Una serata all'Università di Lugano per ascoltare il dolore di chi ha subito in silenzio e capire come in Romandia è nato un punto di aiuto indipendente
Mille casi di abusi sessuali emersi in Svizzera (dal 1950 al 2023) in ambito ecclesiale è solo la punta dell’iceberg. Siamo agli inizi. Dopo la presentazione del rapporto sugli abusi sessuali commessi nel contesto della Chiesa cattolica è emerso più volte che in Ticino non esiste un ente neutrale, né della Chiesa, né dello Stato, per ascoltare e aiutare le vittime. Esiste nel resto della Svizzera dove le vittime aiutano altre vittime. Pioniere è stato il gruppo SAPEC (Soutien aux personnes abusées par des Prêtres de l’Église Catholique) fondato nel 2010 da tre vittime e attivo in Romandia. Già nei suoi primi mesi di vita, SAPEC ha avviato il dialogo con dignitari cattolici, creato una rete internazionale, sostenendo parallelamente le vittime nei loro contatti con le autorità ecclesiastiche.
A cofondarlo è stato Jacques Nuoffer. Anche lui vittima di un sacerdote. Da 13 anni, Sapec aiuta chi ha dovuto subire in silenzio ed ha favorito la creazione nel 2016 della Commissione indipendente di ascolto, conciliazione, mediazione e riparazione (CECAR): favorisce contatti con le autorità ecclesiastiche, può presentare domande al Fondo nazionale di risarcimento. In Ticino, per ora, non esiste nulla di tutto ciò.
Jacques Nuoffer sarà all’Auditorium dell’Università di Lugano martedì 14 novembre (alle ore 20) per una serata informativa su come Sapec è nata e continua ad aiutare tante vittime di tutta la Svizzera, anche ticinesi.
Alla serata ci saranno anche altri interessanti relatori: la storica Vanessa Bignasca, ricercatrice all’Università di Zh spiegherà il capitolo ticinese dell’analisi scientifica sugli abusi sessuali nella Chiesa. L'indagine universitaria ora continuerà coinvolgendo anche le vittime e analizzando in modo sistematico gli archivi giudiziari, quelli di congregazioni e istituti. Parlerà anche l’ex direttrice di Aspi, Myriam Caranzano che illustrerà i passi possibili per ovviare alla carenza nella Svizzera italiana di un punto di ascolto, appoggio, mediazione, aiuto indipendente dalla Chiesa per chi è stato abusato da un sacerdote.
Ma soprattutto, la serata inizierà con la toccante testimonianza di una vittima di abusi da parte di un sacerdote: Valerio Maj racconterà il suo dramma. Quando al dolore della violenza si somma il tradimento, ai piedi della croce, per mano di una persona di fiducia. Simile a un padre. Perché il sacerdote entra nell'intimo della persona, c'è attaccamento, fiducia. Una fiducia tradita.