Dodici mesi sospesi condizionalmente e l’espulsione per un 55enne ritenuto colpevole di riciclaggio di denaro e truffa alle Assise correzionali di Lugano
Circa 80’000 franchi. Tanto è il denaro che la sorella curatrice ha saccheggiato dai conti di due pupilli, per darlo al fratello, un 55enne italiano condannato oggi dalla Corte delle Assise correzionali di Lugano – presieduta da Amos Pagnamenta – a dodici mesi sospesi condizionalmente per cinque anni e all’espulsione dalla Svizzera per altrettanto tempo, per i reati di ripetuto riciclaggio di denaro e truffa. La donna invece è già stata condannata nel 2021.
I fatti risalgono al triennio fra il 2016 e il 2019. L’imputato, difeso dall’avvocato David Simoni e da tempo in ristrettezze finanziarie e con altre condanne sulle spalle, si è rivolto a più riprese alla sorella chiedendole dei prestiti. Non poco: talvolta anche fino a 10’000 o addirittura 25’000 franchi in un colpo solo, secondo la ricostruzione del procuratore pubblico Daniele Galliano. Soldi che sarebbero dovuti servire per arrivare a fine mese, ma che in realtà lo portavano a condurre un’esistenza molto al di sopra delle sue disponibilità economiche. Ma soprattutto, soldi che la donna – una cittadina svizzera condannata a venti mesi, sei dei quali da espiare – non possedeva e che si è procurata illecitamente derubando due persone delle quali era curatrice: una donna schizofrenica che necessitava di costante supporto degli operatori del settore e un uomo affetto da Sindrome di Down, altrettanto socialmente fragile. Circa 32’000 franchi rubati alla prima, poco più di 48’000 al secondo.
Questo denaro veniva poi versato dalla sorella al fratello, che è stato dunque condannato per riciclaggio di denaro in quanto era al corrente che i soldi erano provento di reato. Ma non solo. Tra il 2009 e il 2014, assieme alla moglie a sua volta oggetto di un’inchiesta penale in Svizzera interna, ha ingannato l’assistenza sociale pubblica del Canton Zurigo, omettendo di avere delle attività di impiego e dei guadagni e pertanto ricevendo oltre 32’000 franchi in maniera illecita. Da qui, la condanna per truffa. A seguito dei fatti relativi al coinvolgimento della sorella, il 55enne per un periodo è andato in Puglia, dove tuttora risulta residente, e solo dopo il rientro in Svizzera è stato arrestato e ora processato.