Pena sospesa per due anni e divieto di tornare in Svizzera per le giovani donne che nel 2022 avevano rubato diverse borsette e portafogli
Sgominato un gruppo di tre borseggiatrici che – a inizio del 2022 a Lugano, Bioggio, Grancia e svariate altre città elvetiche –, avevano messo a segno una serie di furtarelli e, non paghe, utilizzato le carte bancarie delle proprie vittime per effettuare degli acquisti e prelievi. Circa 15mila franchi il maltolto complessivo. Le donne, tre cittadine bulgare di 30, 23 e 18 anni, sono state condannate quest’oggi dalla Corte delle Assise correzionali di Lugano, presieduta dal giudice Siro Quadri, a seguito dell’inchiesta condotta dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier. La pena, concordata prima del dibattimento tra la pubblica accusa e gli avvocati difensori Niccolò Giovanettina, Mattia Bordignon e Sandra Xavier, è di 14 mesi sospesi per due anni nei confronti della 30enne, e di 10 mesi, anch’essi sospesi, per le altre due, per le imputazioni di furto aggravato e abuso di impianto di elaborazione dati. Per tutte è stata sancita l’espulsione dal territorio svizzero per cinque anni. Le imputate, assenti al dibattimento, erano state arrestate dopo essere state colte in flagranza di reato a Ginevra.