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Ospedale italiano, c'è terreno fertile per l'ampliamento

È in scadenza l'ultima pubblicazione della variante di Piano regolatore di Viganello che armonizza il comparto alle prospettive di sviluppo del nosocomio

Il comparto del nosocomio di Viganello
26 gennaio 2024
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Si avvia verso la conclusione la procedura pianificatoria che riguarda l’Ospedale italiano di Viganello. A meno di contestazioni o ricorsi, dal prossimo 14 febbraio, l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) avrà a disposizione la base legale per valutare l’inizio dei lavori al nosocomio. Dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio comunale nella seduta dell’ottobre scorso, mancano soltanto poco più di due settimane alla scadenza dell’ultima pubblicazione, all’albo e sul Foglio ufficiale, della variante al Piano regolatore (Pr) di Lugano.

Nuovo blocco D, nel prato

In concreto, stiamo parlando di un sostanziale ampliamento del nosocomio cittadino: anzitutto si prevede la costruzione di un nuovo edificio nel prato in cui sorgeva il vecchio stabile della cucina, accanto a quelli attuali che, a loro volta, saranno livellati fino all’altezza di cinque piani. Ora sono date (quasi) tutte le premesse affinché le future edificazioni siano coerenti con le prospettive di sviluppo della struttura e armonizzate alle norme di pianificazione de Pr di Lugano-Castagnola e Viganello. Nonostante l’avvio del cantiere sia stato annunciato per i prossimi anni, la conclusione delle ‘formalità’ pianificatorie rappresenta un passo significativo per l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc). Il terreno di Viganello sui cui sorge l’Ospedale italiano è ritenuto prezioso dalle autorità sanitarie cantonali, proprio perché è uno degli ultimi sedimi di proprietà (oltre a quello della Saleggina nel Bellinzonese) sul quale si potrà ancora costruire.

La posizione è strategica

Non solo. Il nosocomio, come ci preannunciava Emanuele Dati, direttore dell’Ospedale Regionale di Lugano, si trova praticamente in centro città e per questo motivo costituisce un indubbio valore aggiunto, soprattutto perché la medicina si sta muovendo verso una maggiore prossimità. Da qui si capisce il rilievo di poter pianificare nuovi edifici clinici nell’area urbana. D’altro canto, occorre sottolineare come l’Eoc si prepari a concretizzare i circa duecento milioni di franchi, che verranno investiti nel Luganese per progetti sui volumi esistenti. L’Ospedale italiano sarà focalizzato nella specializzazione e nella medicina moderna. Il fatto di essere situato accanto all’Università della Svizzera italiana e al Campus Est, rende il nosocomio strategico. Nosocomio che resterà orientato verso la chirurgia e la medicina ambulatoriale e di corta degenza, in funzione complementare all’Ospedale civico, che sarà a sua volta oggetto di una importante ristrutturazione nei prossimi anni.

Tre fasi, da definire

L’Eoc ha presentato un piano di sviluppo che comprende tre fasi distinte, per garantire una crescita graduale e un impatto minimo sulle attività ospedaliere in corso. Queste fasi sono state pensate per ampliare i servizi offerti ai pazienti e migliorare l’efficienza operativa. Ricordiamo che, nella documentazione, si indica una superficie utile lorda (Sul) di 6’000 metri quadrati in aggiunta a quella odierna. Lo studio di fattibilità, per l’ampliamento, ha identificato tre possibili fasi di cantiere: nella prima tappa, si prevede l’edificazione del nuovo edificio. Questo blocco, sulla carta, verrebbe dedicato al reparto di cure palliative, fornendo spazi aggiuntivi per la cura e il comfort dei pazienti. Inoltre, l’intenzione è quella di ricavare locali per riunioni e incontri, promuovendo la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra gli operatori sanitari.

Altezza massima 22,7 metri

Nella seconda fase, si programma l’innalzamento delle ali laterali del blocco B, per uniformare il volume al blocco A. Nella terza, si prevedono interventi di risanamento generale e l’innalzamento dei blocchi A e B, portando entrambi a un’altezza uniforme di 22,7 metri, al massimo, che verrà mantenuta ed estesa a tutto il comparto. Questo permetterà un migliore utilizzo dello spazio disponibile e l’ottimizzazione complessiva della struttura ospedaliera. Sarà così possibile una sopraelevazione di 6,45 metri oltre gli attuali 16,25 metri dell’autosilo. I futuri due piani supplementari verranno destinati a scopi da definire, ma sono stati voluti per soddisfare la futura crescita fisiologica della struttura. Per assicurare un intervento articolato sull’altezza, in modo da non eccedere in volumetria rispetto alla tipologia insediativa del contesto urbano, la Sul aggiuntiva concessa è stata limitata a 2’000 metri quadrati.

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