I progetti della Commisione regionale dei trasporti arrancano, diverse opere finiranno per costare molto più del previsto
La Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl) lavora da sola. Anche perché ha già fin troppo lavoro da fare. Lo sostiene il presidente della Commissione, Filippo Lombardi, commentando una lettera dell’Associazione traffico e ambiente della Svizzera italiana (Ata), in cui si lamentava il mancato coinvolgimento nell’elaborazione del Programma d’agglomerato di quinta generazione (Pal5). Per completezza, va detto che la lettera risale a marzo, ma l’associazione ha deciso di renderla nota solo nelle scorse settimane. Questo a differenza di quanto avvenuto con le commissioni regionali di Locarno, Bellinzona e Mendrisio.
Non è però una questione personale. «Ci sono tanti attori che sono interessati a questioni stradali – dichiara Lombardi –, ma anche delle procedure ben definite da seguire, per questo la nostra commissione non invita né privilegia nessuno in particolare. Non abbiamo pensato di fare un’eccezione per una singola associazione». Anche perché, anche volendo, c’è già troppo lavoro da fare. «Siamo talmente pieni di progetti – continua – che dovremo già fare delle scelte fra quelli che abbiamo sul tavolo per il Pal5, e batterci per riuscire a finanziare quelli del Pal3 e del Pal2 che sono ancora pendenti. Dobbiamo già selezionare e scremare fra i desideri dei nostri Comuni membri, quindi neanche a volere avremo spazio per ulteriori desideri».
«Siamo molto preoccupati – rivela – per il finanziamento di qualunque nuovo progetto, dato che non abbiamo ancora realizzato una parte importante di quelli vecchi». A destare particolare angoscia è il progetto della circonvallazione Agno-Bioggio, che già in passato non aveva mancato di destare qualche polemica e che, a detta di Lombardi, finirà con l’essere molto più cara di quanto preventivato. Ma quale sarebbe l’origine di questo aumento di costi? «Parlando fuori dai denti – spiega –, noi abbiamo un’amministrazione cantonale che si ingegna a rendere più complicato e più costoso qualunque progetto. Con la conseguenza che i progetti o non si realizzano, o si realizzano dieci anni dopo. Gli enti preposti, le leggi, le disposizioni e le ordinanze, hanno complicato le cose in modo tale che i soldi non basteranno mai per tutto quello che abbiamo in testa».