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Rapina alla stazione di servizio, condannato un 18enne

Il giovane ha colpito due volte lo scorso inverno lo stesso distributore di benzina a Lugano, minacciando le cassiere con un coltello: dodici mesi sospesi

L’imputato si è servito di un coltello per minacciare le commesse
(Ti-Press/Archivio)
29 agosto 2024
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Volto coperto dal cappuccio e coltello in mano. Ha agito così due volte lo scorso inverno, colpendo in entrambi i casi la medesima stazione di servizio in via Ciani a Lugano, il rapinatore 18enne condannato oggi alle Assise correzionali di Lugano a dodici mesi sospesi condizionalmente per due anni di prova e a delle norme di condotta in ambito socio-assistenziale.

L’imputato, uno svizzero domiciliato a Lugano e difeso dall’avvocata Anna Grümann, proviene da un contesto privato difficile e già precedentemente era a carico dei servizi sociali. «Perché avevo bisogno di soldi», come ha spiegato in aula, la sera del 7 dicembre si è incamminato dalla propria abitazione con uno zaino in spalla. Raggiunta una via non lontana dal distributore di benzina, ha estratto dallo zaino dei vestiti con i quali si è cambiato e si è recato nel luogo scelto per il colpo, intimando alla commessa di consegnargli il denaro in cassa. Dopo un primo rifiuto, la donna gli ha dato ciò che voleva, in quanto il 18enne ha estratto dai pantaloni un coltello da cucina e l’ha minacciata. Questa prima refurtiva (meno di 2’700 franchi e 75 euro) non è stata recuperata.

Lo scenario si è ripetuto quasi identico la sera del 24 gennaio. Stavolta a coprire parzialmente il volto, oltre al cappuccio nero, anche la maglietta sollevata sopra al mento. Simile anche il bottino: poco più di 2’800 franchi e 35 euro, in questo caso parzialmente ritrovati. La sua latitanza è durata poco, in quanto già l’indomani è stato arrestato dalla polizia. Il giovane è stato oggi condannato per ripetuta rapina e ripetuta contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, in quanto consumatore di marijuana. Inoltre, perplesso dal suo recente atteggiamento e dalle risposte date in aula, il presidente della Corte Amos Pagnamenta ha ordinato a suo carico anche una norma di condotta. Il 18enne dovrà dunque imprescindibilmente aderire alla presa a carico psicoterapica del Servizio psicosociale di Viganello, presentandosi regolarmente agli appuntamenti – cosa che quest’estate non ha fatto, senza dare valide giustificazioni – e collaborando nel percorso terapeutico. Questa misura è una delle sei che sono state adottate a marzo in sostituzione del carcere.

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