Massiccia la partecipazione al concorso indetto dalla Città. La persona che verrà scelta affiancherà l'attuale direttore Davide Pedrioli
Sono ben 42 (di cui 16 svizzere) le candidature pervenute online in Cancelleria a Lugano per la direzione, a tempo determinato fino al 2025, dell’aeroporto di Lugano-Agno. La posizione è stata messa a concorso dalla Città alcune settimane fa. Un concorso che è stato chiuso lunedì 20 novembre a mezzanotte. Chiariamo subito che l’attuale direttore dello scalo Davide Pedrioli non verrà sostituito. Resta in carica come direttore, con un impegno (al 70%) a tempo determinato, come peraltro tutti i dipendenti dell’aeroporto dal 2020, quando la gestione passò direttamente in mano alla Città di Lugano. Se si dimostrerà all’altezza dell’incarico, quando Pedrioli smetterà, la persona che verrà scelta, potrebbe rientrare in considerazione per sostituirlo, con l’accordo del Municipio.
La posizione è stata voluta dall’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac), che ha ritenuto necessario un direttore generale e un capo d’aerodromo, ci spiega il titolare del Dicastero Filippo Lombardi: «Come tempistica, stiamo ragionando sul medio-lungo termine, per la gestione pubblica da parte della Città, perché andremo avanti fino al rinnovo della concessione federale. Berna ci ha richiesto la nomina di una figura professionale con tutti i crismi. Ora valuteremo e selezioneremo le candidature pervenute. Ci serve il capotecnico dell’aerodromo, che possa seguire i vari corsi e partecipare a tutti gli esami dell’Ufac e imposti dalla legislazione europea. Quindi è assolutamente necessario trovare una persona con i requisiti richiesti dal concorso e il Municipio ha deciso all’unanimità, senza esitare». Come si legge nel concorso, la persona che verrà scelta, in una prima fase, affiancherà l’attuale direttore, seguendo un progressivo inserimento nelle mansioni secondo un piano di formazione definito. Dovrà ottenere, qualora non ne fosse già in possesso, nei tempi stabiliti e secondo le normative vigenti, le dovute certificazioni. L’Ufac ha ritenuto insufficiente l’attuale situazione, imponendo un’organizzazione simile agli altri aeroporti regionali svizzeri.
Nel bando di concorso si specifica inoltre che il direttore sarà chiamato a dirigere l’aeroporto con responsabilità specifiche, pianificando, promuovendo, coordinando e verificando le attività dello stesso. In particolare, sarà chiamato a coordinare, assicurare e ottimizzare il corretto funzionamento dello scalo e delle infrastrutture operative e logistiche nel rispetto delle normative vigenti. Avrà inoltre i compiti di sovrintendere all’aggiornamento delle direttive e dei regolamenti concernenti l’utilizzo dell’aeroporto, garantire la gestione del bilancio e il controllo dei costi e fungere da referente nei confronti dell’Ufac. Peraltro, come si legge nel preventivo 2024 di Lugano, il budget dello scalo luganese, che conta 27,7 unità di personale, è di 14 milioni di franchi più uno per gli investimenti. «La nomina di Pedrioli è stata una soluzione dettata dalla fase in cui l’aeroporto era stato fortemente ridimensionato. In quel periodo si prevedeva una gestione comunale più breve. Nel frattempo, l’attività aeroportuale è stata ripresa dalla Città e la gestione comunale è stata prolungata – spiega Lombardi –. Pedrioli si occuperà principalmente dello sviluppo strategico. Proprio nei prossimi giorni comincerà l’attività il gruppo di lavoro che abbiamo ricostituito per lo studio delle future soluzioni». Ossia il passaggio della gestione ai privati o un partenariato pubblico-privato, nel corso del 2026.
Il futuro direttore, che percepirà un salario tra i 130 e i 160mila franchi annui, invece assumerà la responsabilità e/o parteciperà alla gestione di progetti e/o a gruppi di lavoro, terrà i contatti con le autorità, in particolare con gli uffici cantonali e federali e con i partner di riferimento interni ed esterni, favorendo e promuovendo la collaborazione, parteciperà a gremi nazionali del settore dell’aviazione civile, come gruppi di lavoro dell’Ufac e associazioni nazionali di riferimento e ai gruppi di lavoro per quanto attiene alla revisione della scheda Piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica, al rinnovo della concessione federale e all’esternalizzazione (totale o parziale) dell’aeroporto a investitori privati.