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Un biker liberale sindaco di Capriasca

Entrato in carica Francesco Canonica: ‘Ci vorrà prudenza e una gestione oculata delle finanze: il tempo degli investimenti importanti, è terminato’

Francesco Canonica, il nuovo sindaco di Capriasca
19 aprile 2024
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Tre anni fa si era messo in lista, per fare numero, e venne eletto in Municipio. Stavolta, alle elezioni di domenica scorsa ha sbaragliato la concorrenza ed è diventato sindaco di Capriasca. È un percorso anomalo quello di Francesco Canonica, 65enne (il prossimo mese), che nella passata legislatura è stato capodicastero Istituzioni (Polizia, Pompieri e Quartieri) e Servizio approvvigionamento idrico. Professionalmente, è stato attivo nell’ambito assicurativo e ipotecario. Da sempre, è residente a Bidogno. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta è stato municipale del Comune di Bidogno (prima che si aggregasse in Capriasca), per ben quattro legislature. Nel 2005 è entrato nell’Ufficio del Patriziato di Bidogno, che presiede dal 2017. Nel 2014, entrò a far parte del Comitato di quartiere di Bidogno-Corticiasca. Tra le sue passioni, c’è quella della motocicletta, tanto che si definisce “harleysta senza frontiere. Un biker da Capriasca!”.

Il Comune ha circa 70 milioni di debiti

Quali sono i prossimi passi da sindaco? «Nella prima seduta municipale di lunedì attribuiremo i dicasteri». Dovrà lasciare le Istituzioni? «D’obbligo, mi assumerò quello dell’Amministrazione generale, mentre il resto lo discuteremo. La mia idea sarebbe di lasciare le Finanze al collega municipale economista», risponde Canonica. Alla domanda su quali siano le priorità della legislatura 2024-2028 per Capriasca, Canonica mette le mani avanti: «La priorità è quella di mantenere una gestione oculata e sana delle finanze comunali». Ma Capriasca non ha chiuso in attivo di oltre un milione il Consuntivo 2023? «L’ultimo risultato d’esercizio del Comune è il frutto di sopravvenienze d’imposta che si stanno esaurendo e partiamo con un’esposizione debitoria verso terzi di circa 70 milioni di franchi, la metà dei quali sono stati ereditati dalle due aggregazioni e l’altra metà generata dagli investimenti». Il moltiplicatore d’imposta è al 94%, mentre quello aritmetico è al 97%, il margine di manovra è assolutamente ridotto. Inoltre, all’orizzonte c’è lo spauracchio legato all’entrata in vigore della Riforma fiscale III, prevista da inizio 2025, che se entrasse in vigore (c’è in ballo il referendum), ridurrebbe i gettiti di tutti i Comuni.

‘Occorre un piano di rientro’

Sono stati fatti degli errori in passato? «Assolutamente no, gli investimenti sono stati effettuati per rispondere a necessità concrete legate all’edilizia scolastica – risponde Canonica –. È stata comprata l’ex caserma militare, poi trasformata in scuola di secondo ciclo. È stato costruito un asilo a Lugaggia, sono stati ristrutturate le altre sedi di scuola d’infanzia e ora stiamo terminando i lavori per l’istituto di primo ciclo. Questi investimenti, ripeto, necessari hanno generato metà del debito, ma sono stati compiuti in un periodo favorevole, di alta congiuntura, caratterizzata da interessi bassissimi. Tra questi, c’è anche l’acquisto dello stabile Arl, dove ora c’è la Posta». Questi 70 milioni di debiti limiteranno il vostro margine d’azione? «È inevitabile, il tempo degli investimenti importanti, è terminato. Occorrerà prudenza. Nel giro di un paio di anni, i tassi d’interesse sono aumentati. L’attuale media dei tassi fissati sul debito negli scorsi anni si attesta sull’1,20%. Man mano che vengono a scadenza le varie tranches i relativi rinnovi, che si potranno rinegoziare con le banche, si prospettano nettamente più cari. È imperativo non più indebitarsi oltre e programmare un piano di rientro. Altrimenti, se i tassi d’interesse crescessero ancora, dovremmo aumentare il moltiplicatore d’imposta fino al 100%, oppure ridurre al minimo i futuri investimenti».

L’incognita sul costo dei lavori alla piscina

Di quali investimenti sta parlando? «Tra i progetti che vorremmo concretizzare, ci sono le ristrutturazioni delle case Battaglini a Cagiallo, Cattaneo a Lugaggia e dell’ex casa comunale di Sala Capriasca, la sistemazione dei giardinetti davanti al Municipio, le modifiche allo stabile ex Arl, recentemente acquistato per il trasferimento definitivo dei magazzini comunali, della Polizia e degli uffici dell’Arena sportiva. La somma di tutti questi investimenti è di circa sette milioni di franchi», risponde il sindaco di Capriasca. Ma non è tutto. Il Comune dovrà mettere mano e soldi per la piscina. «Già, al centro balneare dovranno essere eseguiti lavori alla struttura, i cui costi (milionari) al momento non sono ancora stati quantificati in un preventivo. Per tutti questi investimenti, sono prevedibili oneri superiori a 10 milioni di franchi. Ai quali si dovranno aggiungere quelli della manutenzione ordinaria (strade, sentieri, stabile e altro). Per gli anni 2024-25, abbiamo un autofinanziamento annuo che dovrà essere destinato a portare a termine le opere in corso: la Scuola elementare I° ciclo e la Casa per anziani Centro l’Orizzonte a Colla (con la Città di Lugano). Le risorse nei prossimi due anni saranno destinate alle due opere appena citate».

Quando potrete sostenere altri investimenti? «Dal mio punto di vista, prima di battere altri chiodi, dovremo sapere quanto ci costeranno i lavori alla piscina – osserva Canonica –. Se dovesse giungere da Bellinzona l’ordine di chiusura del centro balneare, saremmo comunque costretti a intervenire per la manutenzione e per sistemare i problemi che sono emersi a causa dei lavori iniziali. Ritengo che gli investimenti che ho elencato debbano essere spalmati su almeno due legislature e finanziati esclusivamente con mezzi propri, definendo prima le priorità».