Il giudice Siro Quadri ha inflitto condanne da 8 a 18 mesi sospesi. I fatti sono avvenuti a Lugano, principalmente in Centro, a Viganello e Molino Nuovo
Ci sono voluti più di due anni di inchiesta. Ma i risultati del lavoro del procuratore pubblico Nicola Borga iniziano a emergere. E oggi, martedì, con la formula del rito abbreviato, di fronte al presidente della Corte delle assise correzionali di Lugano Siro Quadri, sono stati condannati tre membri di una fitta rete di spacciatori che compiva questi affari loschi nel Luganese. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di infrazione e contravvenzione della legge federale sugli stupefacenti.
Il primo a essere giudicato davanti al giudice è stato un 29enne cittadino spagnolo residente a Lugano, che dovrà scontare una pena di 12 mesi sospesa. In aula, l’uomo, difeso da Michele Sisini, ha affermato che «è stata una brutta decisione. Ho avuto poca coscienza della gravità dei fatti». Nello specifico, tra l’estate del 2022 e l'aprile di quest'anno, ha venduto 210 grammi di marijuana e 60 di cocaina, ricavando un profitto totale di oltre 7mila franchi. Tra i dodici episodi descritti dal procuratore pubblico, in diverse occasioni, sia per l’acquisto che per la vendita, risultano direttamente implicati alcuni lavoratori degli esercizi pubblici del centro città o della cintura luganese.
Al secondo imputato, un 27enne cittadino croato domiciliato a Lugano e difeso da Lorenzo Fornara, è stata comminata, invece, una pena di 18 mesi sospesi. Stando all’atto d’accusa, tra l'aprile 2023 e lo scorso marzo ha venduto 96 grammi di cocaina, 250 grammi di hashish e 450 grammi di marijuana principalmente tra Molino Nuovo e Viganello. In aula, il giovane ha tenuto a precisare come è entrato in questo giro: «Ogni tanto mi capitava di consumare cocaina. Poi ho avuto un periodo difficile e ho conosciuto questo spacciatore (quello che la vendeva a tutti e tre i condannati, ndr), che me la vendeva a un prezzo basso (55 franchi al grammo stando agli atti firmati dal pp, ndr). Mi sono fatto prendere la mano e per poterla pagare ho iniziato a spacciare».
L’ultimo imputato presentatosi alla sbarra è stato un 32enne di origine dominicana, residente anche lui a Lugano, condannato a 8 mesi sospesi per tre anni. A differenza degli altri il periodo nel quale l’uomo, difeso da Daniel Ponti, ha spacciato è più ristretto (ottobre e novembre 2023) e i casi di spaccio, stando al pp, sono due per un totale di 100 grammi di cocaina. Anche lui come gli altri si è detto rammaricato di quanto fatto: «Non è la vita che voglio. Non intendo più avere a che fare con la droga».
I tre giovani, comparsi di fronte alle Assise correzionali, sono solo dei tasselli di un mosaico più esteso al centro di un’inchiesta iniziata nel novembre 2022 e che vede il coinvolgimento di altre persone, alcune delle quali già finite in carcere. Oltre al procuratore pubblico Borga, è impegnata sul caso anche la Sezione indagini e operazioni particolari della Polizia giudiziaria. A fine agosto verrà processata un’altra pedina di questo intreccio di persone, quasi tutte di Lugano. Invece il capo di questo giro di droga, attualmente in carcere, giungerà in aula, salvo imprevisti, entro il prossimo autunno.