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Espulso per otto anni l’ex presidente dell’Hc Ladies Lugano

Negli ultimi dieci anni il 45enne ha truffato in decine di occasioni. Tra queste, un credito Covid illecito da 400mila franchi

Arrestato prima che firmasse altri documenti di compravendita
(Ti-Press)
29 agosto 2024
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La lista dei reati commessi dall’ex presidente dell’Hockey Club Ladies Lugano è lunga. Tra questi: un credito Covid illecito da 400mila franchi, decine di spese in beni di lusso utilizzati a scopo personale acquistati con soldi di società che gestiva e anche una truffa ai danni di una donna con la quale aveva una relazione sentimentale.

Il sedicente imprenditore con una formazione da selvicoltore, un 45enne italiano nel Luganese, dovrà scontare ora una pena di tre anni, due dei quali sospesi condizionalmente per tre anni di prova e sarà espulso dalla Svizzera per otto anni. La Corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta da Amos Pagnamenta e composta anche dalle giudici a latere Emilie Mordasini e Chiara Ferroni, ha stabilito a suo carico anche un risarcimento di oltre 600mila franchi nei confronti dello Stato e di quattro accusatori privati.

Parecchi attestati di carenza beni

Da quanto emerso durante il processo, svoltosi nella formula del rito abbreviato, il 45enne – colpevole di truffa per mestiere, ripetuta falsità in documenti, riciclaggio di denaro, conseguimento fraudolento di una falsa attestazione, amministrazione infedele aggravata, bancarotta fraudolenta e frode nel pignoramento, cattiva gestione, omissione della contabilità e appropriazione indebita d’imposta alla fonte – ha spiegato cosa lo ha portato continuamente a commettere crimini: «Ho iniziato a lavorare con diverse società che non andavano bene perché avevo l’intento di acquistarle e rilanciarle. Alla fine, però, sono entrato in un circolo che mi ha portato a commettere tanti sbagli fino a ritrovarmi qui. E così ho fatto anche con l’ultima società: la squadra di hockey (appunto le Ladies, ndr)». L’uomo, stando a quanto ci ha specificato il procuratore generale sostituto Andrea Maria Balerna, aveva versato centinaia di migliaia di franchi alle Ladies e, proprio il giorno del suo arresto, stava andando a firmare diversi documenti di compravendita nei quali le Ladies erano implicate. Balerna non si capacita neanche del motivo che ha portato tutte queste società a fidarsi di un personaggio come il 45enne: «La gente dovrebbe controllare con chi fa affari. In totale, tra attestati di carenza beni e precetti esecutivi, aveva debiti di circa 4 milioni di franchi. Prima di mettersi in affari con qualcuno, anche se pare una persona affidabile o magari presentata da qualche conoscente, andrebbero chiesti i tutti i documenti necessari che aiutino a saperne di più sulla persona con la quale si intende collaborare».

Al termine, il 45enne difeso da Alain Susin e Samuele Scarpelli, ha voluto rassicurare i suoi creditori: «Cercherò di non lavorare più in questo settore che non mi ha portato da nessuna parte. Quando mi sarà possibile, mi impegnerò a saldare tutti i debiti contratti. Così, al termine degli otto anni di espulsione rientrerò dalla mia famiglia in Svizzera e riprenderò una nuova vita».