Luganese

Consumatore-spacciatore di coca condannato a tre anni

Ma la pena è parzialmente sospesa, e viene risparmiata l'espulsione dalla Svizzera

Pronta da fumare (o sniffare)
(Ti-Press)
15 novembre 2023
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È stato condannato a tre anni di carcere, ma uscirà dalla prigione nei prossimi giorni e soprattutto non verrà espulso dalla Svizzera il 45enne italiano finito in manette lo scorso aprile essendo implicato in un giro piuttosto importante di droga, in particolare modo cocaina (di cui era forte consumatore) sostanza che sembra estremamente diffusa in città, almeno stando ai numerosi sequestri, arresti e processi che si succedono vorticosamente. La Corte delle Assise criminali (presidente Francesca Verda Chiocchetti), ha accolto la pena concordata da accusa e difesa, la procuratrice pubblica Pamela Pedretti e l'avvocato Davide Ceroni. I 3 anni di prigione sono sospesi con la condizionale nella misura di 24 mesi. I fatti erano completamente ammessi dall'imputato. Il breve dibattimento in aula è servito a risolvere la pendenza dell'espulsione, chiesta dalla pubblica accusa e contestata dalla difesa. Alla fine come detto non ci sarà un'espulsione, anche se i reati commessi lo prevederebbero. La cosiddetta clausola di rigore viene applicata in ragione dell'inserimento territoriale: il 45enne nei suoi 12 anni di vita in Svizzera ha quasi sempre lavorato, e qui vivono due dei suoi figli. Inoltre ha pesato la completa collaborazione fornita agli inquirenti, che sono potuti risalire ai complici.

Quantità importanti

Tra questi spicca il nome di un cittadino serbo, di cui il 45enne era una specie di braccio destro. Nel senso che vendeva la coca ricevuta dal compare: 300 grammi la quantità stabilita dall'inchiesta, acquirenti dei consumatori locali. Ma il giro era molto più vasto. Era il complice serbo a recarsi a Zurigo per i rifornimenti; in una occasione il 45enne luganese gli fece da ‘apripista’ nel tratto luganese, per sincerarsi che non vi fossero posti di blocco, fino alle abitazioni luganesi dei due. Un chilo tondo tondo; 700 grammi erano poi stati ripresi dallo stesso cittadino serbo, mentre il 45enne italiano aveva tentato di smerciare il resto. La sua attività era peraltro iniziata già nel 2021 ed è terminata solo con l'arresto. Da qui il reato di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti. Ma l'attività delinquenziale era più articolata; il 45enne, deteneva nel suo appartamento anche hascisc, oltre un chilo e mezzo, destinata ad altre persone e si prestava a spedizioni di denaro, sempre per conto del serbo, chiaramente provento di reato. A questo si aggiunge il consumo proprio: mezzo chilo di cocaina ‘fumata’ (o sniffata) in un anno e mezzo. Nella sua casa di Pregassona la polizia trovò 3 grammi della stessa sostanza, inseme agli attrezzi del mestiere: bilancia elettronica, sostanze per i test della droga, telefoni e schede telefoniche.