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Contribuire ai progetti della Città? ‘Sì, ma coinvolgeteci’

È l’opinione sui contributi di centralità di Sisto Gianinazzi, sindaco di Canobbio, neoeletto dopo i 32 anni di Roberto Lurati. Intervista a tutto campo

Sisto Gianinazzi (nel riquadro), neoeletto sindaco di Canobbio
(Ti-Press)
6 maggio 2024
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Un terzo di secolo. Tanto è durata l’epoca Roberto Lurati a Canobbio, che lo scorso 14 aprile ha voltato pagina con l’elezione di un nuovo sindaco: Sisto Gianinazzi. Un cambiamento comunque nel segno della continuità, in quanto il predecessore ha lasciato per sua scelta, Gianinazzi era già suo vice nella scorsa legislatura e il partito di appartenenza (il Centro) è il medesimo. Questo il profilo del 58enne e la sua visione per il futuro del comune.

Chi è e qual è il suo percorso politico?

Di mestiere sono giardiniere, ho una piccola attività. Sono sposato con due figli, di 29 e 25 anni, e amo andare in montagna. Una passione che condivido con mia moglie. In generale mi piace fare attività all’aria aperta, come coltivare l’orto: mi rilassa e mi rigenera. Sono entrato in politica perché nel 1996 Urbano Bizzozero (sindaco prima di Lurati, ndr) mi ha chiesto se volessi candidarmi per il Consiglio comunale (Cc). Ho accettato e sono stato subito eletto. Ho fatto vent’anni di Cc, finché nel 2016 sono stato eletto in Municipio. Ho fatto una bella votazione già allora, secondo dopo il sindaco, ma ho preferito lasciare la vicesindacatura a Fiorenzo Ghielmini perché ero appena entrato in carica. Nel 2021 mi sono posizionato nuovamente secondo e quindi ho accettato di diventare vicesindaco.

Vent’anni nel legislativo e otto nell’esecutivo: quale fronte preferisce?

Premetto che non avevo mai pensato di candidarmi al Municipio finché non me l’hanno chiesto e prima di mettermi a disposizione ci ho un po’ pensato perché sapevo che sarebbe stato un impegno maggiore rispetto al Cc. È stata una scelta che rifarei: preferisco il Municipio. Si prendono più decisioni e per diverse di queste c’è già un riscontro nell’immediato, o quasi. Si affrontano forse anche più problemi, ma nel complesso le soddisfazioni sono maggiori. Bello lavorare anche in Cc, ma c’è un po’ troppa ‘teoria’, io sono più pratico.

Siamo pratici allora: quali sono le priorità per questa legislatura?

Il tema principale da portare avanti è la sala multiuso, che fungerà anche da palestra e della quale si discute già da qualche anno. Attualmente utilizziamo spesso la palestra per eventi di vario genere, oltre che per le esigenze sportive. Le associazioni e la cittadinanza si aspettano quest’opera, che verrà edificata accanto al centro scolastico e che avremmo dovuto iniziare a costruire già l’anno scorso. Mi piacerebbe che riuscissimo a portarlo a termine entro la fine del quadriennio.

È realistico?

Sì. Purtroppo ci sono state delle incomprensioni fra i progettisti che hanno causato dei ritardi, ma dovremmo farcela. Il progetto iniziale prevedeva una spesa di quasi 13 milioni, ma a causa della crisi e dell’aumento dei costi delle materie prime si è saliti a 16: troppi. Quindi l’intenzione è di ridimensionare il progetto iniziale: su un piano superiore si desiderava realizzare anche la mensa scolastica, la biblioteca e un’aula. Ma quest’innalzamento probabilmente non si potrà fare. Un altro progetto al quale tengo è quello della passerella pedonale sopra via Circonvallazione: dotato di ascensore e rampa elicoidale, permetterebbe di ‘ricucire’ il paese e di servire la zona Corba, dove sta sorgendo la nuova casa per anziani. Anche lì eravamo già pronti per partire, ma purtroppo c’è di mezzo un ricorso e quindi siamo fermi.

A proposito, la casa per anziani quando verrà aperta?

Entro la fine dell’anno. È un grosso cantiere, portato avanti con la Città di Lugano (al termine dei lavori 20 posti saranno riservati per cittadini di Canobbio, ndr) e sarà gestita dall’ente Lugano Istituti Sociali. Secondo le previsioni iniziali avrebbe dovuto aprire i battenti a giugno, ma anche in questo caso ci sono stati alcuni piccoli ritardi. Con Lugano abbiamo anche il progetto del parco sportivo del Maglio, indispensabile per la realizzazione del Polo sportivo e degli eventi, che tra un anno sarà già operativo. Più a rilento procede il Nuovo Quartiere Cornaredo, che tocca anche Porza, e che sarà la nuova Porta Nord dell’agglomerato.

Tema collaborazioni coi Comuni vicini e aggregazioni. Cosa possiamo aspettarci nel quadriennio?

Mi piacerebbe estendere la collaborazione con i Comuni della collina. È vero che sono più o meno tutti autonomi, ma se ci sono dei margini di cooperazione credo che vadano attuati. Con Comano, e con l’Ufficio corsi d’acqua del Dipartimento del territorio, vogliamo fare dei lavori al ruscello Terzaggio per evitare disagi a causa delle bombe d’acqua. In tema acqua, un altro progetto di respiro regionale nel quale siamo coinvolti è la messa in rete di tutti gli acquedotti comunali, di modo che nei periodi di siccità o in caso di guasti ci si possa venire incontro. Le aggregazioni invece non sono un tema. Sono dell’opinione che se un Comune funziona bene, ci sono le persone che si mettono a disposizione per la cosa pubblica, debba restare autonomo. Un’amministrazione di piccola scala ha ancora un suo valore.

Il sindaco di Lugano ritiene che i Comuni della cintura urbana dovrebbero partecipare ai costi di progetti e servizi della Città ma utilizzati dall’intero comprensorio. Cosa ne pensa dei contributi di centralità?

Come ragionamento di base sono d’accordo: tutti sfruttiamo la vicinanza della città e tanti vengono a vivere qui anche per via di questa vicinanza. Trovo giusto collaborare e lo abbiamo già fatto, ad esempio quando è stata costruita la Resega. Per partecipare finanziariamente, però, ci piacerebbe che venissimo coinvolti prima che i progetti siano avviati. Credo che sia corretto, se già parteciperemo con dei contributi, poter avere voce in capitolo. E i contributi vanno in ogni caso proporzionati alla forza finanziaria e agli abitanti dei comuni. Alle dovute proporzioni siamo d’accordo.

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