Luganese

Il Casinò di Campione d'Italia gira meglio del previsto

Lo scorso anno la casa da gioco ha incassato oltre 51 milioni di euro, quattro in più rispetto alla tabella di marcia prevista dal concordato

Risultati buoni, ma occorrerà migliorarli
(Ti-Press/Archivio)
9 gennaio 2024
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“Stanno performando meglio del previsto” scrivono nella semestrale relazione inviata nei giorni scorsi dai commissari giudiziari del Casinò di Campione d’Italia Alessandro Danovi e Marco Mancini, al giudice delegato del Tribunale fallimentare di Como. Poche parole che fotografano il bilancio 2023 della casa da gioco dell’enclave, riaperta il 26 febbraio 2022, dopo una chiusura durata oltre tre anni e mezzo. Un giudizio quello dei due commissari indubbiamente confortante, ma che tuttavia non deve illudere, in quanto la strada da percorrere per centrare entro il 2027 gli obiettivi contenuti nel concordato preventivo, continua a essere in salita.

In crescita anche gli ingressi

Lo scorso anno il Casinò di Campione d'Italia ha incassato oltre 51 milioni di euro. Quasi 4 milioni in più rispetto alla tabella di marcia prevista dal concordato. Negli undici mesi del 2022 la casa da gioco campionese ha invece incassato 42,5 milioni di euro. Un milione in più rispetto alle aspettative. Lo scorso anno gli ingressi sono stati 262mila (220mila negli undici mesi di due anni fa). Incassi e ingressi in crescita, che nel 2023 hanno consentito di pagare le quote previste (15,2 milioni di euro) per i creditori privilegiati, in primis gli ex dipendenti, ma anche l’Agenzia delle entrate ed enti previdenziali. Nella loro relazione i commissari giudiziari sono tornati a ribadire l’urgenza di realizzare le iniziative “per il rilancio dell’attività della casa da gioco” in modo di aumentare progressivamente gli incassi così come previsto dal “piano” per pagare i debiti (oltre 130 milioni di euro) che sono stati accumulati nel corso degli anni e hanno portato alla chiusura della “cattedrale laica” di Mario Botta.

Online, affidamento in dirittura d’arrivo

In altre parole, occorrono maggiori incassi per far crescere il numero dei dipendenti di cento unità, rispetto agli attuali 174. Una tabella di marcia da far tremare i polsi ai componenti del Cda del Casinò: entro il 2027 gli incassi dovranno arrivare a quota 80 milioni di euro. Fra gli interventi ribaditi anche nell’ultima relazione di Danovi e Mancini c’è in primis il gioco online, da affidare a un gestore qualificato. L’affidamento è in dirittura d’arrivo. Sedici le offerte arrivate alla società di gestione della casa da gioco. Offerte attualmente al vaglio di una commissione di esperti. La scelta arriverà prima della fine di questo mese di gennaio. A febbraio è invece previsto il bando per l’affidamento della ristorazione. Non dovrebbe tardare l’assegnazione a terzi dei tornei di poker e il riavvio del poker cash da gestire con personale interno. Infine, è allo studio l’ampliamento del settore slot machines che, bilancio 2023 alla mano, è quello che determina il 70% degli incassi.