Il consigliere comunale sottopone al Municipio diverse domande sul tema, ma anche su quello che definisce il ‘turismo intercomunale dell’assistenza’
È necessaria un’analisi approfondita dei beneficiari di assistenza sociale a Lugano. A dirlo è il consigliere comunale Omar Wicht (Lega), che in un’interrogazione pone una serie di domande al Municipio sul tema, con accento sugli stranieri in assistenza. Wicht chiede dunque una statistica su quanti siano gli svizzeri e quanti gli stranieri e fra questi le tipologie in base al permesso. Citando poi la giurisprudenza del Tribunale federale, ossia che l’integrazione è un valido motivo per concedere o no la prestazione, viene chiesto quali verifiche vengono svolte, in particolare relativamente alla residenza effettiva in Svizzera, ma anche sugli aspetti professionali (ossia se il richiedente abbia o meno effettuato lavori concreti o fittizi).
Si domanda anche se vi è da quest’ultimo punto di vista una collaborazione con le autorità straniere. Un’altra domanda riguarda la lunghezza del periodo in assistenza per gli stranieri e, in particolare con i titolari di permessi B, come intende muoversi il Municipio visto che uno dei requisiti per rimanere in Svizzera è l’integrità economica. L’ultima questione, infine, non riguarda gli stranieri. Wicht tematizza quello che definisce ‘turismo intercomunale dell’assistenza’, ossia quel fenomeno per il quale i Comuni della cintura tenderebbero a “spedire i beneficiari di assistenza nei quattro poli del cantone. Il Municipio ha tenuto una statistica in merito? Il bilancio (differenza al netto tra arrivi e partenze) dal 2020 verso i comuni limitrofi con Lugano qual è? Il Municipio ha già perlomeno proposto eventualmente correttivi in merito al Cantone?”.