Nello stabile, in disuso da anni, s’insedieranno un centro diurno per anziani e, dalla primavera del 2026, un asilo nido. Da settembre l’extrascolastico
Un nuovo asilo nido, uno spazio diurno per anziani e servizi pre e dopo scuola per i bambini delle elementari di tutto il comprensorio. È quanto intende realizzare il Comune di Tresa per favorire la conciliabilità tra lavoro e famiglia dei propri cittadini. Abbiamo incontrato il sindaco Piero Marchesi per capirne di più.
Promuovere l’attrattiva residenziale per le famiglie, seppur consci del problema del traffico che di fatto è un fattore negativo per l’insediamento di nuovi nuclei famigliari, era uno degli obiettivi del Comune di Tresa al momento della sua istituzione nel 2021, a seguito dell’aggregazione di Ponte Tresa, Croglio, Monteggio e Sessa. I progetti presentati, soprattutto quelli che riguardano i bambini, intendono favorire la conciliabilità tra lavoro e famiglia e segnano, di fatto, la volontà sì di perseguire gli intenti iniziali, ma al contempo anche di soddisfare un bisogno della popolazione emerso da diversi sondaggi indetti sul territorio comunale. «Nonostante abbia partecipato al sondaggio solo il 38% della popolazione, i risultati ottenuti sono sufficienti per capire che c’è un interesse minimo: 33 bambini usufruirebbero dell’asilo nido, 44 dei servizi extrascolastici» spiega Marchesi. È emersa questa necessità anche nell’ambito del Bilancio partecipato della vita residenziale, progetto lanciato dalla Sezione degli Enti Locali del Dipartimento delle istituzioni, che, dopo la fase pilota con Tresa e Losone, verrà esteso anche agli altri comuni ticinesi e che vuole stimolare la riflessione locale sulla qualità di vita.
Concretamente il progetto prevede l’insediamento nello stabile ex centro scolastico di Ponte Tresa, ormai in disuso dopo il trasferimento delle classi nella sede di Croglio, di uno spazio diurno per gli anziani e di un asilo nido per 25 bambini, che si aggiungerebbe a quello di Novaggio e di Caslano che sono già al limite della loro capienza. «Abbiamo scelto di proporlo a Ponte Tresa per due motivi. Primo: esiste già uno stabile che deve solo essere ristrutturato, dunque si dimezzerebbero tempi e costi; secondo: i lavoratori solitamente vanno verso Lugano autonomamente o con i mezzi pubblici, quindi verosimilmente tutti passano da questa parte», precisa il sindaco. La progettazione dell’opera, affidata ad Atelier Ribo e all’architetto Michela Mina, è stata indetta con un credito di circa 290mila franchi già durante la scorsa legislatura. «Allora si prevedeva di ristrutturare l’edificio per ospitare sotto lo stesso tetto la scuola dell’infanzia e quella elementare». Un anno e mezzo fa però gli allievi di Ponte Tresa sono stati trasferiti nella sede di Croglio. «Non avendo l’esigenza di rispostare le elementari, abbiamo optato per riprendere lo stesso progetto e farlo semplicemente adattare alle esigenze di un asilo nido (e di un centro diurno), risparmiando risorse finanziarie».
Sono previste anche delle modifiche alla viabilità con l’istituzione di un senso unico creando un accesso per le auto sulla strada oggi pedonale che collega via delle Scuole al cimitero. «Questo è il sistema più semplice e in sicurezza per poter portare i bambini all’asilo in auto e ripartire». Se il credito di 2,6 milioni – un milione e mezzo a carico del Comune tolti i sussidi del Cantone per la politica delle famiglie e quello di Ail per l’impianto fotovoltaico – verrà approvato in Consiglio Comunale il prossimo 8 aprile, si stima che la struttura possa aprire i battenti nella primavera del 2026. Marchesi si ritiene soddisfatto del progetto: «L’aggregazione aveva degli obiettivi chiari, uno di questi era creare delle condizioni migliori per le famiglie e credo che con questo tassello abbiamo fatto un passo nella giusta direzione, inoltre questo centro potrebbe ridare vita al comparto ormai poco utilizzato popolandolo di bimbi e di anziani».
La popolazione non dovrà aspettare così a lungo, invece, per i servizi di pre e dopo scuola proposti nella fase pilota – che durerà tre anni – nella sede di Croglio dall’associazione Agape. Intanto in questi giorni il Municipio ha spedito una lettera alle famiglie per informarle del servizio e dare loro la possibilità di iscriversi. «Una volta che avremo i numeri precisi, verso la fine di aprile, potremo decidere in quali giorni e orari aprire, in modo tale da calibrare bene il servizio evitando di sperperare risorse». Il servizio prevederà per certo il mercoledì a pranzo e pomeriggio al quale si aggiungono i doposcuola a partire dalla fine delle lezioni fino alle 19. Verrà invece valutata, secondo le iscrizioni, il pre scuola a partire dalle 6.45 e il servizio durante le vacanze corte, quindi quelle d’autunno, di Carnevale e di Pasqua. Si intende organizzare queste attività anche alla sede di Sessa? «Prima vogliamo capire come sarà la partecipazione a Croglio e come funzionerà, per questo iniziamo con un progetto pilota. Se ci dovessero essere allievi di Sessa che vogliono frequentare il pre e il dopo scuola, dovremmo capire come fare in termini di logistica, quindi eventualmente gestire in maniera diversa gli spostamenti con il pulmino, oppure trasferire questi allievi direttamente nella sede di Croglio». A partire da settembre 2024 l’associazione Agape condurrà anche la mensa di Sessa, oltre che quella di Croglio, cosicché il Municipio abbia un unico interlocutore per tutti i servizi extrascolastici.
Lo spazio di circa 70 metri quadrati destinato agli anziani (ed eventualmente alle associazioni) non è da intendere come la volontà di centralizzare tutte le attività a Ponte Tresa. «È difficile che gli anziani di Croglio, Monteggio e Sessa vengano tutti fino a Ponte Tresa al nuovo spazio diurno» commenta Marchesi. «Per questo pensiamo alle loro attività come itineranti e prevediamo di ricavare altri spazi in edifici già presenti negli altri quartieri». Nei prossimi due anni il Municipio prenderà contatto con i due gruppi terza età già attivi a Croglio e a Ponte Tresa per capire come intendono utilizzare questi spazi, e se lo faranno in modo autonomo o sarà necessario un animatore. «Questo progetto potrebbe favorire un maggiore dialogo tra i gruppi anziani presenti nel comune di Tresa», conclude Marchesi.