laR+ Luganese

MixMyRide, un esperimento di mobilità combinata

Circa 300 volontari hanno partecipato alla sperimentazione in Ticino, carpooling un po' debole

In sintesi:
  • Il bilancio a un anno di distanza dal lancio del progetto
  • Al centro del programma un'app in grado, grazie anche all'intelligenza artificiale, di suggerire caso per caso le modalità di spostamento, includendo anche il carpooling
Una schermata della ‘demo’ di MixMyRide
21 maggio 2024
|

L'obiettivo era ambizioso: accompagnare il sistema della mobilità con un programma informatico, sperimentale. Una ‘app’ capace di suggerire caso per caso le modalità più idonee per spostarsi usando alla bisogna mezzi pubblici, biciclette a noleggio e, vero valore aggiunto, un servizio di condivisione dei passaggi in auto tramite il carpooling, vale a dire la richiesta e l'offerta di posti in auto lungo un determinato tragitto, in collaborazione con la società Be Pooler. Il tutto con il supporto almeno iniziale dell'intelligenza artificiale, vale a dire la possibilità per questo programma informatico di identificare le combinazioni migliori di spostamento con cui soddisfare le esigenze di mobilità.

Risultati sotto la lente

È passato un anno dal lancio di MixMyRide - correva il 31 marzo 2023 - ed è arrivato il momento di tirare le somme. I dati raccolti, i feedback, le interviste agli utenti sono ora nelle mani degli specialisti che effettueranno le analisi del caso. Il processo di elaborazione si annuncia piuttosto lungo, dato che prenderà anche i mesi estivi, ma tentiamo di stilare un primo bilancio con Francesca Cellina, ricercatrice della Scuola universitaria professionale (Supsi) dove è responsabile del team ‘Sostenibilità e società’.

Cosa si può dire, dopo un anno di sperimentazione? «La lettura critica e strutturata, volta a identificare gli insegnamenti che noi possiamo trarre dall'esperienza, è appena iniziata e richiederà alcune settimane. Per il momento posso darle dati più che altro descrittivi. Come si ricorderà avevamo lanciato la sperimentazione in tre Cantoni: Canton Ticino, Canton Ginevra e Canton Zurigo (segnatamente la zona di Winterthur ndr). Possiamo dire che in Ticino e nel Canton Zurigo abbiamo avuto un numero di utenti più elevato, tra i 250 e i 300, mentre a Ginevra sono stati una settantina». C‘è un motivo? Quello di Ginevra sembra un fallimento. «Evidentemente questo ha a che fare con i meccanismi di comunicazione, la capacità di raggiungere il pubblico target è stata maggiore da noi, ma questo non significa che a Ginevra non ci sia interesse.

Il gioco delle coppie

Si diceva del carpooling, quel qualcosa in più rispetto ad altri programmi simili al vostro. «Il valore aggiunto di MixMyRide è quello di integrare il carpooling nel sistema del trasporto pubblico. Non abbiamo avuto un grandissimo impatto, in termini concreti, perché i numeri degli utenti della sperimentazione sono stati troppo piccoli per avere la massa critica necessaria a trovare le combinazioni giuste per i passaggi in carpooling a integrazione del trasporto pubblico, sostanzialmente. Però in Ticino siamo riusciti ad avere una trentina di passaggi effettuati da alcune ‘coppie’ di utenti che si sono conosciute grazie alla nostra app e hanno iniziato così un percorso di carpooling, per un totale di circa 800 chilometri di condivisione dell’automobile. Questo risultato può anche essere dovuto ai meccanismi di incentivazione monetaria che, grazie alla Città di Lugano, abbiamo inserito nel percorso; da novembre scorso sono attivi incentivi in LVGA, la moneta di Lugano».

Algoritmi ‘imparati’

A proporre le soluzioni di viaggio erano degli algoritmi. Si sono evoluti durante la sperimentazione? «MixMyRide si basa su algoritmi che identificano le combinazioni tra la domanda di mobilità degli utenti e l’offerta di mezzi di trasporto pubblico, di carpooling nonché di sistemi di biciclette e monopattini condivisi, dove disponibili. Il tutto è stato sviluppato dall'Istituto Dalle Molle di studi sull'intelligenza artificiale. Gli algoritmi avevano già ricevuto, come si dice, un ‘training’ prima di iniziare, cioè erano già stati ottimizzati prima di entrare sul campo, anche sulla base dei dati raccolti in occasione di esperienze precedenti. Quindi no, non c’è stata una fase in cui sono migliorati, non era prevista dal progetto».

Avete qualche sentore di come siano andate le cose? «I feedback degli utenti e i riscontri sulla loro esperienza sono proprio ciò che dovremo analizzare nei prossimi mesi. Sono stati fatti due sondaggi, uno all'inizio (quando ogni singolo utente iniziava a usare la app) e uno alla fine della sperimentazione, in più abbiamo fatto delle interviste con alcuni utenti selezionati nelle tre regioni. Sarà proprio da questi elementi che raccoglieremo una lettura di tipo qualitativo, i punti di forza e di debolezza che ci interessano dal punto di vista della ricerca, per fornire raccomandazioni per simili iniziative future».

Si spera in un rilancio

Che futuro allora per MixMyRide? «La app non è più disponibile negli ‘store’, poiché il progetto di ricerca è terminato. Ma l'intento dei partner del progetto, in particolare della società di carpooling BePooler, è quello di riportarla in funzione, rafforzandola e migliorandola sulla base dei feedback degli utenti. Mi piacerebbe ci fosse in un rilancio, magari ancora con il supporto di un partner forte come la Città di Lugano, che ha partecipato al progetto di ricerca MixMyRide attraverso il Lugano living lab».