Luganese

Il Plan B spegne due candeline

Inaugurato a Lugano, in via Contrada di Sassello, l'Hub della blockchain, che da maggio dovrebbe aprire i battenti alla popolazione

Uno scorcio degli interni dell’Hub Plan B
(Ti-Press)
6 marzo 2024
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Si parlava di inaugurazione dell’Hub Plan B, ma in realtà i lavori sono ancora da ultimare. L’incontro avvenuto quest’oggi in Contrada Sassello, è servito piuttosto per celebrare i due anni di vita del progetto Plan B, e della sua lettera d’intenti firmata il 3 marzo 2022, di cui l’Hub era uno dei punti salienti. Lo stabile era di proprietà di una banca e in passato, in parte, ha ospitato il ristorante giapponese Sayuri, che ha chiuso i battenti il 15 gennaio dell’anno scorso. In futuro, nell’edificio troveranno posto una quindicina d’uffici liberamente affittabili dalle aziende e imprenditori che lo desiderassero, e che saranno disponibili da fine maggio; una palestra che dovrebbe aprire i battenti e inizio settembre; e infine un ristorante, che dovrebbe essere pronto verso ottobre.

«Io credo che in due anni abbiamo fatto tantissimo – ha dichiarato durante l'evento il sindaco di Lugano, Michele Foletti –, grazie soprattutto ai nostri partner con il loro dinamismo, ma anche soprattutto ai miei collaboratori che hanno dimostrato che un’amministrazione pubblica può lavorare agli stessi ritmi di un’azienda mondiale come Tether (partner principale del progetto Plab B, ndr)».

«Sono molto contento di essere arrivato quasi alla fine dei lavori di questo edificio – ha detto Paolo Ardoino, Ceo di Tether –. Quasi perché mi dicono che una volta finito sarà ancora bello, più verde e a misura d’uomo. Sarà aperto a tutti, perché è soprattutto quello che noi abbiamo voluto creare due anni fa con il Plan B: non è solo un movimento digitale, legato alle criptovalute, e alla blockchain. Abbiamo voluto creare un movimento di aggregazione di tutte le persone che credono nei valori di libertà e di indipendenza, che sono se vogliamo anche valori di valori svizzeri».

È infine intervenuto Oleg Mikhalsky, della Fulgur Venture, che all'interno del progetto Plan B si occupa anche di selezionare le start-up che avranno accesso ai fondi messi a disposizione dal progetto, annunciati nel corso dello scorso Plan B Forum. «Al momento abbiamo un gruppo di quattro fondi, per un capitale di circa 50 milioni di franchi. Con questi fondi arriva l'esperienza di quasi dieci anni nel venture capital, e oltre vent'anni nel software business internazionale, con cui intendiamo aiutare le start-up nascenti». Ancora poco si sa sull’origine di questi fondi, eccetto che parte di essi provengono dalle stesse Tether e Fulgur Venture, se non il fatto che non sono situati in Svizzera.

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