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Croce Rossa Paradiso, ‘criticità emerse solo due settimane fa’

Il Cantone e l’ente umanitario spiegano le ragioni del veloce trasferimento dei richiedenti l’asilo dal centro di via Barzaghi all’Hotel Dischma

Renzo Zanini e Debora Banchini Fersini
(Ti-Press)
23 ottobre 2024
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Uno stabile sì brutto e sempre meno funzionale, ma quantomeno sicuro. Almeno fino a due settimane fa, quando a cambiare le carte in tavola è arrivata una perizia che ha messo in dubbio la sicurezza dell’edificio. La Croce Rossa Svizzera sezione Sottoceneri (Crss) e l’Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati (Urar) del Dipartimento sanità e socialità spiegano meglio i contorni della chiusura del centro di accoglienza per richiedenti l’asilo di via Barzaghi 9 a Paradiso, occupato dal 1991 dalla Crss su mandato cantonale e che ospita attualmente novanta minorenni non accompagnati e una trentina di adulti e famiglie, e che a breve verrà demolito. La notizia, anticipata ieri da ‘laRegione’, ha suscitato stupore e preoccupazione.

L’abbandono era previsto nel 2022, ma il nuovo centro di Camorino è in ritardo

«Inizialmente, la struttura avrebbe dovuto essere abbandonata già nel 2022 – premette Renzo Zanini, a capo dell’Urar –, a seguito dell’edificazione del nuovo centro polifunzionale di Camorino, che avrebbe dovuto sostituire la capacità del centro di Paradiso». E non solo: il nuovo edificio di Camorino avrà una capienza di 180 posti circa e sarà rivolto ad adulti e famiglie. Il trasferimento di questi ultimi da altri centri nel cantone libererà posti che potranno essere messi a disposizione per minorenni non accompagnati. «Purtroppo il cantiere di Camorino è in ritardo e il centro non verrà edificato prima della seconda metà del 2025 e quindi siamo andati avanti a utilizzare il centro di via Barzaghi fino a oggi, predisponendo però con il supporto del Municipio di Paradiso e dell’Ufficio tecnico comunale, un monitoraggio costante su base trimestrale proprio per garantire che l’edificio fosse sempre sicuro».

‘È comparsa una piccola crepa, ci vorrebbero importanti interventi’

Una sicurezza che è stata sempre garantita, persino ai granconsiglieri membri della Commissione della sanità e della sicurezza sociale che hanno visitato il posto a inizio settembre. Questo, perché «il penultimo rapporto, di giugno 2024, non ha segnalato criticità legate allo stato dell’edificio, tanto che nel corso dell’estate sono state avviate delle trattative con il Municipio per poter utilizzare la struttura anche nel corso della prima metà del 2025». Il problema si è creato con il rapporto «mandato alla nostra attenzione circa due settimane fa, che ha evidenziato l’insorgere di alcuni piccoli campanelli d’allarme, che hanno portato gli ingegneri a ritenere che la struttura non potesse più essere occupata dopo il 31 dicembre 2024, perché una sicurezza al 100% non avrebbe potuto più essere garantita». Nel concreto, «è comparsa una piccola crepa che fa pensare che per continuare a utilizzare la struttura questa dovrebbe essere sottoposta a importanti interventi di manutenzione, cosa che né il Cantone né Crs hanno intenzione di fare. L’urgenza non è dettata dal dover uscire subito da qui, ma dalla possibilità di sfruttare un’occasione che ci si è presentata».

All’Hotel Dischma fino a fine gennaio

L’occasione in questione è l’Hotel Dischma, in vicolo Geretta 6 sempre a Paradiso. «Settimana scorsa è stato trovato l’accordo con la proprietà, che è stato formalizzato oggi con il Consiglio di Stato e da domani i ragazzi potranno trasferirsi lì – ancora Zanini –, dove resteranno fino alla fine di gennaio. Un’operazione di questo tipo, una volta concordata, va fatta con una certa rapidità. E abbiamo avuto una grande fortuna a trovare una struttura a Paradiso, con la quale già collaboravamo parzialmente da alcune settimane, che si è detta disponibile ad accogliere tutti gli ospiti, permettendo sia di rispettare le loro modalità di vita attuali sia di mantenerli nello stesso comune in modo da non stravolgere la loro vita». «Esatto – conferma Debora Banchini Fersini, direttrice della Crss –. L’Hotel Dischma rispecchia la conformazione attuale: è su sei piani come il centro di via Barzaghi, saranno ricreati i due gruppi di vita attualmente esistenti, i ragazzi potranno essere reinseriti con gli stessi compagni di camera, avranno gli stessi educatori di riferimento. Era importante che il trasferimento, seppur da un posto non più bello e funzionale, non portasse altri cambiamenti. Per fortuna riusciamo così a garantire la loro quotidianità, la continuità alle scuole e alle formazioni che già conoscono».

Il Cantone cerca strutture

La direttrice precisa che la comunicazione ai ragazzi è stata data ieri e che la priorità era quella prima di un’informazione pubblica. Una notizia che è stata accolta «abbastanza bene, seppur rappresenti un cambiamento. Sono felici di potersi spostare in un luogo vicino e di poter mantenere la loro quotidianità e le loro abitudini. Si tratta di un trasferimento che avremmo dovuto comunque fare prima o dopo. Bene che si sia trovata questa soluzione velocemente, seppur provvisoria. Questi mesi ci serviranno per analizzare le alternative che già ci sono sul tavolo per poi spostare questi minorenni non accompagnati definitivamente, in un posto che sarà la loro casa fino al raggiungimento della maggiore età, che sia stabile e dignitosa e dalla quale partire per crearsi una vita in Ticino». Quali soluzioni sono in discussione? «Sono diverse – replica Zanini –. È prematuro elencarle, non ci sono ancora certezze. Sono soluzioni che riguardano tutto il cantone e non solo il Luganese, perché la questione va affrontata nel suo insieme. A tal proposito, il Cantone settimana scorsa ha pubblicato una guida per la ricerca di strutture per alloggi di qualsiasi tipologia di persona afferente al settore dell’asilo».

Non è detto che non si riesca a restare al Dischma fino alla prossima estate, ma allo stesso tempo – dato che le soluzioni si stanno cercando in tutto il cantone – non è neanche garantita la continuità con il territorio di Paradiso o quantomeno del Luganese attualmente data. Sebbene le autorità abbiano spiegato che non ci sia un pericolo immediato nello stabile di via Barzaghi e che l’urgenza del trasferimento sia dovuta alla disponibilità dell’albergo, l’impressione è che il reportage di ‘Falò’ – che lo scorso settembre ha messo in evidenza il degrado della struttura – abbia giocato un certo ruolo nella decisione. È così? «No – replica Zanini –. Il centro è da diversi anni che versa in condizioni prima brutte, adesso pessime. Però abbiamo sempre avuto la certezza che fosse sicuro. Ora questo elemento è venuto meno, e lo sappiamo da due settimane».

I granconsiglieri in visita: ‘Ai nostri occhi è apparso pericolante’

La notizia, come detto, ha suscitato stupore e preoccupazione. E domande. A cominciare dai già citati commissari della Sanitaria, che dopo la visita alla struttura hanno formulato ulteriori richieste al Consiglio di Stato, fra l’altro chiedendo di vedere una copia delle perizie. E sempre gli stessi granconsiglieri – Danilo Forini (Ps), Giulia Petralli (Verdi), Fabio Schnellmann (Plr) e Tamara Merlo (Più Donne) – hanno presentato ora anche un’interrogazione. Che sembra cozzare con quanto dichiarato oggi. “L’immobile – scrivono – è apparso subito agli occhi della commissione come pericolante. All’esterno dello stesso, infatti, erano stati apportati dei supporti per ‘evitare la caduta di pezzi’, i balconi erano inagibili ‘a più di un paio di persone assieme’ e di base i locali interni versavano in uno stato obsoleto e al limite del dignitoso”. Le autorità (Dss e Crss) hanno tuttavia rassicurato la delegazione sull’agibilità dell’edificio per “ancora qualche anno”. “Colpisce come nemmeno a due mesi dalla visita la situazione si è totalmente capovolta. La fretta e le modalità poco trasparenti con cui è stata gestita la situazione ci lascia molto perplessi. La preoccupazione è anche e soprattutto rivolta ai ragazzi che da un giorno all’altro si sono ritrovati senza una casa”. Una dozzina dunque le domande per cercare di fare luce sulla vicenda, alle quali in parte hanno già risposto Zanini e Banchini Fersini nella conferenza stampa indetta oggi, con un accento anche sulle condizioni lavorative del personale “sempre più difficili anche a causa dei tagli che il settore dell’asilo sta subendo da anni”.

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