Luganese

Per il dopo Bruschetti ci sono due mesi di tempo

Si arriverebbe a ridosso delle elezioni 2024. La Sezione de Il Centro: ‘Stiamo lavorando’

Giovanni Bruschetti
(Ti-Press)
30 novembre 2023
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A Massagno continua a tenere banco il caso di Giovanni Bruschetti, il sindaco che ha presentato le sue dimissioni lo scorso 23 novembre, dopo essere finito sotto inchiesta per truffa, amministrazione infedele e infedeltà nella gestione pubblica aggravata. Una vicenda i cui contorni andranno meglio precisati; inutile dire che tra la cittadinanza circolano anche voci incontrollate sulle possibili contestazioni, oltre a quelle descritte dal diretto interessato – che si proclama innocente – riguardo allo sconto di 400 franchi ottenuto per l'acquisto di un quadro nell'ambito di una seconda compravendita fatta a nome del Comune. Voci appunto: non aiuta in questo senso la mancanza di informazioni da parte della Procura, che – fatto abbastanza insolito – non ha per ora emesso alcuna comunicazione sulla vicenda, che pure tocca un politico in vista, da 20 anni sindaco di un Comune importante.

Aspettando che la procedura penale faccia il suo corso, si attendono pure sviluppi sul piano politico. Lunedì il Municipio di Massagno, nella sua seduta settimanale, ha preso atto delle dimissioni. Senza peraltro, da quanto ci risulta, assumere decisioni di sorta. Questo potrebbe significare che le dimissioni non sono “con effetto immediato” rientrando quindi, secondo gli articoli 85 e 86 della Legge organica comunale, nella casistica che lascia un tempo di due mesi prima di diventare effettive. A riprova di ciò, il fatto che la Sezione enti locali è al momento estranea alla procedura: «Non abbiamo niente sul tavolo» ci conferma Carla Biasca capo ufficio della Sel. Diverso sarebbe stato nel caso di un preavviso del Municipio all’indirizzo del Consiglio di Stato, se l'autorità comunale avesse la necessità di stringere i tempi ravvisando “ragioni di salute o altre giustificate ragioni” (articolo 85 capoverso c). Il nostro tentativo di ottenere precisazioni dal vicesindaco, e sindaco facente funzione Fabio Nicoli è finora andato a vuoto.

Due mesi quindi, e facendo un rapido calcolo si arriva alla fine di gennaio, a poco più di (altri) due mesi dalle elezioni comunali, previste domenica 14 aprile 2024. Tuttavia le operazioni per il rinnovo dei poteri comunali inizieranno ben prima: il termine per la presentazione delle candidature scade la sera del 22 gennaio, curiosamente proprio nei giorni in cui le dimissioni di Bruschetti diventerebbero effettive, salvo come detto una procedura d'urgenza. A meno che, in caso di proscioglimento, Bruschetti clamorosamente non cambi idea: ma ciò sembrerebbe escluso da lui stesso nel comunicato con cui ha annunciato il ritiro: “Chiudo così con qualche mese di anticipo e non senza dolore il mio percorso politico”.

Tempi stretti

Tempi stretti comunque. I subentranti alla carica di municipale nella lista “Ppd + Gg e Verdi liberali” usciti nel 2021 dalle elezioni comunali, (col Ppd nel frattempo diventato Il Centro) sono nell'ordine Anke van der Mei (moglie del municipale di Lugano Filippo Lombardi), Alessandra Zumthor Bernasconi e Francesco Locatelli. A proposito della situazione venutasi a creare nel partito, il presidente de Il Centro di Massagno, Patrick Bernasconi, da noi interpellato ci risponde che «all'interno della Sezione stiamo lavorando a questi ad altri temi e appena pronti verranno comunicati. Intanto posso solo dirle che Giovanni Bruschetti è stato un grande sindaco e a dirlo non sono solo io, ma le diverse personalità di tutte le correnti politiche che nei diversi anni hanno commentato il nostro Comune. Oltretutto le ultime elezioni comunali hanno ben evidenziato quanto il lavoro di Giovanni sia apprezzato dai massagnesi. Chi succederà a Giovanni dovrà confrontarsi con un'eredità di temi, progetti e visioni alquanto onerosa. Questi dovranno essere ripresi e portati avanti per il futuro di Massagno soprattutto in quanto in buona parte già lanciati in questa legislatura». L'obiettivo sarà quello di riconfermare la forza del partito a Massagno, azzurrissima nelle ultime elezioni comunali, dove raccolse il 44%, un pochino sbiadita se si guarda il recente voto di ballottaggio per il Consiglio degli Stati, con Fabio Regazzi, che pure è presidente della Sam basket, fermo al 35%.

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