindaca dell'enclave. Vettura parcheggiata a lato della strada che porta al campo di tennis. Stessa sorte per l'auto della figlia. Nel parcheggio sotto il Casinò è stata presa di mira anche l'auto di un giovane campionese. Il raid vandalico ha preso di mira una quarta autovettura parcheggiata all'ingresso dell'enclave. In questo caso danneggiata l'auto di una persona che nulla avrebbe a che fare con questa incursione notturna.

Ma ciò che in riva al Ceresio allarma e preoccupa è il tenore dei messaggi scritti a mano e lasciati sotto i tergicristallo delle quattro autovetture prese di mira. Questo il contenuto di uno dei messaggi: “Non sei sicuro, io ho orgoglio. Parlami un'altra volta così e la prossima volta che tagliamo non solo le gomme, ma ci avviciniamo alla tua gola...”. E altre pesanti minacce. Un messaggio che sembra scritto da qualcuno che non conosce la lingua italiana. I carabinieri hanno acquisito le immagini di numerose telecamere private. L'unico che a Campione d'Italia ha commentato l'accaduto è il sindaco Roberto Canesì: “È un fatto di estrema gravità, sul quale occorre far luce il più presto possibile. Confidiamo nel lavoro dei carabinieri”.

La lettera minatoria