In vista del referendum, contestate al Tram un paio di informazioni. Il sindaco Jgor Zocchetti ribatte: ‘Non esiste alcun piano B’
Parte un ricorso al Tribunale amministrativo cantonale (Tram), mentre si avvicina il giorno del referendum contro la progettazione di massima della casa per anziani a Melano. A essere contestati sono alcuni passaggi dell’opuscolo informativo che accompagna la scheda di voto. Lo ha presentato settimana scorsa Antonio Casellini, il promotore del referendum, secondo cui la votazione rischia di essere viziata da un paio di informazioni sbagliate fornite dal Municipio. Dal canto suo, il sindaco di Val Mara Jgor Zocchetti ribatte che quel sedime (peraltro scelto quale destinazione per la casa per anziani un decennio fa, quando Casellini era in carica come municipale a Melano) è l’unico di proprietà del Comune. Altri terreni di proprietà comunali non ce ne sono.
Ma andiamo con ordine. Nell’opuscolo informativo, ci sono le informazioni dei favorevoli e quelle dei contrari. «In due pagine ho scritto perché votare no – ci spiega il ricorrente –. Nella seconda parte, firmata dal Municipio, vengono esposte le ragioni dei favorevoli. Occorre riportare argomenti oggettivi senza propaganda. Avevo chiesto alla cancelleria comunale, alla consegna del mio testo, di poter visionare l’altro con gli argomenti favorevoli, per evitare che l’altra posizione potesse essere ‘tarata’ sulle ragioni contrarie. Però, questo non è stato possibile, perché la prassi non prevede questa modalità». Poi cos’è successo? «Io mi sono attenuto a queste disposizioni, infatti il mio testo è stato approvato dal Municipio ed è stato pubblicato integralmente. Tuttavia, quando ho ricevuto lo scritto che spiegava perché votare sì, ho scritto alla cancelleria comunale, annunciando che c’erano un paio di passaggi sbagliati e che avrei presentato ricorso», afferma Casellini.
Quali? «A pagina 5, c’è scritto che se dovesse vincere il no, non ci sarebbero altre soluzioni: “Per la casa anziani, bisogna essere coscienti che la stessa non verrebbe realizzata sul territorio di Val Mara! Realizzare la casa anziani altrove avrebbe costi superiori a quelli previsti siccome il Comune dovrebbe prima acquistare il terreno, pianificare il comparto e indire un nuovo concorso d’architettura dilatando così in modo smisurato i tempi di realizzazione”. Questa è una fandonia, visto che esistono altri siti e terreni comunali (ad esempio, due a Melano), che potrebbero essere idonei a ospitare questa costruzione», informa il ricorrente. Qual è il problema? «È che altri terreni non sono mai stati valutati né fatti oggetto di perizia, per cui si è scelto di costruire in mezzo al paese», risponde il promotore del referendum che ammette di essere stato in Municipio (a Melano, ndr) quando venne decisa l’ubicazione e di aver sbagliato, per cui ora cerca di rimediare.
Il sindaco, però, ribadisce che «altri sedimi di proprietà comunale per edificare una casa per anziani, non esistono. Li dovremmo espropriare, oppure acquisire. Già oltre dieci anni fa, il terreno di Melano, in base a una valutazione eseguita da uno studio di architettura, aveva prevalso su un altro sedime a Riva San Vitale. Era stato ritenuto il più idoneo proprio nell’ottica della filosofia che mira a tenere gli anziani nel centro del paese. Confermo che non esiste alcun piano B: se il 9 giugno dovessero prevalere i contrari, il terreno di Riva San Vitale potrebbe rientrare in gioco». Zocchetti si limita a ricordare che «i contrari contestano anche il costo, che ai loro occhi è eccessivo, ma la spesa sarebbe simile se la struttura venisse edificata altrove ed è finanziata principalmente dal Cantone, con il quale il Comune ha raggiunto un accordo per l'ubicazione. Ubicazione che, in ogni caso, non potrebbe venir decisa solo dal Comune. Comunque, l’opuscolo è stato scritto correttamente e la popolazione ha tutte le informazioni necessarie».
Il ricorrente contesta anche quanto riportato a pagina 9: “Chi è contrario alla progettazione di una nuova casa per anziani e autorimessa interrata, vota no. Questo passaggio è scorretto, perché il nocciolo della questione non è la casa per anziani, bensì è l’ubicazione», continua Casellini, che ricorda come «la petizione (che raccolse quasi 500 firme nell’autunno del 2023) sia stata «bellamente ignorata dal Consiglio comunale e dal Municipio».