Luganese

Mance al Casinò di Campione, verso l'accordo

Alla casa da gioco è stata raggiunta un'intesa che prevede una ripartizione degli oltre due milioni di franchi, sulla base di cinque percentuali

Si punta su una ripartizione variabile delle mance
(Ti-Press)
20 ottobre 2023
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È un tesoretto di oltre due milioni di franchi, quello che grazie alle mance lasciate sui tavoli verdi è stato accumulato dal 26 gennaio 2022, quando ha riaperto il Casinò di Campione d’Italia. Una metà spetta ai dipendenti della casa da gioco, l’altra resta alla Casinò Campione d’Italia, come previsto dal contratto di lavoro, sottoscritto nel momento dell’assunzione. Dunque, metà del tesoretto spetta ai 173 dipendenti della casa da gioco. In quale misura? La decisione spetta ai lavoratori. Decisione decisamente non facile. Come dimostra il fatto che nei mesi scorsi sono sorti non pochi problemi, in quanto alcuni degli addetti ai tavoli verdi ritenevano di essere gli unici destinatari delle mance, a scapito dei colleghi con altre funzioni.

Dopo mesi di incontri, trattative, interventi delle Organizzazioni sindacali, le parti in causa si sono rivolte a un arbitro super partes, ovvero l’Ispettorato provinciale del lavoro di Como, che è riuscito a trovare la quadra. Innanzitutto, però, c’è da dire che una parte del tesoretto è già stata pagata in misura equamente identica ai dipendenti i cui stipendi (allineati a quelli dei dipendenti dei casinò ticinesi) sono decisamente più bassi rispetto a quelli percepiti prima della chiusura della ‘cattedrale laica’ di Mario Botta.

L’accordo, prima di essere firmato il prossimo 13 novembre, dovrebbe passare al vaglio di un referendum del personale della casa da gioco, e prevede una ripartizione sulla base di cinque percentuali: 100% agli addetti alle roulette, 80% a quelli dei giochi di carte, 70% ai cassieri delle slot, 65% agli amministrativi notturni e 60% agli amministrativi diurni. Non è dunque andata in porto la proposta firmata da 64 dipendenti (poco meno del 50% del personale della casa da gioco) che prevedeva una ripartizione paritaria, con quote identiche per tutti.