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Lugano gioca il rosso ma esce sempre il nero

Note di biasimo sulla salute finanziaria della Città ma il Consuntivo 2023 ottiene luce verde. Risultato ribaltato grazie al ricavo straordinario Lalia

Il legislativo di Lugano
(Ti-Press/Archivio)
7 ottobre 2024
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Piovono critiche dal Consiglio comunale anche se i conti tornano a Lugano. Per il nono anno consecutivo (a parte il leggero deficit del 2017), dopo il disastroso 2013, con un disavanzo di oltre 50 milioni di franchi, il Consuntivo 2023 e l’avanzo d’esercizio di 12,4 milioni di franchi è stato approvato stasera. Il miglioramento rispetto al Preventivo è di 17,8 milioni. Nel mirino è finito il ricavo straordinario di 15 milioni per le opere di canalizzazione (la tanto discussa Lalia, Legge d’applicazione della legge federale contro l’inquinamento delle acque), senza la quale il risultato d’esercizio a consuntivo sarebbe stato di negativo di 2,6 milioni, ha rilevato Lara Olgiati (Plr/Pvl). Tuttavia, la situazione finanziaria è parsa precaria: sono in crescita il debito e le uscite, di quasi 20 milioni. Michele Malfanti (Il Centro), presidente della commissione della Gestione ha bacchettato il Municipio sull’assenza di informazioni al Consiglio comunale in merito al cantiere del Polo sportivo e degli eventi (Pse) e sulle lungaggini del Piano direttore comunale (PdCom). Una manchevolezza riconosciuta dal sindaco Michele Foletti: «È stata una scelta per consolidare il progetto, non volevamo che le varianti diventassero oggetto di campagna elettorale e di bagarre. Il messaggio sul PdCom arriverà entro fine anno con i nove Piani regolatori».

Spaventa il debito a 930 milioni

Disarmante, spaventoso e preoccupante il debito pubblico della Città lievitato a 930 milioni di franchi. Sono gli aggettivi critici usati dal consigliere comunale Dario Petrini (Avanti e Ticino & Lavoro), che non ha nascosto la propria preoccupazione sulla salute finanziaria di Lugano, definita «delicata, fragile e debole». Invece, Danilo Baratti (Verdi di Lugano) ha ribadito l’astensione del suo gruppo, a causa della richiesta non ossequiata dal Municipio «di accompagnare i conti annuali con un bilancio ambientale e sociale che consenta di leggere, dietro le cifre, gli obiettivi verso cui tendere e i risultati concreti ottenuti annualmente su quel percorso. Una rendicontazione qualitativa che accompagni quella strettamente contabile. Non vogliamo buttar via il bambino con l’acqua sporca, ma dire che l’acqua è sporca è doveroso». Dal canto suo, la vice-capogruppo Raide Bassi (Udc) ritiene che si debba «ripensare le priorità d’investimento dei prossimi anni, iniziando un serio esercizio di revisione che possa attivare un circolo virtuoso limitando così l’indebitamento verso terzi e il conseguente costo del debito che impatta sulla gestione corrente. Questo risulta quanto mai fondamentale e strategico alla luce dell’edificazione del Pse. È più che mai fondamentale che l’ente pubblico riveda l’approccio all’organizzazione con una gestione virtuosa della pubblica amministrazione».

‘All’orizzonte nubi minacciose’

Michele Malfanti (Il Centro) ha messo in evidenza come questa sia «la nona chiusura consecutiva con segno positivo. Ma l’impressione è quella che si stia chiudendo un periodo favorevole, apertosi dopo l’ultima stagione di aggregazioni del 2013». Tra gli auspici disattesi, Malfanti cita «il maggior rigore sui costi, il contenimento delle uscite a 450–460 milioni di franchi e il mantenimento della soglia di 1'300 dipendenti pubblici. La verità è che per un anno ancora ci è andata bene. All’orizzonte ci sono nubi minacciose. La riforma fiscale avrà un impatto di circa 20 milioni sulle entrate (per la riduzione dell’aliquota persone giuridiche) e nel 2026 bisognerà cominciare a pagare le rate del Pse. Prima o poi i nodi verranno al pettine». Secondo Nina Pusterla (La Sinistra), «i passi compiuti dall’Esecutivo sulla strada di un accompagnamento sociale più presente ed efficace sono ancora troppo piccoli. Troppo spesso il rafforzamento dello stato sociale è subordinato a un rigido controllo della contabilità, invece di essere una priorità politica». Questo mostra, agli occhi della Sinistra, «come le priorità della Città non mettano al primo posto la qualità di vita dei suoi cittadini e delle sue cittadine, per la quale servirebbero meno progetti faraonici e più parchi, meno speculazione e più operatori sociali, meno grandeur e più pragmatismo, meno grandi eventi e più spazi liberi, meno parcheggi e più ciclabili, meno terrazze sul lago e più verde…».

Mancano priorità e revisione generale

Lukas Bernasconi (Lega dei ticinesi) ha ribadito che un aumento delle imposte non è una variante accettabile, prima di avere fatto tutto il possibile per contenere le uscite. Purtroppo, il Municipio è sembrato sordo alle indicazioni della Gestione e il 2023 presenta a consuntivo una spesa totale di 481 milioni. Con questi numeri perdiamo la nostra capacità di investire». Bernasconi evidenzia che, «il Municipio non è stato in grado di fornire la tabella dei contributi versati al Cantone al netto dei sussidi. A consuntivo 2022 il totale di questi contributi era di quasi 109 milioni». La capogruppo Plr Natalia Ferrara ha sottolineato che «il 2023 senza i contributi Lalia sarebbe stato un disastro. Le sopravvenienze diminuiscono a vista d’occhio. Per farla semplice: la festa è finita. Purtroppo, manca la fissazione collegiale di priorità e una pianificazione degli investimenti; non c’è, insomma, una visione organica. Tutto questo ha un impatto enorme sulla spesa, che richiede una revisione generale, dal preventivo 2025. Prima facciamo i compiti, tutti insieme, poi semmai parliamo di moltiplicatore, senza dimenticare che l’obiettivo dovrebbe essere di abbassarlo, non alzarlo».

I contributi al Cantone aumenteranno

Dal canto suo, Michele Foletti si è detto soddisfatto della presa di coscienza della fragilità della situazione da parte del legislativo, «dopo che l’ho detto per nove consuntivi in avanzo d’esercizio, spero che si possa partire da qui per avviare una discussione. Benvenuto il nuovo sistema contabile che ci ha messo di fronte alla situazione reale, ossia quanti milioni dobbiamo chiedere ogni anno alle banche». Il sindaco ha rimarcato che, ancora una volta, «l’Institut de hautes études en administration publique (Ideap) ha rilevato che Lugano è la città svizzera più attendibile sui preventivi. Le spese per i contributi versati al Cantone al netto dei sussidi continueranno ad aumentare. Paghiamo le inefficienze altrui. Senza una consapevolezza cantonale non si potrà ottenere molto, ma prima o poi il giochino finirà». Il capo del Dicastero finanze Marco Chiesa, rivolgendosi al Consiglio comunale ha detto: «Avete dato una lezione di responsabilità», rimarcando che sarà necessaria una riforma della spesa pubblica.

In merito ai contributi Lalia, nell’ottica di un miglioramento futuro, Ferrara ha criticato i refusi nel Consuntivo 2023, mentre Paolo Beltraminelli ha chiesto lumi sui reclami. Chiesa ha riconosciuto gli equivoci e ha chiarito che «i reclami giunti sono stati 538, di cui 505 respinti, 21 accolti (di cui 9 fatturati nuovamente), 11 irricevibili, ma non ci sono stati errori di contabilizzazione». Approvato il consuntivo 2023 dell’Ente autonomo Casa anziani Canobbio – Lugano. Il Consiglio comunale ha pure concesso 480mila franchi per la manutenzione straordinaria del percorso pedonale in legno al Parco Ciani, all’altezza della Foce del Cassarate. Il legislativo ha anche autorizzato il Municipio a vendere alle Ail Sa per 8 milioni di franchi il fondo 517 di Manno, che per l’Esecutivo consentirebbe di rinunciare all’adeguamento verso l’alto delle tariffe dell’acqua potabile a medio termine.

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