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Villa Bodmer di Caslano verso la rinascita

Dopo varie vertenze e lunghe trattative, siglato l’accordo con il proprietario, pronto a donare al Comune una fetta della tenuta di 70'000 metri

Un’immagine dell’edificio risalente a vent’anni fa
(Ti-Press/Archivio)
6 settembre 2024
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Si avvia verso una svolta la questione relativa a Villa Bodmer di Caslano. L’edificio, in stato di abbandono da almeno un paio di decenni, potrebbe risorgere. Intanto, però, la proprietà di Ronald Sydney Price, residente in Collina d’Oro e amministratore unico della Amenitas Sa, ha raggiunto un accordo con il Comune, tradotta in una convenzione, che sarà sottoposta al Consiglio comunale. La tenuta di oltre 70’000 metri quadrati in riva lago, balzò agli onori della cronaca, perché venne acquistata da Günther Kiss, ex patron della Thermoselect Sa, che propose senza successo il suo inceneritore per lo smaltimento rifiuti, tenendo in ‘scacco’ il governo cantonale per alcuni anni. Insomma, raccontano anche un pezzo di storia recente del Ticino le vicissitudini che hanno interessato Villa Bodmer, costruita in riva lago da coniugi zurighesi.

‘Finalmente la situazione potrà sbloccarsi’

Il Consiglio comunale di Caslano sarà chiamato ad accettare la donazione da parte di Ronald Sydney Price di una parte dell’ampio territorio della proprietà e la costituzione di una servitù di passo pubblico pedonale a favore del Comune. Dal canto suo, il sindaco Emilio Taiana, la definisce «un’operazione interessante. Finalmente, dopo oltre vent’anni, con il benestare del Consiglio comunale, la situazione potrà sbloccarsi». In effetti, ricorda Taiana, le prime trattative furono avviate con Günther Kiss, patron della Thermoselect Sa, che cercò di convincere le autorità ticinese a scegliere il suo modello per lo smaltimento dei rifiuti. L’operazione, precisa il sindaco, «consentirebbe al Comune di entrare in possesso, a costo zero, di poco più di 2’500 metri quadrati di terreno adiacenti al Lido. Dall’altra parte, il proprietario potrà presentare una domanda di costruzione. La precedente licenza per la ristrutturazione, che l’allora proprietario ottenne dal Comune non venne mai esercitata». La proprietà interessa in modo particolare il Comune non solo per l’evidente stato di abbandono, ma anche perché nel corso degli anni è stata oggetto di discussione in relazione alla possibilità di ampliare il lido comunale per renderlo più moderno e attrattivo, entrando in possesso di una parte della tenuta.

Thermoselect e la licenza non esercitata

L’ampia proprietà, dicevamo, è rimasta bloccata per anni a causa di vertenze giuridiche tra i titolari e le autorità. La Thermoselect Sa di Günther Kiss venne costituita all’inizio degli anni Novanta. Nel periodo in cui la società ottenne dal Consiglio di Stato la concessione per la costruzione dell’impianto di smaltimento di Giubiasco, siamo nel 1997, che poi qualche anno dopo, venne stralciato dal governo cantonale dopo varie deroghe e ultimatum non rispettati, Kiss venne accusato di un raggiro in Germania. A causa di questa vertenza, Villa Bodmer, acquistata da Kiss per sette milioni di franchi, venne sequestrata. In seguito al dissequestro, nel febbraio del 2000, Kiss, tramite una società (la Amenitas Sa) e il progettista (l’allora sindaco di Lugano Giorgio Giudici), presentò una domanda di costruzione per procedere a lavori di ristrutturazione e di ampliamento dello stabile. Un anno dopo il Comune rilasciò la licenza, ma Kiss non trasferì mai il suo domicilio a Caslano e gli interventi previsti non vennero effettuali. Già allora, si parlava di un’ipotetica cessione di una parte del vasto terreno al Comune, che avrebbe voluto ampliare il lido.

Causa al Tribunale delle espropriazioni

Qualche anno dopo, nel 2009, il Consiglio di Stato approvò il nuovo Piano regolatore di Caslano che prevede il vincolo AP3 “Bagno pubblico” di una fetta di territorio (una superficie di 3’394 metri quadrati). Oltre a ciò, un’altra parte della proprietà venne inserita in zona di protezione del paesaggio (comparto fluviale del fiume Magliasina) e in zona di protezione della natura. Le novità pianificatorie, però, andarono di traverso alla Amenitas Sa che, nel giugno 2010, inoltrò un’istanza al Tribunale delle espropriazioni, chiedendo un risarcimento da parte del Comune, per la perdita di valore della proprietà a causa dei vari vincoli (esproprio materiale). Il minor valore della proprietà venne stimato in 13,875 milioni di franchi, non solo per l’istituzione del vincolo per l’ampliamento del lido, ma anche e soprattutto per il fatto che la parte del fondo a carattere edilizio e già urbanizzato, in precedenza inserito in una zona speciale di mantenimento degli insediamenti, ora è codificato come zona di protezione del paesaggio e zona di protezione della natura. La procedura, in seguito, è stata sospesa per poter dare alle parti la possibilità di trovare una soluzione extragiudiziale alla vertenza. Da quel momento sono cominciate le trattative tra il Comune e Amenitas Sa, nel frattempo acquisita da Ronald Sydney Price, per cercare di trovare un accordo, in particolare sulla superficie da espropriare per l’ampliamento del lido, sul percorso della passeggiata a lago e sull’accesso alla villa. L’incarto, invece, è tuttora pendente al Tribunale delle espropriazioni, stando al messaggio municipale.

Il decreto contestato e la convenzione

Invece, risale al marzo 2016 l’adozione, da parte del Consiglio di Stato, del Decreto di protezione della foce della Magliasina, che codifica misure di tutela ambientale su entrambe le sponde del fiume e che tocca pure una parte della tenuta. Un decreto che venne contestato sia dal Comune che dalla Amenitas Sa. Questa ennesima vertenza complicò le trattative in atto per l’esproprio. In seguito, si susseguirono vari incontri tra Municipio, proprietari, gli avvocati, il pianificatore e gli uffici cantonali preposti per cercare di trovare una soluzione condivisa da tutte le parti, compito non facile per gli interessi contrapposti da conciliare. Dopo lunghe trattative, il Municipio e Amenitas Sa hanno raggiunto un punto di intesa, che informalmente, verrebbe approvato anche dalle istanze cantonali. Infine, vengono siglati una convenzione, che impegna le parti a intraprendere determinati passi, e un rogito che regola la donazione a favore del Comune e la costituzione di diritti di passo.