Con una lunga carriera alle spalle, l’artista Giovanni Gilgen si propone di organizzare attività per bambini e adulti a Breganzona
Accoglienza, condivisione e scambio. Sono tre i pilastri sui quali si fonda il nuovo atelier A2 Spazio Labo a Breganzona. Uno spazio che ambisce a ospitare «chiunque voglia seguire il proprio istinto trasformando il proprio bagaglio in una forma d’arte libera e senza pretese tecniche». A spiegarcene contenuti e missione è il suo stesso ideatore, l’artista Giovanni Gilgen, invitandoci all’interno della propria immaginazione e creatività.
«Questo laboratorio sarà un luogo di incontro e di crescita dove voglio proporre degli aperitivi artistici – ‘Apero IN corso’ – per imparare a pitturare il proprio muro di casa e creare oggetti od opere d’arte per prendersi cura della propria dimora. Amare la propria casa significa prendersi cura di sé e amarsi». Soprattutto, aggiunge, «in un periodo storico in cui veniamo bombardati da immagini altrui, nel quale tutto si può acquistare, trovo sia importante cercare dentro di noi per trovare nuovi stimoli dai quali creare qualcosa».
Per esempio, illustra, «si può partire da un muro, da una tela o dalla carta per creare dei quadri, sculture o semplici oggetti in base al materiale a disposizione, giocando con la bidimensionalità e la tridimensionalità delle cose». Lo dimostra l’oggettistica che decora e anima l’atelier.
Su un piccolo piedistallo, per esempio, c’è un’immagine di Jimi Hendrix da cui Gilgen ha preso ispirazione per creare dei nuovi ‘capogiro’. «È nato tutto piuttosto istintivamente una sera in cui ero davanti al camino a bere un bicchiere di vino modellando della cera. Non trovando nulla per chiudere la bottiglia ho appoggiato la cera, che nel frattempo si era trasformata in una testa. Da lì ho creato centinaia di ‘capogiri’, microritratti che fanno da tappo e che girandoli fanno gonfiare la guarnizione bloccando l’ossigeno». Per Gilgen, «è tutto lì: davanti e dentro di noi. Io cerco di dare la possibilità di riuscire a vederlo e di creare qualcosa di diverso e con una storia da raccontare. Ciò che si crea favorisce poi momenti di incontro e di dialogo».
Ma le proposte sono rivolte anche ai più piccoli: «Vorrei proporre dei doposcuola e corsi per i bambini, seguendo quello che è il loro bisogno creativo. Dispongo anche di un bellissimo cortile in cui si possono organizzare attività all’aperto». Lo stesso cortile che ha ospitato l’inaugurazione che ha avuto luogo lo scorso 11 ottobre e alla quale hanno partecipato, oltre a «un centinaio di persone», anche l’arteterapeuta Theo Baumann – il quale collabora con A2 Spazio Labo –, l’artista performer Marko Miladinovic e la band di musica popolare Ratatagnöl. L’evento ha avuto luogo nella corte, «un bellissimo spazio che mi fa sognare altri mille incontri in cui ci sia collaborazione tra le arti».
L’Atelier A2 Spazio Labo corona il lungo percorso artistico di Gilgen. «Di formazione sono pittore edile, ma sono 32 anni che dipingo e 31 che faccio sculture. Sono stato anche animatore di centri giovanili e animatore in case per anziani. Tutto questo mi ha arricchito a tal punto da trovarmi oggi in una dimensione nuova in cui poter trasmettere la mia esperienza agli altri in uno spazio accogliente e senza giudizio». Questo atelier, aggiunge, «nasce dall’esigenza di propormi più in basso rispetto a dove vivo e opero a Curio, in Malcantone. E dalla volontà di aprire un luogo in cui poter condividere la passione per l’arte. Un traguardo che ho potuto raggiungere anche grazie al sostegno di Maxima Sa, che mi sponsorizza».
Sorge in via Adamina 2, l’iniziale e il numero che compongono il nome dell’atelier e dietro i quali c’è una volontà precisa: «Ho pensato che questo nome potesse riprendere anche l’autostrada che rappresenta il principale asse in direzione longitudinale. Un percorso che ti permette di avanzare, senza mai fermarti».
Così come le idee che per l’artista non si esauriscono mai. «Il primo progetto pilota sarà ‘Stod’, un acronimo per spazio, tempo, opera e donna. Ovvero un ‘Apero IN corso’ in cui dieci donne avranno la possibilità di dipingere insieme una parete dello studio. Rimane ancora un posto libero per questo primo appuntamento. La parete sulla quale dipingeranno sarà infatti una grande tela che in più occasioni potrà essere utilizzata. Un progetto che vuole essere anche un’idea per giornate di team building per aziende e gruppi». Per iscriversi basta contattare Gilgen via mail all’indirizzo: gilgengiovanni@gmail.com.
Domenica 3 novembre ci sarà un momento di scambio tra Lara Donno e Gilgen, che creeranno un dipinto a quattro mani. Domenica 24 novembre alle 11 l’atelier ospiterà due altri artisti: Jung Ja da Seoul e Antonio Nigro dalla Puglia. Per maggiori informazioni sugli eventi che seguiranno visitare il profilo Instagram: gilgengiovanni.