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Un’Aureola per rinfrescare l’estate luganese

La nuova installazione, situata sulla piazza di fronte al Lac, sarà uno strumento per affrontare la calura delle giornate più torride

Frescura monitorata scientificamente
18 giugno 2024
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Una nuvola è comparsa in piazza Luini a Lugano. Ma anziché essere un segno di malaugurio, si tratta di un nuovo strumento del quale si è dotata la città per affrontare le isole di calore. ‘Aureola’, questo il nome dell’installazione posizionata di fronte al Lac, è un progetto pilota che consiste in un anello di 9 metri di diametro sospeso al centro della piazza a poco meno di quattro metri d’altezza, munito di un sistema di nebulizzazione che ridurrà la temperatura percepita tutto intorno. Lo scopo dell’opera, che durerà fino al 17 settembre, è la valutazione dell’efficacia di questo tipo di misura per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla popolazione.

Lotta alle isole di calore

Durante la presentazione tenutasi questa mattina, Filippo Lombardi, capodicastero Sviluppo territoriale, ha posto l’accento sulla problematica, sempre più incombente, del surriscaldamento nelle città. Studi riportano infatti come, nelle zone urbanizzate, a pari condizioni meteorologiche, in estate la temperatura sia più alta di almeno 5 gradi rispetto alle zone verdi e alle campagne. Questo accade “a causa dell’impermeabilizzazione del suolo – riferisce un comunicato – e della presenza di edifici che riducono la ventilazione naturale e assorbono le radiazioni solari. Le superfici minerali tendono quindi a immagazzinare calore durante il giorno e a rilasciarlo poi lentamente, anche diverse ore dopo il tramonto, inibendo sensibilmente la diminuzione delle temperature”.

La piazza del Lac è dunque un ottimo posto per testare questo sistema di raffreddamento, dal momento che si tratta di un luogo pavimentato in roccia naturale, esposto al sole per diverse ore durante il giorno. Nei pressi dell’installazione sono piazzati dei sensori per rilevare il livello di umidità e la temperatura dell’ambiente, così da attivarsi unicamente quando necessario ed evitare sprechi.

Efficacia monitorata dalla Supsi

Non è la prima volta che vediamo installazioni di questo genere nel nostro cantone. Viene infatti in mente la ‘nuvola piovasca’, che venne installata nel 2019 in piazza del Sole a Bellinzona, dietro la quale si celava peraltro la stessa Nephos di Nicola Colombo, che ha concepito e realizzato l’Aureola di piazza Luini. La differenza tra i due casi, è che l’installazione di Lugano si inserisce all’interno di una visione più ampia, costituendo uno strumento contro le isole di calore, la cui efficacia verrà attentamente monitorata dall’Istituto scienze della terra della Supsi. Le misurazioni verranno effettuate “tramite sensori di temperatura e umidità e con una stazione meteo (situata a pochi passi dalla struttura, ndr) durante i tre mesi di prova, da giugno fino al 17 settembre. I risultati del monitoraggio permetteranno di quantificare l’efficacia di questo intervento di mitigazione del calore urbano estivo e costituiranno una potenziale base per futuri progetti, promuovendo lo sviluppo scientifico nell’ambito delle iniziative volte a mitigare gli effetti del cambiamento climatico nei contesti urbani più sensibili”. Verrà inoltre eseguito un sondaggio tra la popolazione per misurare i benefici percepiti da parte dei cittadini.

Refrigerio ecosostenibile

L’intero progetto ha un costo complessivo di circa 90mila franchi, metà dei quali a carico della Città, mentre il resto sarà coperto da Ail Sa e dall’Ente regionale per lo sviluppo del Luganese. E dal momento che si vuole affrontare una delle conseguenze del cambiamento climatico, l’installazione non poteva che essere ecosostenibile. La nebbia finissima rilasciata dalla struttura, creata artificialmente con acqua potabile della rete, consumerà (quando attiva) una media di meno di 8 litri al minuto, e 1,5 Kwh, l’equivalente di una fontanella cittadina e, rispettivamente, di un aspirapolvere.

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