Luganese

‘Finanze e moltiplicatore a rischio a Lugano’

L'interpellanza del Centro rivolta al Municipio solleva interrogativi sulla perdita prevista di 20 milioni di franchi, nel 2025, con la Legge tributaria

Grattacapi all’orizzonte per le finanze cittadine?
(Ti-Press)
9 febbraio 2024
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“Oggi l’imposta sull’utile è dell’8%. Quindi, il gettito fiscale delle persone giuridiche diminuirà di oltre il 30%. L’impatto sarà particolarmente importante nei Comuni con molte persone giuridiche, tra i quali Lugano, il cui gettito d’imposta proviene per circa il 25% (circa 60 milioni di franchi) da questa fonte. Lugano, a partire dal 2025, perderà quindi oltre 20 milioni di gettito proveniente dalle persone giuridiche”. Sarebbero queste, secondo l’interpellanza rivolta al Municipio di Lugano del Centro firmata dal capogruppo in Consiglio comunale Lorenzo Beretta Piccoli e dal consigliere comunale Paolo Beltraminelli, le ripercussioni sulle finanze cittadine della Legge tributaria, voluta “per rispondere all’abolizione dei regimi fiscali privilegiati e permettere al Ticino di rimanere competitivo nella concorrenza fiscale intercantonale” che entrerà in vigore, nel 2025.

Tra le norme più incisive previste in favore delle aziende, l’interpellanza ricorda vi è l’articolo 76 cpv. 1: “L’imposta sull’utile delle società di capitali e delle società cooperative è del 5,5% dell’utile netto”. Un’altra novità particolarmente pericolosa per la Città, si legge nell’atto parlamentare, “è stata introdotta contestualmente alla diminuzione dell’imposta sull’utile delle persone giuridiche. La Legge organica comunale (Loc) l’anno prossimo sarà adeguata con una nuova formulazione dell’articolo 177. Particolarmente incisivi i capoversi 1 e 1bis che qui riportiamo: 1. Il moltiplicatore d’imposta per le imposte dirette delle persone fisiche è la percentuale che determina il prelievo per l’imposta comunale, applicata al gettito di imposta cantonale base del comune, segnatamente all’imposta sul reddito e sulla sostanza; la percentuale va arrotondata all’unità intera. Esso deve ammontare ad almeno il 40%”.

Ebbene, di fronte a queste prospettive, il Piano finanziario allestito dal Municipio, continuano i due consiglieri comunali, “intende stabilire a 80 punti il moltiplicatore per le persone fisiche e a 85 quello per le persone giuridiche, in modo da compensare parzialmente la perdita di gettito generata dalla riforma tributaria. La discussione è ancora aperta e il dibattito non mancherà. Una cosa però è certa, con questi moltiplicatori i rischi di fuga di persone giuridiche (ma non solo) da Lugano, soprattutto verso Comuni viciniori più interessanti da un punto di vista fiscale, saranno molto elevati. Se un Comune oggi ha un gettito fiscale che non è influenzato dalla presenza di persone giuridiche, potrebbe operare una politica fiscale aggressiva, di “dumping”, scendendo al 40% per le imposte delle persone giuridiche se il moltiplicatore delle persone fisiche è del 60%. Così facendo in quel Comune le aziende pagherebbero meno della metà dell’imposta comunale sull’utile rispetto a Lugano!”

Non solo. Secondo l’interpellanza del Centro, dietro l’angolo ci sarebbe anche la beffa: “Non vi è stata infatti contestualmente una modifica della Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale che tenesse conto di questi cambiamenti. Pertanto, se purtroppo questi funesti scenari dovessero avverarsi, malgrado la diminuzione di gettito, la Città di Lugano, che già finanzia praticamente da sola importanti infrastrutture d’interesse cantonale come il Lac e il futuro Polo sportivo e degli eventi, continuerebbe a pagare per molti anni troppi soldi agli altri Comuni. Questo a causa dei meccanismi della perequazione finanziaria che calcolano il gettito pro-capite delle risorse fiscali sulla media degli ultimi cinque anni”.

Muovono da queste considerazioni, le domande poste al Municipio, al quale viene chiesto se condivide il rischio di ‘dumping fiscale’ tra Comuni, effetto indesiderato e pericoloso dell’adeguamento della Legge tributaria del 2019 e, in caso di risposta affermativa, se intendesse “farsi parte attiva presso il Cantone e gli altri Comuni, attraverso la piattaforma di dialogo in modo da evitare i pericolosi rischi fiscali citati nell’interpellanza, sia proponendo di modificare l’art 177 cpv. 1bis Loc, sia proponendo di modificare i meccanismi”.