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Plr di Lugano, tra autocritica e voglia di riscatto

All'assemblea l'analisi delle elezioni. Pelli: ‘Non drammatizziamo, ma siamo in seconda fila’. Morel: ‘Dobbiamo identificarci in modo chiaro’

Lavori assembleari appena cominciati
(AR)
7 maggio 2024
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Non sono mancate le critiche, ma nemmeno uno sguardo ottimista verso la legislatura 2024-2028 appena cominciata. In estrema sintesi, si potrebbe riassumere così l’assemblea dei delegati della sezione Plr di Lugano, tenutasi stasera nella sala del Consiglio comunale a Palazzo Civico. Numerosi gli interventi, parecchie le sfumature e le interpretazioni dei recenti risultati elettorali. A cominciare dall’analisi quantitativa di Fabio Monti, che confermato la leggera flessione del partito, che ha comunque mantenuto le proprie posizioni. Più interessanti, invece, gli approfondimenti qualitativi, affidati all’ex consigliere comunale di Lugano (ed ex consigliere nazionale) Fulvio Pelli, che, misurando le parole ma senza clemenza, ha cercato di spiegare i motivi per i quali il partito, da diversi anni non ottiene più risultati positivi.

Strategia politica: ‘Fare opposizione’

Ebbene, Pelli ha sostenuto che «il Plr retrocede, perché continua a comportarsi come se fosse il partito dominante a Lugano, ma non lo è più e non lo si è nemmeno percepito in campagna elettorale, nella quale non ha espresso chiaramente quello che voleva. Non bisogna drammatizzare, ma siamo seduti in seconda fila. Avanti così, la situazione non cambierà». Che fare, allora? Pelli ha riconosciuto «l’handicap di non avere il sindaco, la persona trainante, in grado di trascinare l’elettorato. Il vero problema è che non ci siamo preparati per vincere, non c’è stata una vera strategia politica per la città. Il partito è da ricostruire». L’ex consigliere comunale ritiene che il Plr, essendo in minoranza nell’esecutivo, debba «avere una strategia politica di opposizione, anche in Municipio. Occorre parlare di più dei problemi di Lugano, che noi sappiamo risolvere mentre gli altri no». Gli argomenti non mancano, dai progetti pianificatori che non decollano al traffico che paralizza la città, dagli aspetti finanziari, con i Preventivi 2024 che non includono gli ammortamenti ai costi di gestione di 450 milioni di franchi che sono da abbattere. Il Plr deve tornare a essere credibile e sentito dalla popolazione. Basta litigi interni. «Abbiamo l’autorità affinché in questa legislatura ci sentano compatti sia nella vittoria che nella sconfitta. Solo così si ha un profilo».

‘Il paziente non è ancora fuori pericolo’

Il presidente sezione Paolo Morel ha dapprima chiesto e ottenuto un minuto di silenzio in ricordo di Aldo Pessina, scomparso nei mesi scorsi, per lungo tempo alla guida del partito cittadino. Morel ha poi sottolineato la conferma di Roberto Badaracco e Karin Valenzano Rossi, due municipali Plr per la legislatura 2024-2028e l’elezione dei consiglieri comunali Jean-Jacques Aeschlimann; Natalia Ferrara; Petra Schnellmann; Sara Beretta-Piccoli; Paolo Toscanelli; Céline Antonini; Sébastien
Reuille; Andrea Togni; Lara Olgiati; Luca Cattaneo; Carola Barchi; Rubens Bertogliatti; Laura Méar; Valentino Benicchio. Un risultato che ha portato la rappresentatività femminile al 50%: «Lo abbiamo voluto nella presentazione delle liste e l’elettorato lo ha confermato. Molti in queste settimane si sono complimentati per il risultato complessivo del Partito a Lugano. A tutti ho risposto che ‘abbiamo fermato l’emorragia ma il paziente non è ancora fuori pericolo’».

Finanze, meglio non prenderle

In almeno un paio di interventi, è stata ribadita la questione del Dicastero finanze della Città, che avrebbe dovuto assumere uno dei due municipali Plr. Invece, la maggior parte dei delegati ha ritenuto saggia la decisione di lasciare ad altri la ‘peppa tencia’, come il consigliere comunale Paolo Toscanelli. L’ex consigliere nazionale Adriano Cavadini ha considerato saggia la scelta di non prendere le Finanze. Valentino Benicchio, per contro, ha detto che il Plr dovrebbe avere il coraggio e la responsabilità delle proprie azioni. Secondo Natalia Ferrara, capogruppo in Consiglio comunale di Lugano, non è vero che il Plr non avrebbe potuto fare meglio alle elezioni, ribadendo la necessità, per il partito, di tornare a dettare l’agenda politica. L’ex consigliera comunale Morena Ferrari Gamba ha messo in evidenza alcune mancanze nella campagna elettorale, come l’assenza di un dibattito e di un pensiero strategico sulla rotta da seguire. Il candidato al Municipio Carlo Regondi ha chiesto e ottenuto un applauso per le persone che non sono state elette, ma si sono messe a disposizione, raccomandando al partito di non perderle per strada.

Il partito cantonale tracci una rotta

«il Plr deve diventare un’alternativa agli altri partiti. Condivido perfettamente l’analisi di coloro che sostengono la necessità di identificarci in modo chiaro per l’elettorato ma credo anche che il Plr sezionale viva spesso della luce riflessa del Plr cantonale. Auspico che dalla politica cantonale possa presto emergere una linea chiara e comprensibile che vada a definire quali sono e saranno i due o tre cavalli di battaglia del partito. Quei temi, quei macro temi sui quali qualificarci come partito. Auspico che il Partito cantonale nel prossimo Congresso di gennaio saprà indicare la rotta. In caso contrario vi proporrò di farlo noi, partendo da Lugano». Morel preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno, accetta le critiche, ma pretende che siano costruttive. Lui stesso ha presentato una lista di situazioni che hanno funzionato in campagna elettorale, mentre altre ha riconosciuto che c’è margine per migliorare.