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Michele Foletti: ‘Per fare il vicesindaco ci vuole tempo’

Il sindaco di Lugano conferma l’intenzione di lasciare le Finanze, mentre ricorda che il ruolo di vice sarà messo ai voti in Municipio

Marco Chiesa, Michele Foletti e Roberto Badaracco (da sin.)
(Ti-Press/laRegione)
17 aprile 2024
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I voti pesano ma entrano in gioco altre considerazioni di carattere politico, di opportunità e di equilibrio della squadra municipale per la carica di vicesindaco. Marco Chiesa, forte dei numeri a suo favore, ha dichiarato che intende proporre la propria “candidatura a vicesindaco all’interno del Municipio”, mentre Roberto Badaracco, sempre su ‘liberatv.ch’, ha replicato che “sarebbe una forzatura”, annunciando che rivendicherà la carica. Manca ancora più di una settimana alla seduta municipale nella quale verrà messa ai voti la poltrona a Lugano, ma la carica di vice a Foletti suscita interesse. C’è interesse non solo per quei 5’000 franchi in più di rimborso spese annuale, rispetto a quanto percepisce il ‘semplice’ membro dell’Esecutivo, ma anche per l’impegno, per la visibilità data dal ruolo di rappresentanza della Città, ma soprattutto del secondo partito e delle altre formazioni politiche presenti nel ‘governo’ cittadino.

Dal canto suo, Foletti frena: «Il Municipio deve insediarsi giovedì prossimo quando dichiareremo fedeltà alla Costituzione e alle leggi. Ora, ognuno può dire quello che vuole, ma la votazione nell’Esecutivo per definire il vicesindaco è prevista non prima di giovedì 25 aprile, sempre che non ci sia qualcuno che mi voglia sfidare al ballottaggio». Intanto, però, rispetto alla ripartizione dei dicasteri, cambiamenti ci saranno sicuramente, perché lei aveva detto durante una seduta di Consiglio comunale che avrebbe lasciato il Dicastero delle finanze. O mi sbaglio? «Sarebbe il caso che le Finanze rientrassero all’interno del Dicastero consulenza e gestione (che include le Finanze, il Servizio giuridico e l’Informatica), come a inizio 2021. Io, per forza, o meglio, per legge, sarò chiamato a ‘prendere’ il Dicastero delle istituzioni (inclusa l’Amministrazione)», dice Foletti, che ha ricoperto la carica di vicesindaco per qualche mese all’inizio della passata legislatura. «Il vicesindaco dev’essere un membro dell’Esecutivo con disponibilità di tempo, affinché possa rappresentare istituzionalmente il Municipio» conclude Foletti, che preferisce non sbilanciarsi oltre.

Verso un inevitabile rimpasto

Rispetto al Dicastero delle finanze, probabilmente, sarà un discorso tra Chiesa e Ghisletta, ma appare difficile che venga assegnato a un municipale socialista, che potrebbe, invece, essere chiamato a dirigere il Dicastero immobili, che nella passata legislatura è stato diretto da Cristina Zanini Barzaghi. Idealmente, ci confida Ghisletta, «preferirei dirigere la scuola e la socialità, ma credo sarà complicato visto che è storicamente diretto da Lorenzo Quadri». Il nuovo membro dell’Esecutivo Udc potrebbe assumere la conduzione delle Finanze, anche se preferirebbe gli Immobili, sempre che i municipali rieletti non vogliano cambiare. Pare di no. L’ex vicesindaco Badaracco vorrebbe mantenere il Dicastero cultura, sport ed eventi, la sua collega di partito Karin Valenzano Rossi, terrebbe il Dicastero sicurezza e spazi urbani. Vedremo. Le considerazioni storiche potrebbero entrare in gioco anche per l’attribuzione del Dicastero delle finanze, che prima del 2013, quando la Lega dei ticinesi conquistò la maggioranza relativa in Municipio, erano dirette dal vicesindaco. Per diverse legislature, fu infatti Erasmo Pelli, il vice di Giorgio Giudici, a dirigere le finanze cittadine.

Le polemiche passate di Quadri

I numeri, ossia i voti ottenuti, nelle ultime legislature, a Lugano hanno contato meno rispetto ad altre considerazioni. Lo ricorda Foletti: «Nel 2013, l’attribuzione del ruolo di vicesindaco a Giovanna Masoni (Plr), dopo le dimissioni di Giudici, suscitò le ire di Lorenzo Quadri, che alle elezioni ottenne oltre mille voti in più». Nella passata legislatura, dopo le elezioni del 2021, la poltrona di vice venne affidata a Foletti che fu l’unico a rivendicarla. In seguito al decesso di Marco Borradori, la carica la assunse Roberto Badaracco, malgrado la volesse anche Quadri. Nei prossimi giorni, sapremo cosa succederà, dopo questa tornata elettorale. Ognuno dei sei municipali potrebbe rivendicare la carica, afferma Foletti. A livello formale, tutti i membri hanno diritto di rivendicare la carica di vice. Per il momento, sono soltanto due. Gettando uno sguardo ai risultati elettorali di domenica, la differenza tra Marco Chiesa e Roberto Badaracco è rilevante: oltre 2’900 voti.

Necessaria la presenza sul territorio

In ogni caso, sia per l’attribuzione dei Dicasteri sia per definire il vicesindaco, verrà messa ai voti all’interno del Municipio. Non ci sono regole, se non quella del buonsenso, che dovrebbe valere sempre. L’agenda istituzionale della Città non è da sottovalutare, è particolarmente fitta e bisogna essere presenti sul territorio, a garantire il saluto della Città in vari luoghi, spesso al Palazzo dei Congressi per i numerosi eventi, anche a carattere internazionale. Poi ci sono le tre università, senza contare le visite istituzionali. La prossima, il prossimo 24 aprile, sarà quella del sindaco di Rio de Janeiro. Questo aspetto legato all’onere e alla presenza necessaria, potrebbe sfavorire la candidatura di Chiesa, che, come noto, è parecchio impegnato a Berna, come consigliere degli Stati.

«Rispetto a tre anni fa non è cambiato tantissimo: Lega e Udc hanno la maggioranza relativa con tre membri, il Plr-Pvl è il secondo partito in Municipio (il primo in Consiglio comunale in termini di percentuali) e ne ha due», sottolinea Roberto Badaracco. Al di là dei numeri, secondo l’ex vicesindaco, contano altri fattori, «come la regola non scritta: il sindaco rappresenta un’area politica, il vice dovrebbe essere un membro del secondo partito (come a Bellinzona dove il sindaco è socialista, il vice è del Plr), proprio in rappresentanza delle altre formazioni politiche di governo. Chiesa è bravo e lo stimo, ma abbiamo ricevuto lo stesso numero di voti nel panachage. Poi, l’Udc in Consiglio comunale ha ottenuto sette seggi, il Plr il doppio. Bisogna inoltre considerare il lato concreto della presenza sul territorio, un aspetto che aveva già pesato (negativamente, ndr), quando si era candidato il consigliere nazionale Lorenzo Quadri».