I sindaci Dario Fraschina, Maurizio Anghileri e Giorgio Rossi si ripresentano alle comunali, mentre sul tavolo torna il tema dell’aggregazione
Il Medio Vedeggio ci riprova. O meglio, ci riproverà dopo le elezioni comunali. I sindaci di Bedano, Gravesano e Manno annunciano la propria ricandidatura e al contempo svelano che in pentola bolle la volontà di riaprire il tavolo di discussione per un’aggregazione, dopo il tentativo precedente dapprima rimasto orfano di Manno e successivamente azzoppato alle urne nel 2020 da una maggioranza (55,5%) di contrari a Gravesano. Stavolta Manno però sembrerebbe della partita e questo potrebbe cambiare l’esito della procedura, che in ogni caso verrebbe avviata solo dopo il rinnovo dei poteri locali.
A sorprendere è soprattutto la volontà di Manno di riprendere il discorso, che un lustro fa aveva abbandonato alle fasi preliminari. Ne parliamo con il sindaco Giorgio Rossi, che dopo una certa titubanza conferma la sua ricandidatura. «La mia intenzione iniziale, visto che ho anche una certa età, sarebbe stata quella di ritirarmi – spiega –, come peraltro ha deciso di fare Giancarlo Bernasconi (nell’esecutivo da ventotto anni, dodici dei quali da sindaco, ndr). Tuttavia, dopo un periodo di riflessione e diverse sollecitazioni, non solo da membri del mio partito, ho deciso di rimettermi in gioco per altri quattro anni». Rossi spiega che «il triennio non è stato molto facile. Prima il Covid, poi il carovita... inoltre la legislatura è stata caratterizzata anche dalle forti alluvioni (nel 2022, ndr) e infatti vogliamo ingrandire le camere di contenimento per evitare che questi disastri naturali si ripetano».
Pur restando uno dei Comuni più ricchi del cantone, a Manno qualche pensiero le finanze iniziano a darlo. «Intendiamoci, abbiamo delle finanze sane e solide – premette il sindaco –, da Piano finanziario prevediamo di restare al 65% come moltiplicatore d’imposta almeno fino al 2027. Ma è più difficile fare previsioni rispetto a una volta. Tre delle aziende più importanti che avevamo sul territorio negli ultimi anni sono andate via e gli utili stellari di una volta in questi anni di crisi non si fanno più. Siamo un Comune senza debito pubblico, però nei prossimi anni abbiamo la ristrutturazione del centro scolastico in cantiere e saremo costretti a far capo a prestiti bancari. Cose che non sono mai successe, ci siamo sempre arrangiati con la liquidità corrente».
L’investimento previsto per mettere mano a istituto scolastico comunale, palestra e sala Aragonite non è ancora stato definito, ma «sarà come minimo di dieci milioni di franchi». Entro la fine della legislatura il Municipio presenterà già il messaggio con il credito di progettazione e poi «spero entro l’anno già con quello di costruzione». E proprio le scuole rappresentano un forte elemento di unione con i due comuni vicini. «Abbiamo numerosi servizi assieme e da settembre si è aggiunto anche un istituto scolastico comune con sede qui a Manno. Parlare di aggregazione, in un contesto dove molti si muovono in questa direzione, ci sembra una cosa logica». E fino a un paio d’anni fa non lo era? «Le situazioni finanziarie allora erano diverse (i moltiplicatori d’imposta di Bedano e Gravesano sono scesi rispettivamente dall’85 al 78% e dall’80 al 70% nel 2022, ndr). E poi, per i Comuni medio-piccoli è sempre più difficile trovare persone che si mettano a disposizione per la cosa pubblica».
Eletto sindaco nel 2012, confermato nel 2016 e rieletto tacitamente all’ultima tornata, anche Dario Fraschina si ripresenta a Bedano. «Ci ho pensato un po’ su e alla fine ho deciso di ricandidarmi – rivela –, mentre dopo dodici anni il vicesindaco Silvio Vassalli non si ripresenterà». Negli ultimi anni, avendo anche terminato il grosso progetto di edilizia scolastica, la situazione finanziaria è migliorata e il Comune ha abbassato il moltiplicatore. «Visto il risultato molto positivo del 2022 abbiamo deciso di mantenerlo a quel livello anche per il 2024. In questo periodo non è facile fare previsioni, ma per il momento siamo tranquilli». Grossi progetti, dal profilo degli investimenti, all’orizzonte non ce ne sono.
Ce n’è però uno istituzionale. «È vero, vorremmo riproporre il discorso aggregativo. Ci siamo già incontrati fra i sindaci e ne abbiamo accennato anche nei Municipi. Però vogliamo aspettare la nuova legislatura prima di riaprire ufficialmente il discorso, perché ci saranno delle persone nuove e vanno coinvolti tutti sin dal principio». Vista l’altissima percentuale di sì nel 2020, oltre l’80%, è facile pensare che a Bedano ci possa essere favore anche per questo progetto. «Me lo auguro. Personalmente, ritengo che sarebbe una cosa logica e giusta mettere assieme le amministrazioni, abbiamo già davvero tanti servizi in comune».
Il più giovane dei sindaci è Maurizio Anghileri, che guida l’esecutivo di Gravesano e che è al termine della seconda legislatura e che è in attesa che l’assemblea liberale-radicale di domani ratifichi la sua candidatura. E proprio a Gravesano, dove già l’unione col solo comune di Bedano non aveva convinto, l’iniziativa embrionale ha sin qui raccolto l’accoglienza più tiepida. «È vero, d’altra parte i nostri sono tre Comuni che anche da soli stanno bene. Ma per fare quel passo in più e proiettarsi verso il futuro migliorando l’efficienza dei servizi, la direzione è l’aggregazione. A cominciare dall’istituto scolastico che è un collante sociale molto importante, avvicina famiglie e persone. Credo che aggregarsi con Bedano e Manno possa permetterci di migliorarci, restando un Comune a misura d’uomo. Il discorso comunque è rimandato, anche perché pure da noi cambieranno delle persone (come la municipale Tiziana Meregalli, ndr)».
Il Luganese è tornato dunque in fermento. Prima le nuove realtà di Tresa e Val Mara, mentre c’è quella di Lema che sembrerebbe star andando in porto nel Medio Malcantone. E ora il Medio Vedeggio, vicino al quale c’è Bioggio che sta portando avanti le discussioni con Aranno, Neggio e Vernate.