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Parco Vira ‘bloccato’ da una fondazione

L'opera di rinnovo del centro di svago e sport è ferma per due ricorsi provenienti dalla ‘San Maurizio’

Uno scorcio del Parco Vira
(Ti-press)
16 settembre 2024
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Il via libera del Consiglio comunale da Savosa risale al giugno del 2023: ben 3,7 milioni di franchi per il rifacimento di campi sportivi, da calcio e da skater hockey, spogliatoi, posteggi, camminamenti e quant’altro oggi presente al Parco Vira. È una zona verde situata in una valletta fra l'abitato di Savosa e la collina che costeggia la zona nord-ovest di Lugano, all’altezza di Molino Nuovo per capirsi. Ma passato oltre un anno, al Parco Vira di Savosa non si è battuto chiodo.

L’importante opera è infatti avversata da due ricorsi: uno presentato dalla Fondazione San Maurizio e l’altro da un privato, presidente della fondazione medesima, e persona ben nota a Savosa. Dopo aver inoltrato le opposizioni in prima battuta, i ricorrenti hanno portato la vertenza davanti al Consiglio di Stato. Il Governo non ha ancora emesso un verdetto: la procedura è allo stadio delle osservazioni richieste alle parti.

Calciatori senza campi

Oltretutto, in teoria la vicenda potrebbe proseguire davanti al Tribunale amministrativo cantonale. Si rischiano insomma tempi lunghi e la situazione sta diventando complicata per il principale utilizzatore del rettangolo da gioco, vale a dire il Football club Savosa-Massagno. Anche perché dal prossimo mese di novembre dovrebbero iniziare i lavori di rifacimento del campo principale, quello ubicato presso il centro sportivo Valgersa (altro grosso investimento, 2.6 milioni di franchi, coperto dai comuni di Savosa e Massagno) dove si giocano gli incontri, mentre quello di Vira è previsto come campo di allenamento, essendo omologato al massimo per le partite dei bambini sotto i 12 anni. Il campetto di Vira attualmente si trova ai limiti della praticabilità, se non oltre, e pure gli spogliatoi versano in pessimo stato. Per la stagione appena iniziata il club ha dovuto cercare ospitalità presso altri impianti della zona, come quello di Vezia.

Ma qual’è il motivo del conflitto tra la fondazione e il progetto del Parco Vira? Perché un ente con scopi ideali si oppone a un’opera destinata in primo luogo allo svago dei giovani?

‘Un ecomostro’

La Fondazione San Maurizio ha per scopo sociale quello di “detenere e conservare la proprietà del complesso di San Maurizio esistente sulla part. 706 RFD di Lugano, compresa la cappella funeraria fatta erigere dalla contessa Carolina Maraini di Lugano, al fine di valorizzarne le peculiarità e la messa a disposizione per scopi di pubblica utilità”. Questa proprietà si trova in zona Rovello, comune di Lugano, praticamente sulla cresta del colle che sovrasta Molino Nuovo, grosso modo all'altezza della Gerra, ma attraverso la zona verde, il complesso di San Maurizio è confinante con l’area del Parco Vira di Savosa.

Nei due ricorsi si evidenzia il rischio che le emissioni foniche e luminose del rinnovato impianto sportivo, vadano a ‘rovinare’ l’incantesimo del luogo. Un “ecomostro”, così viene definito il progetto, che finirebbe di fare “scempio” (altro termine usato dai ricorrenti) di quanto oggi esiste. Si lamenta in particolare la mancanza di perizie puntuali sul volume che verrebbe ‘sprigionato’ verso le orecchie dei vicini - e qui si cita la sostituzione, rispetto al progetto votato in Consiglio comunale, delle pareti anti-rumore con della normale ramina - così come sulla luce che sarebbe diffusa dai riflettori. Ma si denuncia pure il depauperamento dell’area di svago che, da zona per tutta la popolazione, diventerebbe, citiamo, “un mastodontico centro polisportivo”. “La fruizione familiare del centro verrà dunque praticamente eliminata, limitandone l’uso, di fatto, solo alla squadra di calcio del Fc Savosa-Massagno che, notoriamente, è formata da elementi per la maggior parte non domiciliati a Savosa”.

Ripari in arrivo

Queste in grande sintesi le obiezioni dei ricorrenti, che vanno a toccare anche aspetti come i posteggi, gli accessi veicolari e le canalizzazioni lamentando pure la mancanza di documenti agli atti della procedura edilizia.

Bisogna dire che la stessa non contempla tutto quanto votato dal Consiglio comunale. Da nostre informazioni, la licenza di costruzione qui avversata riguarda solamente il campo da calcio e gli spogliatoi, mentre le altre componenti viaggiano su binari separati, come la barriera anti-rumore che sarà oggetto di una prossima pubblicazione. Per cui è possibile che con i completamenti del caso la vicenda possa finire per ricomporsi.