Luganese

Quel patto ‘segreto’ per il sindacato di Lugano

Eventuale candidatura di Marco Chiesa, per Antonella Bignasca ‘rafforzerebbe la lista’, mentre Andrea Sanvido si dice 'demotivato, ma gioco per vincere’

Quando si festeggiava dopo i risultati delle elezioni federali del 2015
(Ti-Press/Archivio)
29 dicembre 2023
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Rimane nell’ambito delle previsioni l’eventuale candidatura di Marco Chiesa alle prossime elezioni comunali di Lugano nella lista unica Lega-Udc per il Municipio. Una candidatura la sua, più volte evocata negli ultimi due anni come possibilità dalla ‘Regione’ e mai formalmente smentita, che negli ultimi giorni pare prendere corpo. Il presidente nazionale dell’Udc, ripetutamente interpellato ieri e l’altroieri, non ci ha risposto ma ha riferito ad altri media che ci sta riflettendo. Gli alleati, però, danno per quasi certa la sua presenza sulla lista unica per il Municipio.

Bignasca: ‘L’accordo è chiaro’

Non solo. Riaffiora il retroscena legato all’accordo tra Lega e Udc e tra il sindaco in carica Michele Foletti e lo stesso Chiesa: nel caso quest’ultimo venisse premiato dagli elettori come sindaco di quindicina, eventualità non così remota, sarebbe disposto a lasciare la poltrona a Foletti. Per una questione di rispetto e per il sostegno chiesto e ottenuto alle recenti elezioni federali. Antonella Bignasca, memoria storica del movimento di Monte Boglia ed editrice del ‘Mattino della domenica’, chiarisce: «La presenza di Chiesa rafforzerebbe la lista e assicurerebbe la conferma dei tre seggi in Municipio. L’altro aspetto positivo è che il presidente nazionale dell’Udc non punterebbe alla poltrona di sindaco, anche perché non avrebbe il tempo materiale di fare il sindaco e il senatore a Berna». Difficile tuttavia pensare che se fosse eletto sindaco di quindicina, lascerebbe la poltrona... «L’accordo era abbastanza chiaro. Noi abbiamo sostenuto Marco Chiesa nella corsa agli Stati e lui, se si fosse candidato a Lugano, cosa peraltro legittima, non avrebbe insidiato Foletti. Ritengo che le due cariche (sindaco e consigliere agli Stati, ndr) non siano compatibili proprio per una questione di eccessiva mole di lavoro. Nemmeno Marco Borradori, a suo tempo, aveva voluto ricoprire le due funzioni. Tra quattro anni, potrà succedere di tutto».

‘Foletti può essere il più votato’

Dal canto suo, Michele Foletti si dice tranquillo, limitandosi a confermare che quella del presidente nazionale dell’Udc non sarebbe una candidatura mirata a sottrargli la poltrona di sindaco. Bensì, una presenza a sostegno dell’area di destra, che avrebbe bisogno di essere supportata dopo la scomparsa del compianto Marco Borradori nell’agosto 2021, che era in grado di attirare consensi da più parti. Antonella Bignasca non interpreta negativamente l’eventuale discesa in campo di Chiesa: «Sono convinta che Michele Foletti riuscirà a ottenere molto sostegno anche dall’esterno e ritengo possa risultare il più votato. Sarei più preoccupata se fossi nell’Udc... La competizione interna può solo fare bene all’area. Come abbiamo constatato alle recenti elezioni cantonali, con Claudio Zali che ha confermato il seggio, seppur insidiato da Piero Marchesi». Quando lasceranno il Municipio Foletti e Quadri, però... «Toccherà alla Lega trovare i ricambi. Ci sono dei giovani promettenti, che se fossero in grado di emergere, sarebbero pronti», osserva Bignasca.

L’elettore Udc: ‘Candidatura inopportuna’

Tutta questa incertezza condita da belle parole e riflessioni in famiglia sta però suscitando mal di pancia tra gli alleati. Malgrado una lista unica apparentemente più forte e ‘blindata’, la Lega non ha gradito. Dal canto suo, Tiziano Galeazzi, il municipale Udc che rischierebbe maggiormente il posto, ha preso atto che Chiesa ha deciso di lasciare la presidenza nazionale democentrista e attende la decisione definitiva per le elezioni di Lugano. «Credo che la sua candidatura sia inopportuna». Questa è invece la reazione di un anziano elettore democentrista, che preferisce restare anonimo, alla notizia della possibile candidatura di Chiesa alle prossime elezioni comunali. Una candidatura, come detto, che pare qualcosa di più di una semplice possibilità. Tanto che circolano già i nomi della lista unica Lega–Udc: oltre agli uscenti Michele Foletti, Lorenzo Quadri e Tiziano Galeazzi (Udc), ci saranno Andrea Censi e Andrea Sanvido. Gli altri due, in rappresentanza dell’Udc, sarebbero il presidente nazionale democentrista, che ha annunciato l’intenzione di lasciare la testa del partito svizzero il prossimo mese di marzo e la capogruppo in Consiglio comunale Raide Bassi. I due nomi dell’Udc, sempre che Chiesa, nel frattempo, non cambi idea, dovranno essere confermati.

La possibile candidatura di Chiesa a Lugano non entusiasma nemmeno il vicecapogruppo della Lega in Consiglio comunale Andrea Sanvido: «Personalmente, prima che emergesse quest’ipotesi, avrei voluto giocarmi le mie carte per il terzo seggio, ossia quello di Tiziano (Galeazzi, ndr). Ho fatto una brillante elezione in Gran Consiglio, intravvedevo buone prospettive. Ora, l’eventuale candidatura di Marco per me significa avere meno possibilità. Chiesa viene da un’elezione con grandi numeri al Consiglio degli Stati e ora è sulla cresta dell’onda. Diventa molto difficile cercare di batterlo e che la corsa potrebbe giocarsi internamente (alla Lega, ndr). Ma questo significa scontrarsi con il sindaco uscente e con un consigliere nazionale, municipale da diverse legislature: le chances sono poche».

Da questo punto di vista, Sanvido ci confida di essere «demotivato per l’imminente campagna. Mi sento un po’ come quattro anni fa quando mi diedero una pacca sulla spalla dicendomi ‘dai, al prossimo turno tocca a te’. Ma farò di tutto per conquistare il terzo posto, non voglio essere nella lista come ‘accompagnatore’. Per l’area, chiaramente, la presenza di Chiesa sarebbe un rinforzo molto forte. Ci permetterebbe quasi sicuramente di conquistare tre seggi. Correre da soli sarebbe stato compromettente sia per la Lega sia per l’Udc. Però, punterò molto la mia campagna sul Consiglio comunale. Va bene sostenere la lista unica per il Municipio, ma bisogna rendere attento l’elettorato a votare poi Lega per il legislativo. Perché poi è lì che si fa la politica vera e propria». Infine, Sanvido ricorda la recente scomparsa del papà, dopo solo un mese di malattia: «Mi ha cambiato profondamente. La politica l’ho sempre messa davanti a tutto. È qualcosa che mi appassiona e in cui ho molto creduto e in cui continuo a credere».