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Centro Croce Rossa Paradiso, ‘sbalorditi dalla velocità’

Le prime reazioni sulla chiusura del foyer sono di stupore e preoccupazione. Forini: ‘Vogliamo vedere le copie delle perizie sull’abitabilità’

Una notizia che non lascia indifferenti
(Ti-Press)
22 ottobre 2024
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«Siamo sbalorditi». La notizia, anticipata da ‘laRegione’, della chiusura del centro di accoglienza per richiedenti l’asilo minorenni e non accompagnati di Paradiso ha colto di sorpresa la Fondazione Azione Posti Liberi, attiva nel sostegno alle persone che cercano asilo nel Paese. E non perché lo stabile fosse ormai da tempo inadatto all’accoglienza, «basta vederlo esternamente, è fatiscente» sottolinea la direttrice della fondazione Gabriela Giuria, quanto per la velocità con la quale si è deciso di agire.

‘Sono persone, non numeri’

«Negli anni abbiamo seguito diverse persone, minorenni e famiglie, che hanno alloggiato a Paradiso. E quindi eravamo a conoscenza delle critiche condizioni dello stabile, in particolare dal punto di vista della sicurezza. Ciononostante, siamo sbalorditi che si sia deciso di agire così velocemente e che non sia stato dato il tempo alle persone di prepararsi a questo trasloco forzato». La preoccupazione è rivolta soprattutto ai numerosi giovani inseriti in contesti formativi. «Ci auguriamo in particolare che i minorenni che frequentano le scuole non subiscano delle ripercussioni significative. Ricordiamoci che i richiedenti l’asilo sono persone e non sono numeri. Avere un preavviso così breve, e dover preparare i bagagli da un giorno all’altro, per noi è una situazione al limite. È da una decina d’anni che si parla della demolizione dello stabile: se si è atteso così tanto, perché non si sarebbe potuto aspettare almeno fino alle prossime vacanze scolastiche?».

Giuria sottolinea che «non c’è la volontà di fare polemica nei confronti di nessuno», ma che «la nostra preoccupazione principale è che ci sia il dovuto riguardo nei confronti di queste persone fragili, e quindi ricordare di ponderare attentamente decisioni che potrebbero avere un forte impatto psicologico a causa di questi cambiamenti drastici. Si tratta di persone che già di base hanno dovuto affrontare molti cambiamenti importanti nel corso delle proprie vite. Per loro il centro di accoglienza di Paradiso è una casa. Anche se provvisoria, anche se non bella, è una casa».

A inizio settembre una delegazione del Gran Consiglio in visita

E la notizia suscita già riflessioni anche in ambito politico. Soprattutto perché circa un mese e mezzo fa, il 4 settembre scorso, la Commissione della sanità e della sicurezza sociale del Gran Consiglio ha effettivamente visitato il centro di Paradiso. Questo, come conseguenza del dibattito innescatosi dopo il suicidio – nel luglio del 2023 – di un richiedente l’asilo afghano al centro per richiedenti l’asilo di Cadro. A seguito di quei tragici fatti, un atto parlamentare aveva chiesto che fosse la Commissione di sorveglianza delle condizioni di detenzione a effettuare dei sopralluoghi anche in questi centri di accoglienza per migranti. Una proposta rigettata, e pertanto è stato trovato un compromesso: a occuparsene è oggi la Sanitaria. Che tuttavia non ha un mandato di sorveglianza come l’altra. Ciononostante, una delegazione si è recata in via Barzaghi 9 ai primi di settembre, come poi anche a Cadro.

‘Ci era stato detto che era tutto sotto controllo’

«Abbiamo incontrato i vertici dell’Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati del Dss, come anche della Crs – ci dice Danilo Forini (Ps) –. Abbiamo visto con i nostri occhi lo stato nel quale versa lo stabile, la sua fatiscenza, ma sono comunque rimasto stupito della notizia odierna perché in quell’occasione ci era stato detto che la situazione era sotto controllo». Ai granconsiglieri è stato spiegato infatti che le condizioni di sicurezza vengono monitorate a scadenza regolare, che vengono effettuate delle perizie sull’abitabilità «e che gli ospiti avrebbero potuto restare lì ancora almeno un anno, nell’attesa di trovare delle alternative. E adesso, un mese e mezzo dopo, tutta questa urgenza?». D’altra parte, i commissari stessi dopo la visita sono rimasti «turbati», al punto che hanno deciso di porre delle domande supplementari al Consiglio di Stato, chiedendo in particolare di vedere le copie delle perizie. «Per noi si trattava di avere una rassicurazione in più, poi è arrivata questa notizia... a questo punto siamo ancora più curiosi di vedere le perizie».

Ospiti nell’Hotel Dischma

Intanto, da noi sentita, anche la Crs conferma la notizia. “I 90 ospiti del foyer di Paradiso – ci hanno risposto con una nota – nell’arco dei prossimi giorni saranno trasferiti presso una nuova struttura sempre a Paradiso, l’Hotel Dischma. Si tratta di uno spostamento graduale in una nuova sede, che per forma e organizzazione replica il foyer attualmente utilizzato, in quanto si articola su sei piani e consentirà di mantenere i gruppi di minori come nella struttura precedente”.

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