Successo per mercatino e chalet del gusto, aperti ancora fino all’Epifania, tutto esaurito nei ristoranti e occupazione superiore alla media negli hotel
Di neve quest’inverno a basse quote ancora non se n’è vista, ma quello appena passato è stato un Natale coi fiocchi per il turismo luganese. Dagli albergatori ai ristoratori, passando per l’ente pubblico che tanto fa e propone per il periodo, il coro per una volta è unanime: le festività 2023-24 verranno archiviate col sorriso sulle labbra.
«Questo mese di dicembre è più interessante rispetto ad altri. In giro c’è più movimento, lo si vede per strada, e questo si riflette anche nelle occupazioni degli alberghi, che è buona, per il periodo» osserva Lorenzo Pianezzi. L’albergatore, proprietario dell’Hotel Zurigo Downtown fino a pochi mesi fa era presidente di Hotelleriesuisse Ticino e tuttora rappresenta la categoria nell’ente turistico Lugano Region, sottolinea che l’occupazione nella regione è «in media oltre al 50%, quando solitamente in questo periodo si viaggia attorno al 30». Come si spiega questo trend? «Sicuramente la promozione che si sta facendo nei mercati di riferimento, in particolare in Svizzera interna, sta portando i suoi frutti. Come albergatori abbiamo insistito molto con l’ente turistico a tal proposito e Lugano Region sta facendo un buon lavoro. Inoltre, il fattore meteo è ancora centrale e indubbiamente sono state settimane davvero di bel tempo».
«Partendo dalla premessa che dicembre non è un mese di punta per il turismo ticinese, un’occupazione sul 50% è sicuramente buona» conferma l’attuale presidente di Hotelleriesuisse Ticino, Sonja Frey. Si potrebbe fare di più? «Sì, si può sempre fare meglio. Ma questo dipende da molti fattori. A cominciare dagli eventi che possono essere ulteriormente rafforzati in questo periodo. E anche la promozione di quel che c’è può essere migliorata. Il Luganese in questo senso si sta muovendo bene. Ma ora è importante la continuità nei prossimi anni. Il Ticino ha molto da offrire: si può andare in bici anche in inverno, idem per le escursioni e le arrampicate o anche solo per bersi un caffè in piazza all’aperto, cosa che a dicembre o a gennaio nel resto della Svizzera raramente si può fare. Bisogna far passare questo messaggio».
Buon umore anche dalle parti dei ristoratori. «A Natale, chi ha tenuto aperto, era praticamente al completo in centro città – svela Michele Unternährer, presidente di GastroLugano –. Per Capodanno non abbiamo ancora informazioni definitive, ma la tendenza è positiva. Ci sono turisti, italiani e svizzeri, c’è abbastanza un bel movimento». A proposito dei cenoni e dei pranzi festivi al ristorante, non sono dunque qualcosa di superato e che non interessa alle nuove generazioni? «Direi che non sono passati di moda, anzi, ci sono persone di tutte le età, non solo gli anziani. A Lugano e in particolare per San Silvestro, grazie all’animazione prevista in piazza, molti giovani abbinano la cena al ristorante alla notte di Capodanno fuori. In generale abbiamo lavorato molto bene tutto il mese di dicembre, grazie anche a un tempo particolarmente bello. Adesso danno pioggia per l’ultimo dell’anno... speriamo non rovini la festa».
«Speriamo di no – fa eco il capodicastero Eventi Roberto Badaracco –, anche per la Rsi che ha organizzato l’intrattenimento del veglione di quest’anno. Ma indipendentemente da questo, possiamo già dirci molto soddisfatti di come stanno andando gli eventi natalizi». A cominciare da quelli già terminati, come il mercatino, aperto il 1° dicembre e chiuso il 24. «È prematuro dare delle cifre, e anche difficile perché non c’è un controllo all’ingresso, ma siamo nell’ordine di tante decine di migliaia di visitatori. Un bel successo di presenze. Un po’ meno in settimana e durante gli orari di lavoro, ma sul mezzogiorno, dopo le 17 e soprattutto durante i fine settimana ci sono stati picchi molto importanti. Gli espositori generalmente sono stati molto contenti, in particolare, ed è atipico, durante le prime settimane di apertura. C’è da dire che in generale in tutto il 2023 abbiamo notato una crescita nell’affluenza agli eventi, magari è ancora un effetto post-Covid».
Il mercatino di Lugano dunque piace, ma secondo alcuni ha margini di miglioramento. «Sono molto belli, ma la nota dolente è che chiudono il 24 dicembre – osserva Pianezzi –. Gli orari e i giorni di apertura si potrebbero ampliare». «Sarebbe una buona idea – concorda Frey –, lo stesso avviene in Nord Italia ma non in Svizzera tedesca e questa particolarità potrebbe essere un buon incentivo per i turisti svizzeri». «Dopo il 25 si potrebbe puntare su altri prodotti stagionali e locali non necessariamente legati alle festività – ancora Pianezzi – e, per lasciar spazio al palco per Capodanno, si potrebbero trovare alternative in altre piazze del centro ma anche dei quartieri, come richiesto dalle commissioni».
«Come Città abbiamo sondato il terreno con gli espositori per ampliare le aperture – la replica del vicesindaco –, ma purtroppo da parte loro non abbiamo trovato molta disponibilità in tal senso. Si può riflettere se allargare il discorso ad altri tipi di prodotti dopo il Natale, in quanto i mercatini rappresentano comunque un’attrattiva per locali e turisti. Comunque siamo contenti anche così: siamo l’unico mercatino di Natale fisso in Ticino, stanno riprendendo anche i bus turistici dal Nord Italia e siamo stati inseriti nella lista di Svizzera turismo dei migliori mercatini natalizi in Svizzera, indice di una buona qualità merceologica. E poi ci sono altri eventi che continuano fino al 7 gennaio». Come il Villaggio Family all’Asilo Ciani e il Bosco incantato all’omonimo parco. E soprattutto come gli chalet gastronomici: «Stanno registrando affluenze incredibili, complici anche i dj set che sono una novità di quest’anno».