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‘Il Municipio pianifichi la terza pista di ghiaccio a Lugano’

Un emendamento interpartitico chiederà all’esecutivo di presentare un progetto entro la scadenza della convenzione con il Centro polisportivo di Sigirino

Da sinistra: la Reseghina e la Resega, oggi Cornèr Arena
(Ti-Press)
9 novembre 2023
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Il Municipio di Lugano non si dimentichi di realizzare una terza pista di ghiaccio in città. Anzi, inizi a pianificarla in tempi brevi. Chiede sostanzialmente questo l’emendamento interpartitico che verrà presentato al Consiglio comunale (Cc) del 13 novembre assieme al messaggio municipale, e ai relativi rapporti, sull’approvazione delle convenzioni necessarie per la partecipazione della Città al progetto del centro polisportivo di Sigirino.

A Sigirino spazio per le giovanili dell’hockey

Ricordiamo: a fine giugno il Municipio presenta l’accordo trovato con la Gemmalux Sa e la Federazione Curling Ticino per la partecipazione finanziaria della Città al centro dedicato agli sport su ghiaccio in costruzione ai piedi del Dosso di Taverne. Una risposta all’atavica carenza di spazi ghiaccio in città e in generale nella regione. L’intesa ha una durata di dieci anni a partire dal momento di avvio operativo della struttura – ossia dall’inverno del 2025 in poi –, ma tuttavia rinnovabile fino al momento di realizzazione di una terza pista di ghiaccio alla Corner Arena di Lugano. Il Comune parteciperebbe ai costi della struttura con 600-700’000 franchi annui (a dipendenza dei rincari) in cambio di una pista per l’hockey giovanile per tutto l’anno, per un totale di 1’900 ore loro dedicate. In più sono previsti altri 90-100’000 franchi annui nell’ambito della convenzione con il curling.

Ma in sospeso c’è la sopraelevata alla Reseghina

Ma l’emendamento non verte sui temi finanziari, o quantomeno non direttamente. «E neanche sulla necessità di dotarsi di una terza pista, sulla quale siamo tutti d’accordo – ci spiega il primo firmatario Edoardo Cappelletti (Ps-Pc) –. La questione di fondo è quali vincoli e quali tempi dare al Municipio per realizzarla». Quel che propone l’emendamento è che entro quattro anni dalla prima scadenza decennale, ossia per il 2030-31, “il Comune cominci a intraprendere i primi passi affinché la terza pista di ghiaccio possa essere effettivamente progettata e realizzata”. Una tempistica ragionevole? «Direi di sì, stando anche alle risposte ricevute dal Municipio a una mia precedente interrogazione, nella quale si diceva che sia da un punto di vista finanziario sia da uno tecnico-logistico l’opera sarebbe realizzabile». L’opera della quale si parla, per inciso, è una pista sopraelevata alla Reseghina, già analizzata nel 2019 e che comporterebbe un investimento stimato in 26 milioni di franchi.

‘L’esecutivo dà risposte ondivaghe’

La terza pista sarà per forza lì? «Su questo punto il Municipio è stato chiarissimo – replica Cappelletti –: strategicamente, lo sviluppo del ghiaccio lo si vuole fare a Cornaredo. Come peraltro risulta chiaro dal diritto di superficie a lungo termine concesso all’Hcl. Quindi non ci sono alternative, la terza pista o la si fa lì o non la si fa». E il dubbio di chi ha sottoscritto l’emendamento è proprio questo: c’è davvero la volontà di edificarla? «La nostra preoccupazione è che si arrivi a questa prima scadenza decennale senza agire a monte con la realizzazione della terza pista che affronterebbe alla radice il problema e con il rischio quindi che la convenzione venga ulteriormente prolungata». Perché c’è questo timore? «Oltre a non aver inserito quest’opera nel Piano degli investimenti, il Municipio non ha ancora dato una conferma definitiva sull’intenzione di realizzarla. Le risposte sin qui ricevute sono state molto ondivaghe. I segnali non sono incoraggianti e questo è un peccato, perché la realizzazione della terza pista, rispetto a un prolungamento della convenzione, avrebbe soprattutto il vantaggio di non dipendere da terzi e da contributi a fondo perso».

I dubbi (rientrati) dell’Udc

Ad accompagnare il messaggio saranno due rapporti, uno della Gestione e l’altro delle Petizioni, con relatori rispettivamente Andrea Sanvido (Lega) e Gian Maria Bianchetti (Lega). Ad aver firmato con riserva, o non firmato, i rapporti sono i rappresentanti di Ps-Pc e Verdi, come pure Tamara Merlo (Più Donne con Movimento Ticino&Lavoro sostengono l’emendamento), ma anche quelli dell’Udc che invece l’emendamento non lo hanno firmato. «Avevamo delle perplessità nel gruppo, per questo abbiamo firmato con riserva – chiarisce Raide Bassi (Udc) –. Il timore era legato effettivamente alla terza pista. Fino a un paio d’anni fa il Municipio aveva un’altra strategia che era quella della terza pista, tant’è che sono stati fatti anche degli investimenti preliminari in questo senso. Ora questo spostamento a Sigirino ci ha un suscitato qualche preoccupazione. L’esecutivo deve ricordarsi di costruire la terza pista a Lugano. Tuttavia, quest’aspetto è stato espresso molto bene nelle conclusioni del rapporto della Gestione (che effettivamente riferendosi a Sigirino parla di “soluzione ponte per ovviare alle carenze di oggi e per permettere lo svolgimento del piano di sviluppo alla Resega”, ndr), pertanto siamo più tranquilli e la nostra riserva può dirsi rientrata». Bassi precisa infine che l’Udc non sosterrà l’emendamento in quanto «troppo vincolante per il Municipio in pochi anni» e che l’idea del centro polisportivo «è buona ed è la dimostrazione che le collaborazioni fra pubblico e privato possono funzionare».

Sanvido: ‘L’emendamento? Obbligo eccessivo per la Città’

Opinione condivisa anche dal relatore del rapporto della Gestione, Andrea Sanvido. «Quella di Sigirino è una soluzione che mi piace perché è veloce e già praticabile, in quanto la licenza edilizia è già pronta. La necessità di spazi ghiaccio è conclamata e questo progetto le darà una risposta». E sull’emendamento precisa: «Personalmente non sono contrario alla terza pista, anzi, è un’idea che condivido. Bisogna però valutare se abbiamo le risorse, non solo finanziarie, per poterlo fare in tempi brevi. Sono scettico pertanto sull’opportunità di porre un obbligo al Municipio. Mi sembra un impegno eccessivo. Non lo trovo corretto da inserire come emendamento al messaggio, mi pare una forzatura considerato anche che siamo alla fine della legislatura e che forse l’anno prossimo ci saranno nuove persone in Municipio con convinzioni differenti». Questo, anche perché nel rapporto sono già date indicazioni chiare all’esecutivo. Anche su altri aspetti: «Chiediamo di strutturare bene le ore, tenendo conto delle esigenze di tutti».

Sebbene vi sia una condivisione piuttosto ampia dell’emendamento, tenendo conto anche del fatto che i rappresentanti di Plr e Centro hanno firmato i rapporti senza riserve, sembrerebbe in salita la strada verso un’approvazione lunedì prossimo. Qualora l’emendamento non dovesse passare, non votereste il messaggio? «Dobbiamo ancora discuterne in gruppo – risponde Cappelletti –. La convenzione presenta alcune criticità e incognite che sicuramente vorremo evidenziare. La natura stessa della convenzione, che è temporanea, viene meno dal momento che non abbiamo la garanzia che si affronti il problema della penuria di ghiaccio alla radice».

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