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Sicurezza e prevenzione, Lugano investe 17 milioni

Il Municipio presenta richieste di credito per la manutenzione e gestione dei manufatti stradali e per realizzare opere per contenere i danni naturali

Compariranno in altri quartieri
(archivio Ti-Press)
19 luglio 2024
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Quasi 17 milioni da investire in sicurezza e prevenzione. È quanto propone il Municipio di Lugano al Consiglio comunale con due richieste di credito appena presentate. La prima riguarda 8,7 milioni da utilizzare per la manutenzione e gestione dei manufatti stradali della nuova Lugano; la seconda 8,2 milioni per la realizzazione di opere di premunizione per il contenimento dei danni causati da pericoli naturali.

Verso un catasto completo

Il parco manufatti della Città di Lugano si trova oggi in uno “stato discreto”. La priorità assoluta, sottolinea il Municipio, “è quella di garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada”. Da una quindicina d'anni i manufatti del comprensorio comunale di Lugano sono stati oggetto “solamente di una manutenzione conservativa” che ha avuto per conseguenza “un lento deterioramento con conseguente deprezzamento del loro valore patrimoniale”. In quest'ottica, si sottolinea, “si intende intervenire per prevenire un ulteriore peggioramento generalizzato dello stato dei manufatti di competenza comunale”. Con questa richiesta di credito il Municipio intende quindi “intraprendere un percorso ambizioso per affrontare questa sfida con un nuovo approccio alla gestione dei manufatti stradali, basato sulla pianificazione sistematica, la manutenzione preventiva e l'utilizzo di tecnologie innovative”. In primo luogo è prevista la creazione di un “catasto globale di catalogazione, visione e supervisione di tutti i manufatti presenti nelle ventun sezioni che compongono il comprensorio cittadino”. Il documento attuale indica la presenza di 66 ponti e passerelle e 6'517 muri di sostegno. Per questi ultimi nel messaggio si spiega che quelli di altezza inferiore agli 1,5 metri non saranno analizzati “con l'intenzione di promuovere l'uso parsimonioso delle risorse cittadine”, per quelli dagli 1,5 ai 3 metri sarà protocollata solo l'altezza, mentre per quelli superiori ai 3 metri “saranno invece rilevate tutte le caratteristiche necessarie”. A essere esaminati saranno quindi 1'023 elementi, per una lunghezza complessiva teorica di circa 31 chilometri. Per i ponti l'indagine sarà invece “completa”.

Undici manufatti già analizzati

Dopo il catasto, “verrà installato un duraturo processo di monitoraggio con lo scopo di eseguire delle ispezioni regolari sui manufatti che richiedono una sorveglianza”. In base ai risultati “verrà redatta una lista degli interventi da eseguire”. I progetti che esulano dalla normale manutenzione ordinaria “saranno oggetto di studi di progettazione specifici” e i progetti definitivi saranno la base per una nuova richiesta di credito nell'ambito della gestione dei manufatti stradali”. Undici manufatti che richiedono un risanamento a breve termine sono già stati analizzati e studiati negli ultimi anni. “I loro progetti si trovano in differenti stati di progettazione” e i lavori saranno finanziati con il credito richiesto. Nella lista di priorità 1 compaiono il ponte via Aldesago-sentiero Pontaccio di Viganello-Aldesago; il risanamento del ponte mobile in via Maggio a Lugano-Centro; il manufatto antico del Ponte del Diavolo a Castagnola e la ricostruzione del muro d'argine al parco Ciani. Cosa succederà? Prendendo come esempio il ponte via Aldesago, “il manufatto necessita di lavori di manutenzione importanti per ridurre il progredire del degrado e risanare i difetti presenti. Il progetto prevede la posa, nell’intradosso delle travi, di calcestruzzo armato, di alcune lamelle di carbonio necessarie per la ripresa del momento flettente e degli sforzi di taglio. Il calcestruzzo degradato sarà completamente risanato e l'armatura compromessa verrà sostituita”.

‘Misure appropriate’ contro i pericoli naturali

I fenomeni meteorologici di media-forte intensità sono in aumento e per questo il Municipio di Lugano intende continuare, grazie al credito di 8,2 milioni richiesto, con i lavori già eseguiti negli ultimi anni. Il territorio analizzato include anche i quartieri che si sono aggregati nel 2013. “Le opere di premunizione per il contenimento dei danni causati da pericoli naturali hanno lo scopo di proteggere le persone e i beni da eventi naturali potenzialmente dannosi come frane, inondazioni o caduta massi”. Per questo “è importante prevenire o ridurre il rischio associato ai pericoli naturali mediante l’adozione di misure appropriate”. Misure che si dividono in due categorie principali: opere di protezione (“influenzano il decorso di un evento naturale, riducendo il pericolo o addirittura eliminandolo”) e opere di sostegno (“spostano in luoghi sicuri gli elementi a rischio come persone, insediamenti o beni materiali”). Gli interventi inseriti nel messaggio riguardano le valli del Cassarate, il canale di Gronda del Cassarate (quartiere di Davesco-Soragno), nuove reti paramassi a Pazzallo, una nuova camera di trattenuta lungo il riale di Cossio a monte del nucleo (Davesco-Soragno), la rinaturazione del riale Boschina in zona Ponte di Valle (Davesco-Soragno), il dissesto di un mappale a Davesco-Soragno, la sistemazione del riale Lenz a Dino (Sonvico), il prolungamento delle reti paramassi dietro le scuole a Maglio di Colla (Valcolla), la messa in sicurezza dei riali a monte del nucleo di Carabbia in località ‘Bosco della Chiesa’ (via Arbostora e via San Salvatore), i riali valle della Monda e Topina (Valcolla, località Curtina). Altri interventi sono stati identificati a Bogno e Certara.

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