Il neoeletto sindaco sostituirà la carica ricoperta per dodici anni da Angelo Geninazzi. All’orizzonte un credito milionario per ricucire nucleo e lago
Passa a Emiliano Delmenico la poltrona da sindaco di Melide che per dodici anni è stata di Angelo Geninazzi. Un passaggio di testimone che conferma ancora una volta la congiunzione tra ‘Nüm par Milì’ e ‘Siamo Melide’, oggi ‘Per Melide’ come lista civica di maggioranza assoluta, nonostante il seggio perso. «Non posso che dirmi soddisfatto e felice di poter continuare un lavoro che ormai ho intrapreso sedici anni fa in Municipio e negli ultimi dodici in qualità di vicesindaco. Il sindacato è un ruolo che ricoprirò con energia». Commenta a ‘laRegione’ il neoeletto, prendendo con filosofia il risultato generale del proprio partito. «Quattro anni fa era andato tutto per il verso giusto per il nostro gruppo, meno per gli altri due partiti che avevano presentato dei candidati. Un risultato frutto di combinazioni quasi astrologiche. Quello di questa legislatura si può dire che è lo specchio della società attuale di Melide». Accanto ai tre esponenti di Per Melide – Delmenico, Marco Martino e Stefano Sarajlic – fanno parte dell’esecutivo la già municipale Sabrina Weber Venzi (Plr) e Luca Di Meco (L’Ancora).
Riflesso della volontà dei cittadini sono stati anche gli esiti dei due referendum dell’ultima legislatura: quello inerente al rifacimento del nucleo storico e quello riuscito sulla variante di Piano regolatore per il porto comunale. In entrambi i casi, la popolazione si è allineata con la posizione del Municipio, ed è stata data luce verde a entrambi i progetti. «Per il nostro esecutivo – spiega Delmenico – è stato un bel riconoscimento nell’esercizio democratico di chiedere al popolo il proprio volere. Vedere che si rispecchia con quanto proposto è un bel segnale». Ma per il nuovo sindaco c’è sempre margine di miglioramento. «Per indole credo che si possa sempre migliorare e questo perché nonostante sia stato fatto un ottimo lavoro negli ultimi dodici anni – suffragato anche dalla chiamata alle urne dei referendum – c’è sempre una parte che magari non si è sentita presa pienamente in considerazione. Mi piace pensare che ci sia quindi questo margine di crescita anche nell’ascolto di sensibilità non per forza vicine a quella che è della maggioranza». Forse, aggiunge, «il difetto degli ultimi tre anni è che l’esecutivo era composto da quattro municipali (sindaco compreso) dello stesso gruppo e uno solo del Plr. Per qualcuno all’esterno è forse parsa come un’egemonia totale, anche se posso assicurare che non è stato così. Durante l’avvicinamento alle elezioni abbiamo svolto diversi incontri con la cittadinanza, chiedendo un feedback e valutando le aspettative, ed è bello poter sentire il polso della popolazione».
Volgendo lo sguardo avanti, la nuova legislatura si prospetta terra fertile per l’avvio di ‘vecchi’ e nuovi progetti. «Da quel che abbiamo riscontrato credo ci sia l’aspettativa che venga portata in Consiglio comunale la richiesta di credito per il completamento di una grande area verde. Un credito da circa 15 milioni di franchi che, se approvato, riqualificherebbe Melide per moltissimi anni a venire. Con questa iniziativa municipale si andrebbe a ricucire la cesura tra il nucleo e il lago». In che modo? «Rimuovendo l’asfalto e i parcheggi che ci sono tra il campo di calcio e il lido comunale per ridare al comune il suo aspetto originale di villaggio a lago». Un grande polmone verde che, secondo il sindaco, «è giunto il momento di concretizzare, visto che se ne parla da anni e sembrerebbe che anche la popolazione sia pronta. Non escludo che ci si possa essere un altro eventuale referendum, vista la cospicua cifra che chiederemo». I posteggi comunque, precisa, non verrebbero eliminati, ma «verrebbe costruito un autosilo sotterraneo con capienza di circa 100 posti auto e nel complesso del progetto ci sarebbe anche un aumento di circa 30-40 stalli in superficie posizionati in un’altra zona».
La prima seduta del nuovo Municipio dove verranno distribuiti i vari dicasteri si terrà domani, giovedì 25 aprile. «Sono sempre curioso di sapere cosa vorrebbero i miei colleghi. Per quanto mi riguarda non mi dispiacerebbe, oltre all’amministrazione, tenere le Opere pubbliche e la Pianificazione».