laR+ Luganese

Troppo littering: due parchi luganesi chiudono di notte

Il San Michele e l’Heleneum saranno off limits dalle 22.30 alle 6.30. Karin Valenzano Rossi: ‘Ci dispiace, ma le strutture vanno trattate con rispetto’

Un po’ too much
(Ti-Press)
13 giugno 2024
|

Bottiglie e lattine vuote, cartacce, sporcizia varia e cestini strabordanti. Questo lo stato nel quale sono stati trovati nelle ultime settimane alcuni parchi cittadini. Al punto che il Municipio ha deciso di reintrodurre le chiusure notturne per il parco San Michele e per il parco di Villa Heleneum. Ce ne parla la capodicastero Spazi urbani Karin Valenzano Rossi.

«Avevamo tolto alcune chiusure notturne proprio perché c’era l’esigenza di garantire la fruibilità dei parchi anche alla sera tardi o alla mattina presto, soprattutto durante la bella stagione. Inoltre, chiudere di notte implica anche dei costi che, se non ci sono delle ragioni di ordine pubblico a giustificarli, si cercano di evitare. Tuttavia, abbiamo ricevuto segnalazioni e anche qualche video brutto da parte di alcuni cittadini a testimonianza di un littering eccessivo. Non tutti i giorni per fortuna, soprattutto durante i weekend». E così, la decisione di chiudere: «Ripristineremo per tutta l’estate gli orari di apertura dalle 6.30 alle 22.30».

‘Fenomeni ciclici e itineranti’

La misura riguarda per il momento unicamente il parco San Michele e il parco di Villa Heleneum, entrambi a Castagnola, che sono i due dove si è manifestato maggiormente il problema. Ma non si tratta di una problematica specifica del quartiere. «Sono fenomeni ciclici e itineranti, che tendono a ripresentarsi in momenti e in luoghi differenti – osserva la municipale –. C’era stato un problema di littering ad esempio a Breganzona, poi a Pregassona, a Cadro. Quando lo riscontriamo cerchiamo dapprima di sensibilizzare un po’ e poi se non si riesce purtroppo bisogna chiudere. È un dispiacere, perché di base riteniamo che è e sarebbe bello poter mettere il più possibile a disposizione della popolazione le strutture. Però vorremmo anche che venissero trattate con il giusto rispetto».