Luganese

Magliaso, sarà referendum contro l'ampliamento dell'ecocentro

Un gruppo di cittadini ha consegnato al Comune 330 firme per chiamare alle urne la popolazione sul credito votato da Municipio e Consiglio comunale

In sintesi:
  • I promotori contestano il previsto inserimento di cinque pese, ritenuto una spesa eccessiva
  • Non è contestato l'ampliamento in sé quanto l'importo e la possibilità che venga generato traffico presso la stazione Flp
Una parte dell’attuale ecocentro
(Magliaso)
18 marzo 2024
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A Magliaso, la popolazione sarà chiamata alle urne per esprimersi in merito al credito di 695’000 franchi, che è stato votato dal Consiglio comunale nella seduta del 18 dicembre 2023, per l’ampliamento dell’ecocentro. Le 330 firme a sostegno del referendum non sono ancora state certificate dalla Cancelleria comunale, tuttavia, quelle valide dovrebbero aver superato ampiamente il numero minimo di circa 170. I promotori sottolineano di non far parte del Municipio, né del Consiglio comunale e neppure di essere candidati alle prossime elezioni comunali.

Contestate le postazioni per pesare

Magliaso dispone già di un ecocentro funzionale ed efficiente, secondo i promotori del referendum. Il problema principale, però, è che Municipio e maggioranza del Consiglio comunale (la trattanda ha ottenuto 15 voti favorevoli e cinque contrari), nell’ambito del messaggio, ha previsto l’inserimento di cinque pese, che consentiranno di stabilire l’esatta quantità di materiale smaltito (scarti vegetali, ingombranti, legname e scarti edili). Per quale motivo, visto che la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dalle economie domestiche e dalle attività lavorative deve essere tassata sulla base del principio di causalità, cioè chi inquina paga? Ci sono costi sproporzionati per la manutenzione, come succede ai pochi Comuni che utilizzano questo sistema, risponde alla ‘Regione’ Patrick Nora, uno dei promotori del referendum. La spesa è ritenuta eccessiva per un problema che potrebbe essere risolto altrimenti: basterebbe verificare come depositano il materiale le poche persone ‘poco diligenti’.

Problemi viari presso la stazione Flp

II promotori del referendum non sono contrari, di principio, all’ampliamento dell’ecocentro, non vorrebbero però, che il Comune spendesse una cifra del genere che andrà ammortizzata in vari anni. In altre parole, il gioco (il costo, ndr.) non vale la candela. C’è inoltre la questione viaria: anche se il Municipio rassicura, la zona non si presterebbe all’inserimento di pesature. Nei pressi ci sono il passaggio a livello, la stazione delle Flp con i suoi posteggi pubblici, c’è dunque il rischio di generare traffico, complicando una situazione con un soluzione faraonica. Il progetto di ampliamento, così come presentato, secondo i referendisti, presta il fianco a dubbi circa la viabilità al suo interno (difficoltà di orientamento dei veicoli rispetto alle benne), “un problema che si ripresenta poiché manifestato già al momento della costruzione dell’ecocentro. Proposte alternative valide e legali alla pesatura ne esistono eccome, anche perché vi è da chiedersi come farebbe oggi la maggioranza dei comuni ticinesi che non hanno una pesa a rispettare i principi e le leggi tanto decantati da coloro che si sono schierati contro il referendum”, scrivono i promotori nella nota diffusa a tutti i fuochi del paese.