Luganese

Contattano le vittime sui social e poi le aggrediscono

In aula due (di tre) 20enni che nel 2021 hanno picchiato e rubato marijuana. La Corte delle Assise criminali di Lugano li ha condannati a pene sospese

Condannati anche per altri reati minori, che ne hanno dimostrato il passato da delinquenti
(Ti-Press)
17 novembre 2023
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Tornano a casa con pene sospese i due ventenni imputati, rei confessi, comparsi oggi alla sbarra dinnanzi alla Corte delle Assise criminali di Lugano con le accuse principali di aggressione e rapina. Condannato, in contumacia, anche il terzo protagonista, un cittadino russo di 26 anni, che è stato espulso dalla Segreteria di Stato della migrazione. Decisione che è stata ulteriormente rafforzata dal giudice Siro Quadri, che ne ha ordinato un’ulteriore espulsione dalla Svizzera per cinque anni e l’iscrizione nel sistema di Schengen. I tre giovani si sono resi protagonisti di due vicende da ‘guerriglia urbana’, queste le parole di Quadri, avvenuti a febbraio del 2021 nel Luganese.

Due episodi, lo stesso modus operandi

Il primo episodio risale al 6 febbraio, quando i tre ventenni, i «piccoli gangster», come li ha definiti la procuratrice pubblica Chiara Buzzi, contattata la vittima minorenne (che alcuni di loro già conoscevano) su Telegram con il pretesto di voler comprare un po' di marijuana, la incontrano e la aggrediscono con strattoni, pugni, morsi e calci. Al loro fianco non è mancata la cavalleria, composta da due minorenni. Anche la vittima, già conosciuta nell’ambito del piccolo spaccio, non si è presentata da sola ma si è fatta accompagnare da due amici minorenni. Ma ciò non è bastato a evitare gli spiacevoli risvolti e quell’incontro è costato agli imputati la condanna per aggressione. Lo stesso modus operandi è stato applicato anche nel secondo episodio di tre giorni successivo in cui è stata coinvolta un’altra vittima. In quell’occasione, sempre con lo stesso pretesto di voler fingere l’acquisto, ma via Instagram, due di loro hanno incontrato un altro ragazzo, in solitaria, e gli hanno rubato lo zaino che conteneva due chilogrammi di marijuana Cbd. Ed ecco che sui loro capi è comparsa l’accusa, poi confermata, di rapina. Gli altri cinque ragazzini coinvolti sono già stati condannati dalla Magistratura dei minorenni, tra cui anche la vittima.

‘Necessaria la spada di Damocle’

Nonostante gli avvocati Jasmine Altin, Simone Creazzo e Fabrizio Colucci, si siano battuti per massicce riduzioni di pena e il proscioglimento dei loro assistiti da alcuni capi d’accusa, la corte ha inflitto loro rispettivamente 20 mesi, 13 mesi e 10 mesi sospesi condizionalmente per tre anni, tenendo comunque in considerazione il notevole cambiamento di atteggiamento e l’ammissione delle proprie colpe. La pubblica accusa aveva chiesto invece pene più massicce, rispettivamente 2 anni, 20 e 18 mesi sospesi per tre anni. «Ciascuno di loro ha precedenti – ha affermato la pp –. Avevano tutti i mezzi per non delinquere, ma hanno scelto di farlo per vendetta e per noia. Il tutto in un lasso di tempo davvero ristretto. Mi domando cosa sarebbe successo se non fossero stati fermati. Perciò chiedo tre anni di condizionale: una bella spada di Damocle dal mio punto di vista è essenziale».