Il progetto sarà in discussione dalla prossima primavera. Giacomo Caratti: ‘Non abbiamo fatto in tempo a concludere in questa legislatura’
Dopo oltre quattro anni di lavoro, pareva maturo il progetto di aggregazione tra Vico Morcote e Morcote. Ma stando ai rispettivi Municipi la possibile unione fra i due Comuni del monte Arbostora, già molto legati sotto il profilo sociale e amministrativo, sarà una questione da affrontare nella prossima legislatura.
Del progetto non si parla più da tempo. Ora, come viene spiegato dal preventivo 2024 di Vico Morcote, lo studio aggregativo è fermo poiché “Morcote non ha di recente determinato un proseguimento e di conseguenza l’argomento dovrà essere ripreso nel corso della prossima legislatura”. Una affermazione che Giacomo Caratti, sindaco di Morcote, condivide solo in parte. Nella commissione preposta, istituita nel maggio del 2019, con il compito di allestire lo studio aggregativo conformemente alla Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni, ne fanno parte sia dei membri del Municipio di Morcote che di Vico Morcote, oltre ai rispettivi segretari comunali. Il ritardo, inoltre, sarebbe da attribuire soprattutto alle tempistiche più lente dovute a questo anno elettorale, in particolare a causa delle elezioni cantonale dello scorso aprile. Come ci spiega il sindaco di Morcote, «abbiamo avuto degli incontri con la sezione degli enti locali, del Dipartimento delle istituzioni, lo scorso febbraio, poi c’erano ancora delle questioni aperte che implicavano delle risposte del Consiglio di Stato. Questa, però è stata l’annata delle tornate elettorali e, poiché tra i direttori dei vari dipartimenti c’era un possibile rimpasto, non abbiamo fatto in tempo a ottenere una risposta per concludere i lavori e presentarli prima al Consiglio comunale, rispettivamente all’assemblea di Vico Morcote e, successivamente, per la consultazione popolare».
Caratti precisa che «già a febbraio, dunque, eravamo in ritardo per rientrare nella finestra utile di questa legislatura, per poter andare al voto. Abbiamo dunque deciso di rinviare il tutto ancora una volta a dopo le prossime elezioni comunali. Il documento elaborato rimane sicuramente valido e interessante, sono emerse molte opportunità, anche se non è ancora stato reso pubblico in quanto non è concluso. I dettagli sono conosciuti soltanto da noi membri della commissione; la popolazione per ora non è stata informata». Dunque, rimane tutto in sospeso. «Il lavoro era iniziato nella passata legislatura, in parte, quindi, era stato svolto dai nostri predecessori − precisa Caratti −. Di conseguenza, il rapporto ha dovuto essere rivisto dal Municipio attuale».
Nell’ottobre del 2018, il Cantone elaborò il Piano Cantonale delle Aggregazioni. In questo documento, oltre i due Comuni, era incluso anche Melide, con l’intento di creare un nuovo scenario a sé, componendo così ‘un’area lacustre tra comuni a vocazione e tipologia insediativa analoga’. Nell’istanza di aggregazione, però, Melide non è mai stata integrata, come ci spiega Caratti, «quel periodo, io non l’ho vissuto e non posso spiegarne i motivi. La scintilla era partita tra Morcote e Vico Morcote, mentre Melide non è mai entrata nei piani e, peraltro, non si è mai annunciata. I lavori non sono ancora conclusi, ma l’inserimento di Melide potrebbe ancora essere un’opzione: il documento andrebbe però interamente rivisto. Tra i tre Comuni ci sono ottimi rapporti e si collabora già in svariati ambiti». L’unione con Melide non pare dunque realizzabile anche perché bisognerebbe presentare una nuova istanza di aggregazione. Se già è stato necessario aspettare parecchio tempo per l’eventuale fusione tra i due Comuni, per ipotizzare quella a tre, nonostante il legame con Melide e una piccola finestra di possibilità ancora aperta, bisognerebbe, forse, andare alle calende greche.