Luganese

Ruba a una donna borsetta e cellulare, arrestato un 17enne

La rapina è avvenuta in via Buffi a Lugano. Il minorenne è stato fermato in zona stazione a Chiasso. Lega dei Ticinesi: ‘Politica migratoria inadeguata’

(Ti-Press)
21 ottobre 2024
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Un 17enne, residente nel Mendrisiotto, è stato arrestato domenica 20 ottobre. Lo comunicano la Magistratura dei minorenni e la Polizia cantonale. Il giovane, richiedente asilo tunisino, è sospettato di aver commesso una rapina in via Buffi a Lugano, poco dopo le 15.30. La vittima, una donna, ha denunciato il furto della sua borsetta e del cellulare.

Grazie agli accertamenti d'inchiesta, il 17enne è stato fermato da agenti della Polizia cantonale poche ore dopo in zona stazione a Chiasso. Durante la perquisizione, è stato rinvenuto il cellulare sottratto. L'ipotesi di reato nei suoi confronti è di rapina. L’inchiesta è coordinata dalla Magistratura dei minorenni.

Secondo la Lega dei Ticinesi, l'arresto del 17enne rappresenta “l’ennesima conferma dell’inadeguatezza della politica migratoria federale e del buonismo irresponsabile che continua a mettere a rischio la sicurezza della nostra gente. È inaccettabile che individui spacciati come ‘minorenni bisognosi di protezione’ si rivelino invece una minaccia per la nostra società. Siamo stanchi di dover tollerare queste violazioni mentre chi dovrebbe proteggerci, come il Consigliere federale Jans, continua a fare il paladino di un’accoglienza indiscriminata e priva di controlli adeguati”.

‘Fumo negli occhi’

Il movimento di via monte Boglia definisce “fumo negli occhi le promesse di protezione e integrazione. Non tollereremo ulteriormente che queste politiche buoniste continuino a mettere in pericolo le nostre famiglie e la nostra comunità” La Lega chiede “misure immediate e drastiche: espulsioni automatiche per chi commette reati, controlli più rigidi su chi richiede asilo e soprattutto il ripristino della sicurezza sul nostro territorio. Il tempo della tolleranza è finito, e non staremo a guardare mentre chi ci governa sacrifica la sicurezza della nostra gente sull'altare di un finto umanitarismo”.