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Rapina, difeso l’intervento del poliziotto in bici

L’agente che ha esploso due colpi di pistola viene sostenuto dall’ex capitano Giovanni Capoferri e dal sindacalista Giorgio Fonio: ‘Rapido ed efficace’

Confermati gli arresti dei quattro rapinatori
(Ti-Press)

Oltre a una buona dose di adrenalina, uno dei rapinatori della gioielleria di via Pessina, portava con sé un solido bagaglio di criminalità. L’uomo ha infatti dei precedenti specifici. Una condotta che, oltre all’accusa principale di rapina aggravata, è stata condannata anche da chi a quella scena ha assistito, dal vivo o attraverso il video che in poche ore è diventato virale. Criticato e sotto verifica anche l’agire dell’agente della Polizia comunale di Lugano, che insieme a una collega è intervenuto sul posto. Il perché è riconducibile ai due spari che sono partiti durante l’intervento, uno dei quali è esploso durante la famosa colluttazione. Per questo sono stati avviati gli accertamenti del caso affidati al procuratore generale Andrea Pagani. L’inchiesta penale – che vede il quartetto criminale accusato di rapina aggravata, esposizione a pericolo della vita altrui, violenza e minaccia contro funzionari, infrazione alla Legge federale sulle armi, infrazione alla Legge federale sugli stranieri, violazione del bando – è invece coordinata dal procuratore pubblico Simone Barca. Ieri il giudice dei provvedimenti coercitivi ha confermato gli arresti decisi dal magistrato già dopo il primo interrogatorio. Inoltre, al vaglio degli inquirenti il presunto legame con la pericolosa banda Pink Panthers.

‘Un atto di coraggio’

A favore del poliziotto giungono tuttavia anche parole di elogio da parte del sindacato Ocst e dalla politica. «È stato coraggioso e ha portato a termine il uso compito», ci dicono Giovanni Capoferri, ex capitano della Polizia cantonale e ora granconsigliere del Centro e Giorgio Fonio, consigliere nazionale dello stesso partito e segretario regionale di Ocst. «Non è bello che quando si compie una buona azione, poi si debbano subire anche le conseguenze, anche se è giusto che sia così – afferma Capoferri –. Auspichiamo che l’inchiesta venga chiusa senza conseguenze per l’agente, altrimenti c’è il rischio che un giorno i poliziotti guardino da un’altra parte invece di intervenire». Per l’ex ufficiale della Polizia cantonale, «la modalità di intervento è stata rapida ed efficace. Gli agenti sono stati bravi e hanno ottenuto un ottimo risultato. Soprattutto considerando la differenza di stazza tra il rapinatore e l’agente».

‘L’incarto venga evaso in tempi celerissimi’

Della stessa opinione anche Fonio. «Quello che sia io che il sindacato Ocst Funzionari di Polizia ci auspichiamo è che il procuratore generale evada l’incarto in tempi celerissimi, perché ci troviamo davanti a un caso in cui un agente ha rischiato la propria vita salvando quella che era una situazione di estremo pericolo. Lui, e la sua collega, hanno deciso di intervenire nei confronti di quattro rapinatori armati, neutralizzando i delinquenti e dando l’allarme». Non sono mancate evidentemente le critiche sugli spari esplosi, in particolare del secondo, avvenuto durante lo scontro fisico con il rapinatore. «Chi critica dovrebbe mettersi dall’altra parte. È facile giudicare senza aver vissuto sulla propria pelle quello che è successo. Da parte nostra, c’è dunque solidarietà nei confronti dell’agente che è riuscito a portare a termine il compito con successo, neutralizzando i delinquenti senza che ci fossero feriti».

In merito alla pistola, aggiunge l’ex capitano, «certo, avrebbe potuto deporla, ma in quegli attimi, lo assicuro, non è facile. Io metterei in risalto in particolare la capacità di fermare il rapinatore che ha tentato di scappare. Per me ha utilizzato tutti i mezzi per riuscire a immobilizzarlo. È stato coraggioso, in passato l’ho vissuto, so cosa vuol dire. Non è sempre facile mettere in atto tutto quello che ti insegnano in quei momenti lì dove hai pochi secondi per reagire».

L’episodio, per evidenti ragioni, ha toccato anche l’associazione Via Nassa, attigua alla via Pessina. In cui ci sarà presto una novità a favore dei commercianti. Da noi raggiunto, il presidente Roberto Mazzantini, non si è detto però preoccupato. «Lugano per il nono anno consecutivo si conferma la città più sicura della Svizzera. E la dimostrazione è che un tentativo di rapina è stato subito bloccato con il fermo dei quattro malviventi». La novità: «Da un po’ di tempo sto ragionando su un servizio di sicurezza a tutela di tutti i commercianti della via Nassa. Intendo creare un sistema non invasivo con degli agenti di sicurezza privati in borghese. Una volta trovata la copertura finanziaria spero di poterlo mettere in atto, affinché anche di giorno ci sia una copertura».

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