Damiano Stefani, presidente del Consiglio della magistratura, precisa che sono state individuate misure per una celere chiusura delle procedure aperte
“La situazione della giudicatura di pace del circolo di Lugano est è sempre stata debitamente monitorata dalle competenti autorità e quando il giudice di pace titolare non è stato più in grado di assicurare la sua presenza in tribunale per ragioni di salute, la sua supplente Silvia Tagliati ha da subito assunto la gestione di tutte le nuove pratiche in entrata, evadendole con competenza e nelle dovute tempistiche, consentendo così alla giudicatura di rimanere a giorno, senza accumulo di ritardi”.
È quanto tiene a precisare Damiano Stefani, presidente del Consiglio della magistratura, in risposta allo scritto pubblicato nella rubrica “Il dibattito” a pagina 17 del quotidiano ‘laRegione’ del 10 agosto, a firma dell’avvocato ed ex giudice di pace Giuseppe Aostalli-Adamini, intitolato “Riflessioni sulle dimissioni di Fabrizio Demarchi”. Stefani aggiunge che “per quanto concerne le procedure che il giudice di pace titolare aveva aperto personalmente e non ha potuto portare a termine, verranno introdotte le misure del caso identificate dal Consiglio della magistratura d’intesa con il Consiglio di Stato, volte a favorirne una celere chiusura. Il funzionamento della giudicatura di pace è dunque garantito, risultando essa in grado di far fronte, grazie soprattutto al lavoro della giudice di pace supplente, alla grande mole di procedure entrate nonostante le umane difficoltà che hanno purtroppo colpito il giudice di pace”.