Giovedì 9 novembre, dalle 18 alle 22, avrà luogo l’evento ‘Forza della natura’ in memoria dell’artista al Centro incontri di Cortivallo
A due anni dalla scomparsa del pittore Johannes Julius, il comune di Sorengo, dove l’artista viveva e lavorava, e la famiglia Busolini lo vogliono ricordare con una cerimonia e un’esposizione di alcune delle sue opere, provenienti da varie collezioni private. L’evento, intitolato ‘Forza della Natura’, si terrà presso il Centro Incontri di Cortivallo (Cic), in via Laghetto 5 a Sorengo, giovedì 9 novembre, dalle 18 alle 22.
Nato nel 1950 a Zurigo, Johannes Julius ha frequentato la Csia di Lugano prima di proseguire la sua formazione artistica da autodidatta. Negli anni Ottanta ha deciso di dedicarsi completamente alla pittura, dimostrando grande coraggio e fiducia nelle proprie possibilità, avendo già la responsabilità di una famiglia. Giunto ormai alla piena maturità, era anche scultore, incisore e orafo. Residente a Sorengo negli ultimi 20 anni della sua vita, è stato “un pittore per caso, per scelta di vita, per esperienza personale e per indole”. Secondo una fedele critica di Christian De Blonay del 2007, l’artista viene così descritto: “È un pittore per natura e per istinto. Passa con grande destrezza da una tecnica all’altra, dal figurativo o non figurativo al surrealismo in una perpetua ricerca di uno stile che gli è proprio e originale”.
Johannes Julius Busolini ha esposto in numerose occasioni, tra cui al Palazzo dei Congressi di Lugano nel 1986 (mostra collettiva), a Campione d’Italia presso la galleria Tonino nel 1987 (mostra collettiva). Nel 1991 ha esposto alla galleria Bajram di Airolo (mostra personale) e ha vinto il 1° premio al concorso ‘Scaccomatto in piazza’ di Lugano. Nel 1992 ha vinto il 1° premio al concorso ‘Città di Ascona’ ed esposto alla galleria Anneke Oosterkamp ad Eindhoven (Paesi Bassi). Nel 1994 è stato nominato pittore dell’anno dall’Accademia del Fiorino in base al lavoro svolto per la pubblicazione del libro ‘Il colore e il suo spazio’ (Edizioni Mondadori), per la sua opera intitolata ‘Playa antropomorfica’. Le sue opere non sono attualmente visibili in spazi pubblici, ma unicamente da alcuni privati che ne possiedono una collezione più o meno ampia.