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Vendita di Villa Mimosa, forse è la volta buona

Giunta un'offerta d'acquisto dell'edificio di Campione d'Italia che ospitò il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia

Un’immagine dell’edificio, accanto al casinò
(Ti-Press)
13 ottobre 2024
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Per la vendita (a prezzo ribassato come fosse un saldo di fine stagione) Villa Mimosa, uno dei gioielli di famiglia che il Comune di Campione d’Italia sta cercando di vendere per pagare i debiti accumulati nel periodo compreso fra il 2013 e il 2018, sembra essere la volta buona. Anzi, c’è un’offerta (nero su bianco): una mail giunta lo scorso 19 settembre sulla posta elettronica dell’Organo straordinario di liquidazione. Una proposta d’acquisto per poco più di due milioni di franchi, poco meno di 2 milioni e 200 mila euro al cambio attuale, che rappresenta il prezzo base per la trattativa privata con offerte al rialzo che dovranno essere indirizzate entro il 29 ottobre all’Organo straordinario di liquidazione, al quale il Comune ha conferito la disponibilità alla vendita di Villa Mimosa (e altri dieci immobili comunali).

Quattro tentativi non riusciti

A fine mese quindi si saprà se ci saranno state altre offerte per la dimora che la casa da gioco, nei mesi precedenti la traumatica chiusura dell’estate 2018, avrebbe voluto trasformare in un casinò per soli giocatori cinesi. A chi ha fatto l'offerta è riservato il diritto di prelazione. La notizia che Villa Mimosa sta per essere ceduta per poco più di due milioni di franchi in riva al Ceresio ha suscitato qualche interrogativo considerato a fine settembre era stata valutata 2 milioni e 960 mila franchi. Il 1° ottobre il Consiglio comunale dell’enclave ha approvato la delibera di giunta che elenca gli undici gioielli di famiglia da “consegnare all'Organo straordinario di liquidazione (Osl) al fine di consentire allo stesso di attivare le procedure più opportune per la vendita necessaria a risanare la posizione di debito entro la fine dell'anno 2024”. Nell’elenco non c’è l’ex masseria di Sant’Evasio in territorio di Arogno ma di proprietà dell’enclave. Quattro i tentativi di vendita di Villa Mimosa negli ultimi due anni. Una prima volta a 4 milioni e mezzo di franchi (asta pubblica, 9 febbraio 2022): a seguire 3 milioni e 700 mila franchi (licitazione privata 5 aprile 2022); 2 milioni e 960 mila franchi (trattativa privata 6 aprile e 20 giugno 2023). Nel giugno dello scorso anno sembrava fatta.

Dalla costruzione cominciò la liberazione d’Italia

Ora sembra (anzi senza sembra) la volta buona per vendere Villa Mimosa (e consentire all'Osl di incassare oltre 2 milioni di franchi e quindi pagare una parte dei debiti che ammontano a 9 milioni di franchi) la dimora in riva al Ceresio, costruita all'inizio dello scorso secolo, già sede del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia). È qui che, grazie ad Allen Dullers, direttore dell’Office of Strategic Service iniziò la Liberazione d’Italia. Terminata la Seconda Guerra Mondiale Villa Mimosa era diventata di pertinenza del vecchio casinò demolito dopo la costruzione di Mario Botta.

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